Proteste, fughe e repressione in Russia – 3

-Articoli di Zenskaya Pravda, nn. 13 e 15, 31 Ottobre e 28 Novembre 2022

I russi hanno un debito superiore al trilione [di rubli] e continuano a chiedere dei prestiti
di Rita Dvorkina

Mentre siamo convinti che l’economia sia stabile, i russi prendono a credito i vestiti caldi, ma non hanno soldi per pagare i loro debiti.

 

La propaganda russa riporta che gli europei stanno morendo di freddo e sono affamati, mentre i russi non hanno nulla con cui comprare dei vestiti caldi. Una persona su sette in Russia ha intenzione di chiedere un prestito per comprare dei vestiti caldi: una giacca, un piumino o una pelliccia. Tra coloro che hanno intenzione di prendere in prestito del denaro per comprare dei vestiti invernali, più della metà intende utilizzare carte di credito. Gli analisti notano che dall’inizio dell’autunno, i debiti delle carte di credito dei consumatori russi hanno superato per la prima volta nella storia [russa] i 1.500 miliardi di rubli. Nel mese di Settembre, le banche hanno emesso 1,26 milioni di nuove carte – 140mila in più rispetto al mese precedente.
Il 1º Settembre, il debito complessivo dei russi sui prestiti al consumo ha battuto il record storico di 11,7 trilioni di rubli. Allo stesso tempo, il volume dei prestiti non pagati è in costante crescita.
Nei primi sette mesi del 2022, tutte le regioni del paese hanno registrato un aumento del debito scaduto con un range di crescita che varia dal 3% di San Pietroburgo al 20% della Crimea. Secondo gli analisti, alla fine dell’anno, il prestito al dettaglio cumulativo scaduto potrebbe ammontare tra i 130 e i 150 miliardi di rubli, attraversando la linea di 1,1 trilioni di rubli e rompendo il record storico del sistema bancario della Federazione Russa.

La pecora per il fratello e il marito…
di Zoya Višnëva

La mobilitazione continua da più di un mese in Russia. I nostri mariti, fratelli e figli partono per il fronte. La domanda logica [è]: che ne è delle famiglie dove il principale, se non l’unico, capofamiglia era un uomo che è stato mobilitato?

Sconti su alloggi e servizi, pasti scolastici gratuiti, l’ammissione alle case di riposo saltando la fila e buoni turistici; questo è il pacchetto di benefici preparato dal governo della Federazione Russa per sostenere le famiglie dei mobilitati. Ma i mutui e i crediti non possono essere chiusi e non si possono pagare le spese.
Si parlava di pagamenti una tantum per un importo di 300mila rubli (4364 euro, ndt). Nessuna somma di denaro conforterà una madre il cui figlio è andato al fronte; ma [i parenti dei mobilitati] non hanno visto questi pagamenti. Il 20 Ottobre è stato respinto il corrispondente disegno di legge. Il 19 Ottobre, durante una riunione del Consiglio di sicurezza, Putin ha annunciato che l’indennità mensile di ogni soldato mobilitato non sarà inferiore ai 195mila rubli (2837 euro, ndt). Finora non esiste un decreto o un progetto di legge su questo pagamento; il che significa che non ci saranno garanzie. Come sempre, “la salvezza dall’annegamento spetta a chi sta annegando”1. Ogni regione definisce autonomamente un elenco di misure di supporto per i mobilitati. Nelle regioni di Bashkiria, Chuvashia, Volgograd e Nizhniy Novgorod il pacchetto di misure non include alcun denaro. In Carelia e in Tatarstan riceveranno denaro solo le famiglie con bambini. Nell’Oblast’ di Tomsk, solo le famiglie con redditi inferiori al minimo di sussistenza saranno aiutate. E da qualche parte si è deciso che la gentilezza è più costosa del denaro… Nella Repubblica di Tyva venivano regalate più di 90 pecore vive come sostegno sociale. Le madri locali non erano soddisfatte e sono riuscite a convincere l’amministrazione a concedere loro un sussidio una tantum di 5mila rubli (72 euro, ndt) per bambino. Il sindaco di Yakutsk ha promesso di dare pacchetti di verdure alle famiglie dei mobilitati. Per tali “compensazioni” [le famiglie] potrebbero lanciare loro dei pomodori…In seguito il capo della regione, Aysen Nikolayev, ha firmato un decreto “Sulle misure di sostegno alle famiglie dei militari”, includendovi l’assistenza materiale. Ricordate: se dietro le belle parole non c’è un decreto firmato, il prezzo per le promesse delle autorità è di due pallottole. E ad oggi, nella maggior parte delle regioni, nessun decreto è stato messo nero su bianco…

 

L’Europa sta congelando?
di Mariya Tsvetochkina

Mentre le case russe si preparano per l’inverno e accendono il riscaldamento, [il progetto] “case russe” in Europa aprono le loro porte per consentire «alle infreddolite famiglie europee» di riscaldarsi a fronte all’aumento dei prezzi del gas proveniente dalla Russia.

L’autore dell’idea è «Rossotrudnichestvo» (“Agenzia federale per la Comunità degli Stati Indipendenti, i connazionali residenti all’estero e la cooperazione internazionale umanitaria”, ndt). I funzionari chiamano [questa] azione «Dalla Russia con calore», e promettono alle «famiglie europee» di farle riscaldare, far caricare i loro telefoni, bere il tè e guardare cartoni animati.
Tutto per mostrare il «calore umano della Russia».
“In un contesto di crescenti tensioni in Europa e di russofobia, le azioni umanitarie delle case russe dovrebbero dimostrare la nostra tradizionale ospitalità e riscaldare i cuori delle famiglie europee infreddolite. Ricordiamo che le case russe sono apolitiche”, si legge in una dichiarazione della “Casa russa” sul proprio canale Telegram.
I finlandesi e i lussemburghesi sarebbero già venuti a riscaldarsi – almeno così sostengono gli autori di quest’idea nei colloqui con i media russi. Né i giornalisti, né i calorosi russi sono imbarazzati dal fatto che ad Helsinki questa settimana (fine Ottobre, ndt) ci siano 15 gradi e in Lussemburgo 20. Gli europei, con queste temperature, sono davvero così delicati da riscaldarsi con il tè russo ? Non è la prima volta che i media russi mentono su come l’Europa abbia problemi con il gas e il riscaldamento durante l’inverno.
Solo poche settimane fa tutti i canali federali gridavano: i berlinesi erano così preoccupati per il freddo che hanno tagliato metà degli alberi del parco centrale di Tiergarten!
Solo che si è rivelata un’abissale falsità. Quasi tutti i media hanno riportato la notizia, citando la testata americana Bloomberg; ma l’articolo originale si limitava ad affermare che la domanda di legna da ardere era aumentata. E aggiungeva che i tedeschi non avrebbero tagliato i parchi questa volta, come fecero i berlinesi negli anni più duri della seconda guerra mondiale.
I media russi “non” hanno perso una parte e hanno aggiunto che per gli europei l’alternativa alla legna da ardere fosse lo sterco. Perché ci mentono sul fatto che gli europei muoiano di freddo? Per giustificare la Tragedia che si sta consumando in Ucraina dal 24 Febbraio. Così potevamo dimenticarci i bagni al freddo e credere che pure per loro sia anche così. Stanno congelando, morendo di fame e abbattono gli alberi dei parchi per ricavarne legna da ardere. [Mentre] noi non facciamo questo. Per quanto tempo ci fideremo di [questi media]?

 

A cosa siamo arrivati…
di Manizha Bulochkina

Piccola premessa di chi ha tradotto l’articolo
Pur non trovandoci con certe considerazioni e conclusioni scritte da Bulochkina, l’analisi sintetica a 360° dell’autrice sono interessanti in quanto si comprende al meglio come la situazione interna russa si stia avviando sempre più al collasso – nonostante l’establishment governativo cerchi di negare tutto ciò.

24 Novembre. Sono trascorsi nove mesi dall’inizio della Tragedia. Un [lasso di] tempo in cui le donne partoriscono dei bambini e/o delle bambine e che probabilmente siano sereni, gioiosi, pieni di vita. Probabilmente… ma ora è tutto diverso. Che cosa è “nato” esattamente nel nostro Paese durante questi nove mesi? Lo spiega “Zhenshaya Pravda”.

Lavoriamo per il cibo…e i mutui
Se si leggono i resoconti economici dei supermercati degli ultimi nove mesi, si scopre che le vendite sono in aumento. Ad esempio, “Perekrestok”, “Pyaterochka”, “Karusel” e “Chizhik” hanno registrato un aumento delle entrate dell’11,9%. Per il nostro amato “Fix Price” gli stessi risultati: le vendite sono cresciute del 12,6%. Come persone comuni senza alcuna formazione economica, potremmo pensare che vi siano clienti con molti soldi. Ma l’economista Natalia Zubarevich spiega che i russi hanno iniziato a fare meno acquisti. L’aumento delle entrate è dovuto esclusivamente all’aumento dei prezzi! L’inflazione alimentare, ovvero l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari, durante questo periodo è stata tra il 15% (secondo i dati ufficiali) e il 20% (secondo i dati non ufficiali). Il riso, la margarina e i dolci sono quelli che sono aumentati di più. Il passaggio al digiuno terapeutico non è lontano! A parte gli scherzi, secondo l’indagine “Romir”, la famiglia media russa ha iniziato a spendere il 47,9% del proprio budget (una cifra record) per il cibo e le necessità quotidiane – quasi la metà del proprio reddito! Nel frattempo, i russi spendono l’altra metà del proprio reddito, in media il 49,9%, per pagare il mutuo mensile (e uno su tre non possiede una casa). Ciò significa che tutto il guadagno viene speso semplicemente per la sopravvivenza: un tetto sopra la testa e i generi alimentari. C’è di più: il mutuo agevolato al 7% per le abitazioni di nuova costruzione terminerà il 31 Dicembre. Una volta cancellata la prestazione, la rata mensile del mutuo aumenterà di circa il 40%. Ma c’è una buona notizia! Il costo per preparare un’insalata Olivier (conosciuta come “insalata russa”, ndt) per una famiglia di quattro persone è sceso di ben 1,6 rubli nel corso dell’anno… E i russi hanno lasciato quasi il 30% in meno di denaro nei bar. È vero, le vendite di vodka sono aumentate del 6% nei primi nove mesi e quelle dei cocktail alcolici in lattina e bottiglia di quasi il 37%… Quindi si beve di più, ma si beve di più a casa.
Nel complesso, a causa della Tragedia e come detto dalla Camera dei Conti [della Federazione Russa], l’importo del fondo sovrano in relazione al PIL scenderà al livello più basso degli ultimi 20 anni. Ed è importante notare che tra le 100 persone più ricche della Russia, 40 hanno la cittadinanza straniera, 57 risiedono prevalentemente all’estero e più di 68 hanno portato all’estero i propri familiari.

Elettrodomestici e automobili
I produttori russi hanno ricevuto sempre più componenti difettosi. Dall’inizio della Tragedia, la quota di componenti difettosi consegnate dalla Cina è passata dal 2% al 40%! A causa delle sanzioni, [i produttori russi] hanno dovuto acquistare componenti da fornitori non autorizzati e che non sono responsabili della qualità. Tra Marzo e Ottobre, i centri di assistenza auto hanno chiuso in massa nelle principali città russe. Solo a Mosca sono stati chiusi 300 punti vendita di questo tipo e a San Pietroburgo quasi 150. E presto sarà impossibile acquistare nuove auto. I punti vendita di autovetture in Russia hanno una fornitura massima di quattro mesi per le marche europee, americane e giapponesi. Le loro consegne sono terminate. I prezzi dei ricambi sono aumentati in modo significativo: per le auto Honda del 59%, Volvo del 51%, Mazda del 49%, Land Rover del 46%, Infiniti del 42%, BMW e Mercedes-Benz del 41%, Suzuki e Audi del 38%.

Istruzione
Molti insegnanti, tra cui Irina Gen di Penza, hanno ricevuto sanzioni amministrative e persino penali per aver parlato ai bambini di come “una pace cattiva è meglio di una guerra buona”. La loro modesta vita è diventata, con l’inflazione e i prezzi dei generi alimentari alle stelle, più difficile e ha portato a delle proteste. All’inizio dell’estate, nella regione di Kirov, gli insegnanti hanno chiesto un aumento di stipendio (pari a 11.000 rubli (160 euro, ndt)). Ma la Duma di Stato si è rifiutata di soddisfare questa richiesta. I deputati ritengono che non sia realistico pagare agli insegnanti uno stipendio pari a due fantastici (!) salari minimi. Le scuole hanno introdotto l’obbligo di “parlare di cose importanti”, concentrandosi sulla necessità di fare la guerra. A San Pietroburgo gli scolari hanno iniziato a ricevere lezioni presso l’ufficio della compagnia militare privata Wagner, divenuta famosa per il reclutamento di prigionieri dalle prigioni russe e per l’esecuzione con una mazza di un suo ex combattente. Gli studenti delle scuole superiori e delle università vengono inviati all’addestramento militare obbligatorio. E durante l’incontro tra Putin e la madre del militare morto nella Tragedia, [il presidente russo] ha detto che il militare ha raggiunto il suo obiettivo morendo: “Alcune persone vivono o non vivono. E se ne vanno [a causa] della vodka o di qualcos’altro. Poi non è chiaro se abbiano vissuto [come si deve] o meno. Ma suo figlio è sopravvissuto e ha raggiunto il suo obiettivo. Questo significa che è morto invano.”
E consola la madre dicendo che tutti sono comunque mortali: “Abbiamo 30.000 persone che muoiono in incidenti stradali. Questo dimostra che i nostri figli vengono preparati per un solo futuro, che preveda l’azione (guerreggiata in questo caso, ndt).

È meglio non ammalarsi!
Durante questi nove mesi della Tragedia, la metà della popolazione russa ha subito un aumento del prezzo dei servizi medici.
Il primo motivo era [dovuto] alla carenza di attrezzature e medicinali. Il 95% del mercato russo è minacciato [da questa penuria]. Dopo nove mesi, la Russia ha ridotto le importazioni di farmaci da 27 Paesi e la maggior parte dei produttori stranieri ha smesso di investire e potrebbe ritirarsi dal Paese. Per ottenere la “sovranità sui farmaci” sono necessari almeno 200 miliardi di rubli, ma questi soldi vengono spesi per continuare la Tragedia.
Il secondo motivo è la carenza di specialisti. In Russia mancano circa 20.000 medici! Secondo il servizio “HeadHunter”, a Ottobre circa il 42% dei posti vacanti nel settore medico non è stato occupato (molti hanno semplicemente lasciato il Paese). La situazione è più complicata nelle regioni a bassa densità di popolazione. Il fabbisogno di medici è aumentato del 422% nella Regione autonoma dei Nenets, del 290% nella Regione autonoma ebraica, del 276% nella Regione della Kamchatka. Allo stesso tempo, i medici vengono mandati in guerra quando qui c’è carenza di medici! Consapevole dei loro bassi stipendi, la compagnia militare privata “Wagner” ha deciso di approfittare della situazione: ha invitato i medici prospettandogli una paga fino a 500 mila rubli (7271 euro, ndt) ! Saranno inviati in prima linea. La linea del fronte non è un luogo di villeggiatura: è probabile che verranno registrati come “persone scomparse” e che nessuno veda i pagamenti. E anche per i pagamenti…ne vale la pena?

Media
Lo Stato ha liquidato e chiuso TUTTI i principali media indipendenti. In particolare, sono state bandite le più vecchie “Ekho Moskvy” e “Novaya Gazeta”. Quasi tuttulu giornalistu indipendenti sono statu costrettu a lasciare la Russia. Ciò è dovuto al rischio di ricevere 15 anni di carcere per il loro lavoro e la copertura della Tragedia. Sopra lu giornalistu si può esprimere qualsiasi opinione, ma le redattrici di “Zhenskaya Pravda” sono sinceramente convinte che ci siano più piattaforme diverse e più modi per difendere i nostri diritti, raggiungendo [in tal senso] le autorità e cambiare la situazione. Eliminare i media significa eliminare le nostre opportunità di proteggere noi stessu e lu nostru caru!

Lavoro
Dall’inizio della Tragedia, in Russia hanno chiuso 113.000 aziende. I danni alle imprese e all’economia sono stati del 17% superiori a quelli dell’epidemia di coronavirus. Naturalmente, anche il numero di posti di lavoro ne ha risentito. Nonostante le cifre ufficiali indicano un basso tasso di disoccupazione, i datori di lavoro in Russia stanno sperimentando una significativa carenza di personale. A Settembre, un russo su cinque (21%) ha dichiarato di aver perso il lavoro negli ultimi 2-3 mesi. Circa il 25% di tutti i programmatori russi ha lasciato il Paese, scrive “New Scientist”. Non ultima vi è stata la mobilitazione che, con l’inizio della Tragedia, non era prevista dalle autorità. Le compagnie aeree affermano che c’è una carenza di personale: meccanici e piloti di aerei. Gli imprenditori prevedono di colmare il vuoto con donne e stranieri, ma le donne da sole non saranno in grado di occupare tutti i posti vacanti! La situazione è simile nelle repubbliche del Caucaso settentrionale: l’interesse dei datori di lavoro per i CV femminili è aumentato del 15%. Questo, ovviamente, è in parte a nostro vantaggio in quanto donne: ci saranno maggiori opportunità di carriera. Ma la domanda è: a quale costo?

Sicurezza
Il numero di reati legati ad armi e munizioni è aumentato di quasi il 30% nei primi nove mesi in Russia. Le principali regioni che hanno visto la crescita di questi reati sono Kursk e Belgorod. Al terzo posto c’è Mosca. Anche il numero di piccoli furti è aumentato del 17% rispetto all’anno scorso – una tipica conseguenza dell’impoverimento economico. Inoltre, quasi ogni regione ha creato battaglioni nazionali – migliaia di uomini armati! Per non parlare di quasi mezzo milione di persone mobilitate. Si può solo immaginare cosa accadrà alla psiche di coloro che torneranno dalla Tragedia. Questo si ripercuote già sulla sicurezza delle donne: da diverse città arrivano notizie di casi di violenza [domestica] in cui sono coinvolti gli ex combattenti.

Legami internazionali
Il traffico turistico straniero in Russia è diminuito di 29 volte in nove mesi rispetto allo stesso periodo del 2019. Il commercio della Russia con i Paesi europei è diminuito del 43%. Questo vale anche per la commodity principale: le spedizioni di petrolio russo verso il Nord Europa sono diminuite del 90% da Febbraio [ad oggi]. Ai prezzi attuali, si tratta di circa 70 milioni di dollari di perdite giornaliere. La Cina, invece, è diventata il principale partner commerciale della Russia – a seguito di un forte calo delle importazioni dall’UE. Questo, come abbiamo notato in precedenza, ha già influito sulla qualità delle merci. Sono aumentate anche le spedizioni verso Turchia, Bielorussia, Iran e India.

Popolazione
Secondo il Rosstat, il numero di decessi ha superato di 1,5 volte il numero di nascite: in 54 regioni della Russia l’eccesso è stato di 1,5-2,8 volte. E in una situazione demografica così triste sarebbe bene incoraggiare le persone a rimanere nel Paese. Ma durante questi nove mesi della Tragedia quasi un milione di russi se ne è andato. Solo dopo l’annuncio della mobilitazione, 700 mila persone hanno attraversato il confine con la Georgia! Quasi 200 mila hanno attraversato il confine con l’Uzbekistan. La maggior parte di loro erano uomini. Grazie all’afflusso massiccio di russi, nel primo trimestre del 2022 il PIL di Armenia e Georgia è cresciuto rispettivamente del 13,1% e del 10,3%. Anche le valute dei due Paesi si sono rafforzate: dall’inizio di Marzo, il Lari georgiano e il Dram armeno hanno guadagnato il 20% e il 30% rispetto al dollaro, diventando così i leader nella rivalutazione delle valute tra i Paesi in via di sviluppo. Siamo molto contenti per i nostri vicini, ma quanto sarebbe bello se questa notizia valesse anche per il nostro amato paese… “Per aumentare il tasso di natalità in Russia, una donna deve voler partorire”, ha dichiarato l’altro giorno Mikhail Murashko, capo del Ministero della Salute russo. “Zhenskaya Pravda” ritiene che lo Stato possa aiutarci a farlo – se ferma la Tragedia iniziata il 24 febbraio!

Nota del Gruppo Anarchico Galatea

1 Tratta dal romanzo di Il’ja Arnol’dovič Il’f e Evgenij Petrovič Petrov, “Le dodici sedie”, capitolo XXXIV, “Il congresso interplanetario di scacchi”. Nella versione italiana edita da Rizzoli (1993) viene tradotta come: “Naufrago, aiutati che Dio ti aiuta: la salvezza è nelle tue mani”

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Punitori e cani da pastore: I moderni simboli dell’estrema destra sulle uniformi della polizia ellenica.

Introduzione
Fin dal Primo Regno di Grecia (1832-1924), la Gendarmeria Ellenica si distinse per essere una forza conservatrice e fortemente repressiva. Questo stato di cose si accentuò dopo la fine della guerra civile greca (1949) e con i governi reazionari, conservatori e dittatoriali che si costituirono in Grecia per quasi un quarto di secolo (1950-1974); la Gendarmeria Ellenica divenne sempre più militarizzata e con funzioni di controllo e repressione sociale.
Nel 1984, dieci anni dopo la fine della Dittatura dei Colonnelli, la Gendarmeria e la Polizia Cittadina vennero fuse in un’unica forza di polizia, diventando la Polizia Ellenica.
Nonostante la fusione, la natura repressiva, conservatrice e di contenimento delle proteste tipiche delle forze dell’ordine non sono venute meno; gli agenti e gli ufficiali della Polizia Ellenica vengono, ancor oggi, plasmati con un’ideologia fortemente militarista, razzista, nazionalista e machista.
Il risultato di queste influenze si manifestano nelle strade in cui gli appartenenti alla Polizia indossano sulle proprie uniformi dei simboli che rimandano ad ideologie neofasciste e neonaziste e utilizzano una violenza brutale contro le proteste e le persone marginalizzate.
Nell’articolo che presentiamo, pubblicato da “The Manifold” – un gruppo investigativo giornalistico greco -, viene relazionata questa problematica dei simboli e come ogni Codice comportamentale o “inclusivo” della Polizia Ellenica sia mera carta straccia o paravento ideologico politico.

Nota
Per rendere scorrevoli determinate frasi e termini, abbiamo fatto qualche lieve modifica, aggiungendo dove ritenevamo opportuno delle parentesi quadre. Siamo consapevoli, e ce ne scusiamo in anticipo, se la traduzione dell’articolo non è precisa.
Pur non essendo madrelingua, abbiamo utilizzato come materiali di studio:
-“Dizionario Greco Moderno-Italiano, Italiano-Greco Moderno” curato da Alexìou Vassilikì, Kolonia Amalìa e Migardu Anna, De Agostini, 2011;
-“Grammatica del greco moderno. Volume Primo: Fonetica e Morfologia” di Filippo Maria Pontani, 2000;
-Wiktionary versioni inglese e greca

Traduzione dall’originale “Τιμωροί και τσοπανόσκυλα: Τα σύγχρονα ακροδεξιά σύμβολα στις στολές της ΕΛ.ΑΣ.

Il simbolo del teschio del Punitore, insieme al simbolo 1* (“one ass to risk”) sull’uniforme di un agente di polizia.

Elencando una serie di simboli che molti agenti di polizia greci portano sulle loro uniformi, [troviamo] i “tradizionali” simboli dell’estrema destra e neo-nazisti [e anche quelli] che provengono da varie sottoculture, legate principalmente all’estrema destra americana, all’anti-islamismo dell’esercito americano e alla reazione della polizia americana [contro] il movimento Black Lives Matter.

La polizia in Grecia si è sistematicamente – e spesso programmaticamente – identificata con le ideologie reazionarie sia prima che dopo la “Metapolitefsi1, mentre la ricerca storica e giornalistica ha evidenziato una serie di prove sui forti e duraturi legami della polizia con l’estrema destra. Questi legami ufficiali della polizia sono stati evidenziati molte volte attraverso i simboli sulle loro uniformi, dimostrando come costoro siano associati alle varie idee di estrema destra.

Tuttavia, negli ultimi anni, lo sviluppo dei social media ha portato a due fenomeni paralleli: da un lato, sempre più cittadini [fotografano e filmano] le forze di polizia in ogni occasione che esercitano le loro funzioni [ – in particolare] sui casi di arbitrarietà della polizia -, dall’altro gli stessi agenti di polizia utilizzano i social network per condividere un grande volume di materiale audiovisivo della loro vita quotidiana in servizio.

Pertanto, raccogliendo fotografie da Internet, siamo in grado di elencare una grande varietà di simboli ideologici che gli agenti di polizia portano nelle loro uniformi; il che ci porta a due osservazioni: in primo luogo, questa pratica, vale a dire l’ostentazione delle ideologie intolleranti da parte degli agenti di polizia, sembra essere molto generale e dimostra che [essi] non si sentono di dover obbedire al regolamento del proprio corpo o di temere che saranno controllati dai loro superiori.

In secondo luogo, vicino ai più “tradizionali” simboli di estrema destra e/o neonazisti, ora appaiono nelle uniformi della polizia greca altri simboli provenienti da varie sottoculture, associate principalmente all’estrema destra americana, all’anti-islamismo dell’esercito americano e alla reazione della polizia americana [contro] il movimento Black Lives Matter (BLM).

Il Punitore e altre leggende metropolitane

“Io non ho infranto la legge, io sono la legge” esclamava Sylvester Stallone nei panni del giudice Dredd, nell’omonimo film sull’eroe degli anni ‘70 creato da John Wagner. Ma anche se Dredd è entrato nel pantheon della cultura del [personaggio] buono insieme ad altri eroi che sono spesso figure di copaganda 2 – come Terminator e RoboCop -, i poliziotti “vigilanti” di tutto il mondo sembrano aver scelto un antieroe come loro simbolo.

Nella sua autobiografia, “American Sniper” (2012), il marine statunitense Chris Kyle descrive la sua missione e le sue azioni in Iraq utilizzando il simbolo del Punitore, eroe della nota casa editrice di fumetti Marvel.

Nei fumetti, il Punitore utilizzava come simbolo un teschio e delle ossa incrociate appositamente progettati per terrorizzare i membri dei cartelli della droga, i cittadini privati che collaboravano con le agenzie di intelligence americane e le forze armate statunitensi, e i paramilitari americani che avevano ucciso la sua famiglia poco dopo il suo ritorno dall’Afghanistan – dove aveva prestato servizio. Sebbene il Punitore, in quanto eroe dei fumetti, non avesse alcuna simpatia per la retorica di estrema destra o neonazista e fosse frustrato dalla polizia statunitense, il fatto che prendesse “la legge nelle proprie mani” rendeva il suo teschio e le sue ossa incrociate un simbolo ideale per gli ufficiali di polizia e militari che volevano trasmettere lo stesso messaggio.

Il simbolo del Punitore

Il simbolo è diventato così un sinonimo dell’estrema destra, tanto che nel 2020 uno dei suoi creatori, Gerry Conway, ha chiesto al mondo di riappropriarsene come simbolo dei movimenti e ha lavorato con gli attivisti del BLM negli Stati Uniti. Nel 2022 la Marvel ha ridisegnato e sostituito il simbolo nei suoi fumetti [- proprio] a causa del suo utilizzo da parte dei gruppi dell’estrema destra.

Ecco un esempio del materiale che abbiamo identificato con variazioni di questo simbolo nelle uniformi della polizia greca e in una pattuglia della polizia del Pronto Intervento.3

In alto a sinistra: Agente di polizia con il simbolo del Punitore sulla spalla | In alto a destra: Variante del Punitore con i colori della bandiera greca, indossato da un poliziotto in un’auto della polizia | In basso a sinistra: Agenti di polizia che portano una bandiera con il sole di Verghina 4 (a sinistra) e una variante del simbolo del Punitore insieme ad un antico elmo greco (a destra) | In basso a destra: Un agente di polizia della Di.As5 posa con il simbolo del Punitore sulla sua uniforme.

In alto a sinistra: un poliziotto della squadra Di.As. porta il simbolo del Punitore sulla sua uniforme | In alto a destra: Un poliziotto in motocicletta della Polizia Ellenica con il simbolo del Punitore sulla sua uniforme | In basso a sinistra: Ufficiale di polizia porta il simbolo del Punitore (variante con il disegno della bandiera greca) sulla sua uniforme | In basso a destra: il simbolo del Punitore in una pattuglia del Pronto Intervento. (fonte: Twitter)

Altri soldati americani, più reali del Punitore, tornati negli Stati Uniti hanno portato con loro una pletora di simboli di odio sulle uniformi – trovate [successivamente] sulle uniformi della Polizia Ellenica.

Due dei [simboli] più caratteristici che abbiamo trovato appartengono alla categoria dei “crociati”. Entrambi recano la parola “infedele”, mentre il secondo è accompagnato dal simbolo del Punitore, insieme alla frase “Sono l’infedele di cui siete stati avvertiti, non vengo a portare la pace, ma la spada”. Entrambe le versioni del simbolo sono detenute dal Ku Klux Klan e sono state ampiamente utilizzate durante le operazioni dell’esercito statunitense in Afghanistan.

A sinistra: Un agente di polizia presso l’Università Aristotele di Salonicco porta la scritta “Infedele” sulla sua uniforme – Fonte: @teacherdude/twitter | A destra: Un agente di polizia durante il trasferimento di un detenuto indossa il simbolo del Punitore sulla sua uniforme con le scritte “infedele” in arabo e “Io sono l’infedele di cui siete stati avvertiti. Non vengo a portare la pace, ma la spada.”

Un altro simbolo che abbiamo trovato sull’uniforme di un agente di polizia greco riporta la scritta “se hai sentito lo sparo, allora non stavo mirando a te”, una frase che è spesso associata al personale militare statunitense, canadese e britannico, e che spesso compare insieme al simbolo del Punitore.

Un agente di polizia della Squadra Speciale per la Prevenzione e Soppressione del Crimine porta un simbolo con la frase “se hai sentito lo sparo, non ho mirato a te”

Dagli Stati Uniti è arrivato anche un adesivo in velcro indossato da un poliziotto greco, con la scritta “SHEEPDOG”, che si riferisce alla frase “o pecora o cane da pastore”. Altri adesivi che abbiamo trovato recitavano “se vuoi la pace, preparati alla guerra” e “preferisco essere giudicato da dodici che essere portato da sei”. Quest’ultima frase, comune nelle culture della polizia “al di sopra della legge”, significa che [una persona] preferirebbe affrontare l’accusa di aver infranto la legge piuttosto che essere ucciso.6

A sinistra: Poliziotto in motocicletta, probabilmente della Di.As, con i simboli “SHEEPDOG” e l’elmo antico con la scritta “Molon Labe”7 | A destra: Poliziotto della Squadra d’Azione 8 che indossa la sua uniforme con i seguenti simboli: “SI VIS PACEM PARA BELLUM” (“se vuoi la pace, preparati alla guerra”), il simbolo del Punitore (in alto) e “Preferisco essere giudicato da dodici che essere portato da sei” (in basso)

La sottile linea blu

“Una linea sottile che separa l’ordine dal caos” sembra essere la motivazione alla base di uno dei simboli di estrema destra più noti ed utilizzati negli ultimi anni dagli agenti di polizia di tutto il mondo. Conosciuta come “thin blue line” o “sottile linea blu”, [il simbolo] viene indossato come distintivo dagli agenti di polizia; si riferisce alla convinzione che sono loro, in quanto rappresentanti della legge, a permettere alla società di funzionare legalmente.

Non sono pochi i casi in cui troviamo questo simbolo sulle uniformi degli agenti di polizia greci [ – come] in una foto degli agenti di polizia della Squadra d’Azione insieme agli ex membri del partito “Nuova Democrazia”, Konstantinos Bogdanos e Afroditi Latinoupoulou.

In alto a sinistra: Agente di polizia della Squadra di Pronto Intervento gruppo Z con il simbolo della “thin blue line” nella sua versione greca | In alto a destra: Agente di polizia che indossa il simbolo della “thin blue line” nella sua versione greca | In basso: Agente di polizia in servizio, probabilmente della Squadra d’Azione, che indossa il simbolo della “thin blue line” in una bandiera modificata sulla sua uniforme. La foto è stata scattata durante una visita di K. Bogdanos e A. Latinoopoulou.

Ci sono persino casi in cui la “sottile linea blu” è direttamente collegata all’opposizione verso movimenti antirazzisti come “Black Lives Matter” e al [sostegno della] sua controparte “poliziesca”, “Blue Lives Matter”, mentre in altri casi simboleggia l’omertà 9 che i membri delle forze di sicurezza osservano nel caso in cui un collega venga accusato di aver agito al di fuori delle sue funzioni.

Simbolo dell’elmo greco antico sull’uniforme di un poliziotto, abbinato alla “thin blue line” nella sua variante greca

A causa del significato della “sottile linea blu”, negli Stati Uniti alcuni dipartimenti di polizia ne hanno vietato l’uso sulle uniformi del personale.

Rimaniamo in Europa

Tuttavia abbiamo anche individuato delle influenze provenienti dall’Europa sui simboli dell’odio e dell’arbitrio della polizia – in particolare dalla tradizione nazista e “ariana”. [Gli esempi sono] un tatuaggio con una croce rossa dell’Ordine dei Cavalieri Templari tatuata [sul braccio di] un poliziotto della Squadra Antisommossa e le lettere “S.S.” sul casco di un agente di polizia.

A sinistra: Agente della polizia antisommossa con un tatuaggio della croce di ferro rossa dei Cavalieri Templari davanti alla Corte d’Appello di Atene. Più indietro, un collega porta il simbolo del Punitore – Fonte: in.gr | A destra: Agente di polizia con le lettere “S.S” sul casco

Nel Dicembre 2020 ha fatto scalpore il simbolo del tirapugni con la scritta XXXI [sui caschi] degli uomini della Squadra d’Azione a Exarchia; ma non possiamo confermare che i numeri latini (31 in arabo) siano un riferimento al Korps Ems 10, uno dei battaglioni della Wehrmacht.

Plotone di agenti di polizia della Squadra d’Azione che portano sul casco il simbolo del tirapugni [con la scritta XXXI]

In un’estetica simile, anche se meno fantasiosa, compaiono diverse varianti di simboli raffiguranti elmi e caschi greci antichi, il più comune dei quali è la variante accompagnata dall’iscrizione “Molon Labe”.

A sinistra: Poliziotto in motocicletta con il simbolo dell’elmo e la scritta “Molon Labe” sulla divisa. A destra: Un poliziotto porta sull’uniforme il simbolo dell’elmo con un’arma tipo kalashnikov e la scritta “Molon Labe”, e un secondo simbolo con teschio e ossa incrociate.

A sinistra e al centro: Elmi greci antichi sulle uniformi di polizia in servizio | A destra: Poliziotto delle Unità per il ripristino dell’ordine 11 con una collezione di elmi e teschi sulla sua uniforme

 

Atene, Salonicco e al confine

I dati e il materiale che abbiamo estratto sono disponibili sui profili social degli agenti di polizia e sulle pagine delle loro comunità digitali. Occasionalmente identifichiamo anche il materiale contenuto nelle foto pubblicate dai fotoreporter sulle loro pagine e quello pubblicato dai media.

Simbolo dell’elmo sui caschi dei poliziotti. Fonte: Αγώνας di Creta

Sebbene la stragrande maggioranza degli agenti di polizia presti servizio ad Atene e Salonicco, è interessante notare che questi simboli compaiono anche sulle [uniformi delle] guardie di frontiera, deegli agenti di polizia in servizio nei centri di detenzione o di accoglienza dei rifugiati, nonché su [quelle] dei membri della guardia costiera che hanno prestato servizio come ufficiali di collegamento FRONTEX.

Poliziotti della Squadra Speciale per la Prevenzione e Soppressione del Crimine in servizio a Lesbo presso la struttura di Kara Tepe. Uno di loro porta il simbolo del Punitore sulla sua uniforme (Fonte: Facebook, Direzione Generale della Polizia Regionale dell’Epiro)

A sinistra: [Agente della] Guardia Costiera in servizio con il simbolo del Punitore sull’uniforme | A destra: Guardie di frontiera greche a Evros; due di loro indossano il simbolo del Punitore sulla loro uniforme

Legge e realtàNegli ultimi anni, il quadro giuridico relativo alle uniformi degli agenti di polizia e in quali circostanze potessero [e possono] indossare i simboli citati è abbastanza confuso. Tuttavia, non c’è stato finora alcun tentativo di impedire agli agenti di polizia di indossare simboli di odio sulle loro uniformi, e non sono stati presi provvedimenti disciplinari quando ciò è stato scoperto.

A sinistra: Un agente della Squadra Speciale per la Prevenzione e Soppressione del Crimine in servizio porta con sé un simbolo dell’unità con il teschio e le ossa incrociate e il simbolo del Punitore | A destra: Bandiera modificata con un elmo e la scritta “Molon Labe” e il simbolo del Punitore su un casco di un ufficiale della Di.As.

Con la modifica della Decisione n. 7012/6/103/5-7-2009 “Uniforme del personale di polizia” dell’Aprile 2021 e la relativa trasmissione inviata dalla sede centrale della Polizia Ellenica, si chiarisce che “qualsiasi collocazione di emblemi, insegne, accessori, distintivi […] non prescritti, al di là di quanto specificato, è contrario al presente quadro normativo e costituisce un illecito disciplinare, punibile ai sensi della legge 120/2008 “Diritto disciplinare del personale di polizia”.”

A sinistra: Un agente di polizia in servizio indossa il simbolo di un elmo con la scritta “Molon Labe” sulla sua uniforme e il simbolo del Punitore all’interno di un bersaglio | A destra: Agente di polizia della Di.As. con il simbolo del Punitore sulla divisa e un simbolo cucito con riferimenti all’Impero Bizantino.

A parte non essere previsti, molti di questi simboli – specie quei simboli di odio – sono anche soggetti alle disposizioni della legislazione antirazzista, in quanto possono stimolare o incitare atti o azioni che possono causare discriminazione, odio o violenza. Allo stesso tempo, contraddicono il Codice di condotta per gli agenti di polizia, che afferma che “evitare i pregiudizi basati sul colore della pelle, sul sesso, sull’origine nazionale, sull’ideologia e sulla religione, sull’orientamento sessuale, sull’età, sulla disabilità, sullo stato civile, sulla condizione economica e sociale o su qualsiasi altra caratteristica distintiva dell’individuo è un aspetto essenziale della condotta di un agente di polizia.12

A sinistra: un’ufficiale di polizia in servizio porta il simbolo di un elmo insanguinato con la scritta “Molon Labe” | Al centro: un poliziotto porta un simbolo modificato della bandiera greca con il Sole di Verghina | A destra: Adesivi di bandiere modificate sui caschi della polizia. Sono visibili la scritta “Patrio Religia Famiglia” e una doppia ascia romana (a sinistra) e una raffigurante Creta (a destra).

Durante la stesura di questa relazione abbiamo rivolto le seguenti domande all’Ufficio Stampa della Polizia Ellenica:

1 – La dirigenza della Polizia Ellenica è consapevole della pratica generalizzata degli agenti di polizia nell’esibire simboli di estrema destra sulle loro uniformi?

2 – La dirigenza della Polizia Ellenica è preoccupata che questa pratica indichi l’esistenza di atteggiamenti violenti illegali ed altri tipi di arbitrio nei ranghi della polizia?

3 – La dirigenza della Polizia Ellenica intende adottare misure per eliminare questa pratica?

Al momento della pubblicazione, non abbiamo ricevuto alcuna risposta.

L’uso di questi simboli non va solo al di là del quadro istituzionale della Polizia Ellenica. Si afferma inoltre che gli agenti di polizia, nell’esercizio delle loro funzioni, rappresentino le loro identificazioni ideologiche di estrema destra, che non solo non considerano una questione privata, ma percepiscono come parte integrante della loro identità di agenti di polizia.

Se inoltre si considera l’origine dei simboli più recenti (polizia ed esercito americano, supereroi) e la loro mitizzazione cinematografica, televisiva e ludica, ci si chiede come questi agenti di polizia percepiscano esattamente la realtà della loro missione.

Note del Gruppo Anarchico Galatea

1 Traduzione “Cambio di regime”. Ci si riferisce a quel periodo della storia greca moderna che va dalla caduta della giunta militare di Papadopoulos al periodo di transizione poco dopo le elezioni parlamentari del 1974.

2 Unione delle parole “cop” e “propaganda”; il termine descrive la produzione e la promozione nei media, nei film cinematografici, serie tv, articoli e reportage che mira a creare un’impressione positiva del lavoro della polizia e degli agenti di polizia.

3 È un’unità della polizia greca. La sua missione è la prevenzione e la repressione del crimine, il pattugliamento continuo per mantenere la sicurezza e l’ordine.

4 Il Sole di Verghina (noto anche come Stella di Vergina ) è un antico simbolo greco raffigurato su vari reperti archeologici come vasi e monete. Divenne noto grazie alla sua raffigurazione su un’urna d’oro trovata nel 1977 in una tomba reale attribuita alla dinastia reale macedone di Filippo II e Alessandro Magno. Negli anni passati il Sole di Verghina ha causato numerosi scontri diplomatici tra la cosiddetta Macedonia del Nord e la Grecia in quanto i primi avevano utilizzato questo simbolo nella loro bandiera nazionale. Seppur il problema diplomatico sia stato risolto, i fascisti e nazisti greci si rivendicano oggi giorrno il Sole di Verghina in quanto appartenente al glorioso passato nazionale.

5 In greco Oμάδες Δίκυκλης Αστυνόμευσης (ΔΙΑΣ); traduzione di “Squadra di Polizia a Due Ruote”. Reparto creato nel Marzo 2010 per prevenire, controllare, reprimere azioni violente e criminali come omicidi, rapine, ecc.

6 Come spiegato da “Urban Dictionary”, “essere giudicati da 12 persone significa andare in tribunale ed essere giudicati da una giuria di 12 persone, come avviene in tutti i processi. Essere trasportati da 6 persone significa essere morti. È comune che 6 persone portino una bara (3 per lato) da e verso il carro funebre.” Link: https://www.urbandictionary.com/define.php?term=I%27d%20rather%20be%20judged%20by%2012%20than%20carried%20by%206

7 Traduzione in italiano “Vieni a prenderle”. Secondo Plutarco, questa frase venne pronunciata dal re di Sparta Leonida I in risposta alla richiesta di consegnare le armi avanzata dal re persiano Serse durante la battaglia delle Termopili. La traduzione dell’intero verso, inserito negli “Apoftegmi spartani” dei “Moralia” di Plutarco, è la seguente: “Quando Serse gli mandò un’altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: Vieni a prenderle!” (in greco antico: “πάλιν δὲ τοῦ Ξέρξου γράψαντος ‘πέμψον τὰ ὅπλα,’ ἀντέγραψε ‘μολὼν λαβέ.’”). La frase “Molon Labe” è stata spesso utilizzata in campo militare, precisamente nelle due guerre mondiali, nella guerra greco-turca del 1919-1922 e nella guerra d’indipendenza cipriota (1955-1959)

8 È un’unità della polizia greca istituita nel Novembre 2019. È una squadra di prevenzione e soppressione del crimine a risposta rapida. Inizialmente pattugliava il quartiere di Exarchia ad Atene; in seguito il loro campo di azione si è esteso per tutta la città di Atene e a Salonicco. L’unità è stata pesantemente criticata per la brutalità e l’arbitrarietà delle loro azioni.

9 Il “Muro Blu del Silenzio” è il processo o la pratica con cui gli agenti di polizia sostengono i colleghi che hanno commesso una violazione. Una delle manifestazioni più tipiche di questa pratica è il silenzio mantenuto durante le indagini interne sulle azioni dei loro colleghi.

10 Conosciuto come “XXXI Armee-korps z.b.V.”. Venne costituito nel Marzo del 1945; operò nella regione tedesca di Weser-Ems (al confine con l’Olanda) contro le truppe britanniche fino alla capitolazione della Germania. Secondo la mitologia nazifascista odierna, questo corpo d’armata tedesco si distinse nella lotta contro gli Alleati e, di conseguenza, come simbolo di resistenza alle “potenze plutocratiche ed ebraiche”.

11 Sono una divisione speciale della polizia greca il cui ruolo principale è quello dell’antisommossa.

12 “Codice di condotta dell’agente di polizia”, Articolo 5 “Servire i cittadini”, comma 3. Link: https://www.astynomia.gr/images/stories/Attachment14238_KOD_FEK_238A_031204.pdf

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Leroy Merlin, proni al profitto e alle logiche repressive

 

L’approvazione della legge contro la propaganda LGBTQIA+ in Russia ha generato un’ondata repressiva ai danni della comunità non eteronormata e, al tempo stesso, di autocensura da parte dei locali commerciali.

Il 10 Dicembre sul canale telegram di “Holod” 1 viene pubblicata una mail inviata da uno dei dirigenti Leroy Merlin Russia ai dipendenti:

Buonasera colleghi!
Si sono create diversi thread di discussioni; se possibile ho aggiunto tutti i colleghi a questo [unico] thread e ho raccolto tutti i materiali relativi all’argomento nel testo di un’unica lettera.
Ad oggi non esistono linee guida metodologiche per la nuova legge adottata dal Presidente il 05.12.2022.
L’idea è quella di fare un’indagine, anche attraverso l’AKIT (in russo “АКИТ”2) (inoltre, è possibile rivolgersi anche all’ACORT (in russo “АКОРТ” 3), al Ministero dell’Industria e del Commercio e al RKN (in russo “РКН”4), qui.
Vi verranno comunicate nuove informazioni, pratiche, chiarimenti. Siamo pronti ad aiutare nel redigere lettere e appelli in ogni modo.
Per quanto riguarda la situazione attuale, si può affermare che le informazioni con caratteristiche del movimento LGBT promuovono (diffondono idee e credenze su) relazioni sessuali non tradizionali [e] costituiscono informazioni dannose per la salute e/o lo sviluppo dei bambini, ovvero incoraggiano i bambini a sviluppare delle preferenze basate sul sesso prima che inizi il loro orientamento naturale.
Secondo Wikipedia, “la bandiera arcobaleno (nota anche come bandiera dell’orgoglio, bandiera della libertà) – è il simbolo internazionale della comunità lesbica, gay, bisessuale e transgender (LGBT) e del movimento per i loro diritti umani. Tradizionalmente, la bandiera è composta da sei strisce longitudinali, con i colori (ad eccezione del blu) seguono l’ordine naturale dell’arcobaleno dall’alto verso il basso: rosso, arancione, giallo, verde, indaco e viola.
La bandiera viene utilizzata nelle marce del Gay Pride e in altre manifestazioni pubbliche, ed è esposta nei quartieri gay, sugli edifici delle organizzazioni LGBT, nei “locali gay-friendly” e così via. https://ru.wikipedia.org/wiki/Радужный_флаг_(ЛГБТ)
C’è un altro segno che è stato usato nella Germania nazista per riferirsi ai detenuti gay dei campi di concentramento: un triangolo rosa (in precedenza con un angolo verso il basso, ora con un angolo verso l’alto). Oggi il triangolo rosa è un simbolo principale della Giornata internazionale contro l’omofobia (17 Maggio) insieme ad altri loghi di eventi e organizzazioni LGBT.
Come ho già scritto, visivamente la bandiera arcobaleno e l’arcobaleno ordinario sono diversi perché nella bandiera arcobaleno [LGBT] manca la striscia blu.
Come indicato nella raccolta delle decisioni giudiziarie sulla vendita e la distribuzione di merci con simboli LGBT e informazioni con caratteristiche LGBT, emesse prima dell’adozione della nuova legge, la bandiera arcobaleno, la cui immagine è riprodotta in varie forme materiali e applicata sulle merci, è spesso considerata un simbolo LGBT nella Federazione Russa.
Pertanto, attualmente raccomandiamo di verificare che il nostro assortimento di merci sia conforme allo schema dei colori della Bandiera Arcobaleno [non LGBT] + verificare che non vi siano merci con immagini di coppie dello stesso sesso, inviti a sostenere il movimento LGBT, ecc… cioè immagini che “propagandano o dimostrano relazioni e/o preferenze sessuali non tradizionali, pedofilia, riassegnazione del sesso”.
Secondo gli articoli di Kommersant, le aziende, in particolare le librerie, i mercati e gli editori, hanno già iniziato ad auto-censurarsi in relazione a questa legge – https://www.kommersant.ru/doc/5707251, https://www.kommersant.ru/doc/5707669

Mail originale in russo

Da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, la maggior parte delle aziende e multinazionali europee sono andate via dalla Russia. Altre invece sono rimaste; tra queste abbiamo le aziende gestite dalla holding francese “Association Familiale Mulliez” (AFM) quali “Auchan”, “Leroy Merlin” e “Decathlon”.

Il motivo per cui AFM è rimasta in Russia è facilmente intuibile. In termini di profitti internazionali il mercato russo è strategico e fondamentale: “Leroy Merlin” in Russia, per esempio, ha 36.000 dipendenti e ha fatturato 457 miliardi di rubli – pari a 6,9 miliardi di euro – (dati 2021), corrispondenti al 18% del fatturato globale dell’AFM.

Nel contesto della guerra in corso e di tutte le aziende concorrenti estere andate via dal mercato russo, AFM è l’unica holding straniera nel settore dei prodotti nella distribuzione organizzata alimentare e non presente in Russia.

Se a questo sommiamo la contrazione economica attuale, l’holding francese espanderà i suoi profitti inglobando i concorrenti locali e, soprattutto, giocherà al ribasso in termini di contratti lavorativi.

La mail inviata è un ulteriore tassello nel preservare i profitti miliardari e la propria posizione di mercato “monopolistica”, mostrando un’ipocrisia palpabile ed evidente su come questa holding francese abbia attuato metodi da “rainbow-washing” negli anni passati nei paesi europei (tra cui l’Italia).

Note

1Testata giornalistica indipendente fondata nel 2019 dalla giornalista Taisiya Bekbulatova. Bekbulatova è stata dichiarata “agente straniera” dal Ministero della Giustizia russa nel 2021 e, da quando è scoppiato il conflitto russo-ucraino, è dovuta espatriare a causa delle leggi contro le fake news sul conflitto in corso.

2Acronimo di “Associazione delle società di e-commerce” (in russo “Ассоциация компаний интернет-торговли”). L’AKIT è un’organizzazione senza scopo di lucro russa fondata nel 2012 e si occupa di stabilire dei principi di concorrenza leali, creare una zona di servizio sicura per i clienti nel mercato dell’e-commerce e ridurre le quote del mercato grigio.

3Acronimo di “Associazione delle società di vendita al dettaglio” (in russo “Ассоциации компаний розничной торговли”). L’ACORT è un’organizzazione senza scopo di lucro russa fondata nel 2001 e rappresentare gli interessi delle aziende del mercato al dettaglio, coordinando le loro attività. L’associazione fa parte della Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa, dell’Unione Russa degli Industriali e degli Imprenditori e dell’Unione dei Partecipanti al Mercato dei Consumatori.

4Abbreviazione di “Roskomnadzor” ovvero “Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media” (in russo “Федеральная служба по надзору в сфере связи, информационных технологий и массовых коммуникаций”). Fondata nel 2008, è un’agenzia federale russa controllata dal “Ministero dello sviluppo digitale, delle comunicazioni e dei mass media”; si occupa di monitorare e controllare l’accesso ai mass media in Russia.

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“Il divieto è diretto contro i picchetti solitari.” Lu attivistu per i diritti umani [si esprimono] sulla legge firmata da Putin che vieta quasi ovunque i raduni

Introduzione del Gruppo Anarchico Galatea
La firma di Putin sulle norme del disegno di legge“Sugli emendamenti ad alcuni atti legislativi della Federazione Russa”, porta ad una pesante stretta repressiva in Russia.
Nelle settimane precedenti abbiamo trattato sul nostro blog la questione LGBTQIA+; a questo giro tocca alle restrizioni contro le manifestazioni e i picchetti.
Come abbiamo spesso riportato sul nostro blog in forma tradotta – prese principalmente dai canali di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” -, i picchetti e le manifestazioni non autorizzate si sono moltiplicate in questi mesi, dimostrando che la Russia, a livello sociale ed economico, è sempre più traballante.
Queste restrizioni presenti negli emendamenti, precisamente nell’articolo 6 “Modificare la legge federale n. 54-FZ del 19 Giugno 2004 “sulle riunioni, i raduni, le dimostrazioni, le marce e i picchetti” (in russo “Статья 6 Внести в Федеральный закон от 19 июня 2004 года No 54-ФЗ “О собраниях, митингах, демонстрациях, шествиях и пикетированиях””), aumentano il livello di criminalizzazione della protesta (che è già presente) nel paese.
L’articolo che abbiamo tradotto è una conversazione avvenuta tra la testata giornalista indipendente russa “The Insider”e alcunu attivistu per i diritti umani in Russia in cui questu ultimu denunciano tale stato di cose.

Nota
Per rendere scorrevoli determinate frasi e termini, abbiamo fatto qualche lieve modifica, aggiungendo dove ritenevamo opportuno delle parentesi quadre.
Siamo consapevoli, e ce ne scusiamo in anticipo, se la traduzione dell’articolo non è letterale.
Pur non essendo madrelingua e tanto meno dei russist*, abbiamo utilizzato come materiali di studio:
-“Dizionario essenziale Russo-Italiano Italiano-Russo a cura di Edigeo”, Zanichelli, 1990; “Dizionario Russo-Italiano, Italiano-Russo”, edizioni “Perun”, 2002.
-“Grammatica russa. Manuale di teoria” di Claudia Cevese e Julia Dobrovolskaja del 2018
-Wiktionary versioni inglese e russa

 

Traduzione dall’originale “«Запрет направлен против одиночных пикетов» — правозащитники о подписанном Путиным законе, запрещающем митинги практически везде

L’elenco dei luoghi dove sono vietati incontri, raduni, marce e manifestazioni è stato ampliato. In effetti non possono essere tenuti da nessuna parte ora. Vladimir Putin ha firmato gli emendamenti pertinenti alla legge il 5 Dicembre. In precedenza, le azioni pubbliche erano state vietate solo negli edifici di residenza del presidente, dei tribunali, dei servizi di operazioni di emergenza e delle istituzioni FSIN (Servizio Federale Penitenziario, ndt). Adesso è impossibile tenere raduni negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nelle chiese e negli edifici e sui terreni delle università, scuole e ospedali. Lu attivistu per i diritti umani, in una conversazione con The Insider, hanno notato che questi divieti sono diretti contro i picchetti singoli, perché tutte le altre manifestazioni senza autorizzazione non potrebbero essere tenute in nessun luogo.

Sergey Davidis, responsabile del progetto «Sostegno ai prigionieri politici. Memoriale»
L’obiettivo è ridurre le possibilità di esercitare il diritto alla libertà di riunione. Fintanto che vi era la CEDU (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ndt), [questa] doveva essere recepita [dalle autorità] in una certa misura, e le leggi statali [basate sulla Convenzione] sono state ripetutamente adottate ma contestate – e talvolta sono riuscite ad abrogarle. Stabilendo imponenti zone di esclusione [nelle vicinanze] di un gran numero di edifici, è possibile vietare efficacemente ed ovunque degli eventi pubblici – come è successo in tutte le città. La legge va verso quella direzione.
In generale, questi divieti sono diretti proprio contro i picchetti singoli, perché tutti gli altri eventi dovrebbero avere una procedura di approvazione. In realtà [si tratta di]un permesso, dal punto di vista delle autorità; ma questa autorizzazione è piuttosto vaga. Quindi ne approfittano; e su basi totalmente arbitrarie e assurde, legali e illegali, vietano qualsiasi azione che richieda l’approvazione.
I picchetti singoli potrebbero teoricamente essere tenuti ovunque perché non richiedono l’approvazione. E [tali azioni singole erano sicure per la persona dimostrante] se non rientrava nel “screditare” le forze armate e/o sotto le restrizioni Covid. Adesso lo spazio di opportunità per [fare] perfino dei picchetti solitari si è ristretto. La conseguenza pratica ora sta in questo: nelle regioni dove sono state abolite le restrizioni Covid, vi è ancor meno la possibilità di [fare] picchetti singoli, perché tutto il resto è stato praticamente impossibile da organizzare. Se possono vietare la libertà di riunione con pretesti più plausibili sarebbe più comodo per loro e non sembrerebbero ridicoli – come lo sono [adesso] con le [restrizioni contro il] Covid.
Le autorità non vogliono essere disturbate nemmeno da picchetti solitari, ma d’altra parte un’altra tendenza recente è la sacralizzazione dei valori tradizionali. A quanto pare, [vietare i picchetti fuori dalle chiese] è un segno di rispetto per la Chiesa e di rafforzamento dello status sacrale dei luoghi di culto; per quanto riguarda le scuole, lo Stato da un lato dichiara l’inammissibilità di coinvolgere i bambini nella politica – in particolare [quella contraria alle sue politiche]-, [mentre] dall’altro, li coinvolge nel modo più attivo.

Denis Shedov, analista e avvocato di «OBD-Info» 1
In generale, l’iniziativa legislativa non è nuova.
In precedenza, abbiamo visto divieti simili vicini a [edifici di] enti governativi, scuole, ospedali e altro a livello regionale. Ad esempio, in alcune regioni sono stati vietati i raduni e le azioni intorno ai panifici.
Tali restrizioni territoriali supplementari sono state introdotte a livello federale. Quando tali restrizioni erano a livello regionale, abbiamo osservato che in alcune città, come a Nizhny Novgorod, il 70% dell’intero territorio avevano questi divieti. Dopo tutto, questi divieti non riguardano solo [gli edifici] delle autorità, ma anche i 100-150 metri intorno [a tali strutture], dove nelle vicinanze vi sono farmacie, asili o scuole. L’infrastruttura urbana è organizzata in modo tale che non ci sarà posto per manifestare nel centro [cittadino] e in generale nello spazio urbano.
Le restrizioni controil Covid si applicano ancora a Mosca e a San Pietroburgo. A causa [di queste restrizioni], gli eventi pubblici, compresi i picchetti singoli, sono formalmente vietati.
Le limitazioni [presenti in questi territori] non aggiungeranno nulla di nuovo, ma rappresentano una creazione di infrastrutture [restrittive] per il futuro in quanto il contenimento per il Coronavirus finirà e le autorità avranno le basi per i successivi divieti sotto forma di nuove norme di leggi federali.
A Tver c’è stato un caso in cui una donna è stata multata per [aver] tenuto un singolo picchetto in un posto in cui era proibito tenere un evento pubblico. È stata in grado di vincere un’udienza presso la Corte Suprema, e questa restrizione è stata trovata non conforme con la legge federale ma solo con quella regionale. Ci sono state anche due sentenze della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale nel 2019 un divieto di tenere eventi pubblici vicino a [edifici] delle autorità e nel 2020 un divieto di tenere eventi pubblici vicino a strutture sanitarie, enti e strutture militari. Questo è ciò che abbiamo ora nella legge federale.
Nel 2018-2020 c’è stata una grande ondata di cambiamenti delle leggi regionali e la maggior parte delle regioni russe ha modificato la propria legislazione, riducendo il numero di restrizioni territoriali. Ma ora che la nuova legge è stata approvata a livello federale, assisteremo alla tendenza opposta: tutte le regioni modificheranno la loro legislazione, rendendo [maggiormente] proibitivi gli eventi pubblici.

Nota del Gruppo Anarchico Galatea

1OVD-Info è un progetto mediatico russo indipendente sui diritti umani volto a combattere la persecuzione politica

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Collaborazione con l’Azerbaigian, collaborazione con una dittatura sanguinaria

Post tradotto dal canale telegram di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” (Feministskogo Antivoyennogo Soprotivleniya (FAS) (Феминистского Антивоенного Сопротивления (ФАС))

Ciao! Mi chiamo Polina e sono una delle coordinatrici della FAS.

Oggi voglio scrivere su come l’embargo dell’Unione Europea verso il gas russo sia una menzogna che ci allontana dalla democrazia e dal mondo. Il 30 Novembre la Francia ha adottato una risoluzione a sostegno dell’Armenia e che impone sanzioni contro l’Azerbaigian. Allo stesso tempo l’Unione Europea, in nome dei valori democratici, sta cercando di sganciarsi dalla cooperazione con la Russia e, [allo stesso tempo], collabora attivamente con l’Azerbaigian – la cui dittatura è colpevole di crimini di guerra contro la popolazione pacifica di Artsakh. In estate, il capo della Commissione europea Ursula von der Leyen ha visitato Baku per discutere sulle forniture di gas in Europa.

Il 18 Novembre si è saputo che la Russia fornirà all’Azerbaigian 1 miliardo di metri cubi di gas – che sarà successivamente trasportato in Europa. E la quota del più grande giacimento di gas naturale in Azerbaigian, Shah Deniz, appartiene a “Lukoil”.

L’Europa sta eludendo le sanzioni che ha imposto alla Russia e sta, quindi, cooperando con due regimi autoritari contemporaneamente.

L’Europa continuerà a ignorare il conflitto militare ad Artsakh e la sua dipendenza dal gas azero non farà che rafforzare il regime autoritario di Aliyev.

Secondo la BBC, ci sono quasi 100 prigionieri politici nel paese. La violazione dei diritti e delle libertà degli/delle azeri/e, gli arresti di massa, i crimini di guerra e gli omicidi degli/delle armeni/e non impediscono ai paesi occidentali di chiamare “partner chiave” l’Azerbaigian. I territori di Artsakh sono regolarmente bombardati. L’Azerbaigian sta distruggendo la mia terra natia e la mia cultura, usando le stesse narrazioni propagandiste militari che vediamo dalla Russia. La mia patria, l’Armenia, non dovrebbe essere una merce di scambio – e la sofferenza del mio popolo merita di essere ascoltata. L’Europa, facendo finta di non vedere i crimini di guerra dell’Azerbaigian, dimostra ancora una volta che i suoi “valori democratici” sono bugie incoerenti e stupide.

No al regime azero! (scritto sia in russo che in armeno nell’originale, ndt)

 

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Un’assicurazione al servizio del Capitale

Il 15 Novembre si è tenuto presso la sede di Confindustria Catania l’incontro “SACE 1 per la Sicilia: export e green”. Durante questa conferenza è stato riportato che nei primi 6 mesi del 2022 sono stati esportati 8 miliardi di euro di prodotti siciliani. Il record regionale di esportazioni va a Siracusa con 5 miliardi di euro derivanti dalla raffinazione petrolifera e, un gradino più sotto, Catania con 1 miliardo di euro proveniente dalle aziende elettroniche, agro-alimentari e farmaceutiche presenti nelle Zone Industriali del territorio.2

Per Ignazio Bucalo, relationship manager “Sicilia – Area Sud – Mid Corporate” di SACE, l’aiuto dato alle imprese siciliane serve per l’export e l’internazionalizzazione, favorendo investimenti in sostenibilità e competitività: “Nel solo 2021, abbiamo sostenuto più di 1.500 progetti per un totale di 400 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 200 milioni di euro di nuovi contratti sostenuti nel primo semestre di quest’anno. I dati confermano il dinamismo delle imprese siciliane, che non stanno smettendo di investire nel futuro e che continuano a dimostrare un grande potenziale di crescita sui mercati esteri.

Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, spiega che “facilitare i rapporti è alla base del workshop di stamattina dove Confindustria, insieme a SACE, illustreranno ai propri associati le vie rapide per avere la possibilità di finanziamenti per l’internalizzazione […] Catania, in particolar modo, con un miliardo di esportazioni nel primo semestre [del 2022] è la prima città in Sicilia ad esportare. Questo ci fa pensare molto bene perchè il nostro trend funziona molto bene, [gli] imprenditori sanno investire e SACE è l’anello di congiunzione più importante al fine di poter garantire la rapidità nell’erogazione dei vari finanziamenti […] cosa molto importante per gli imprenditori”.3

I rapporti stretti tra SACE, banche e Confindustria Sicilia (sia a livello di workshop che come investimenti) hanno avvantaggiato in termini economici e di visibilità le aziende siciliane esportatrici di beni e prodotti all’estero.

Nonostante la bilancia commerciale regionale negativa, SACE e Confindustria Sicilia vedono con estrema positività questo aumento delle esportazioni siciliane rispetto al 2020 e al 2021 4; allo stesso tempo, vi è una difesa ad oltranza verso determinati settori regionali remunerativi e strategici a livello geopolitico.5

Cosa è SACE
Istituita nel 1977 come Sezione Speciale dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), SACE viene trasformata nel 1998 in “ente di diritto pubblico con autonomia patrimoniale” e nel 2003 in società per azioni – sotto la vigilanza dell’allora Ministero del Tesoro -, diventando dal 2004 fino al 2012 una controllata del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Successivamente la società viene acquisita nel 2012 da “Cassa, Depositi e Presiti” e dal 2022, tramite il “Decreto SACE”, viene nuovamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

SACE opera a livello di:
-assicurazione dei rischi (politici, economici, commerciali e catastrofici) a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro attività di esportazione ed investimento all’estero, rispettando le normative europee in merito al credito all’esportazione 6 e agli aiuti di Stato (in quanto SACE è una controllata statale);
-rilascio di garanzie e coperture assicurative nelle operazioni di importanza strategica per l’economia italiana (tipo l’internazionalizzazione, la sicurezza economica, la nascita di nuove aziende e posti di lavoro, la mancata riscossione del credito). Tra queste troviamo le garanzie di finanziamenti concesse alle imprese italiane colpite dall’epidemia Covid-19 (Garanzia Italia) e dall’attuale crisi della guerra russo-ucraina (Garanzia SupportItalia)
-finanziamenti verso progetti legati all’economia circolare 7 e, soprattutto, all’avvento della mobilità sostenibile connessa e multi-modale automatizzata.

Il finanziamento di SACE viene regolamentato dal “Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile” (CIPESS) che delibera, su proposta dei ministeri preposti alla questione economica ed estera (ovvero Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)) il “Piano previsionale degli impegni assicurativi” dove si fissano i limiti globali degli impegni assunti e si tengono in considerazione “le esigenze di internazionalizzazione e dei flussi di esportazione”, oltre che i rischi dei mercati “e dell’incidenza sul bilancio dello Stato.”

L’operabilità di SACE viene limitata qualora le aziende richiedenti le garanzie esportino i loro prodotti in paesi dichiaratamente rischiosi a livello commerciale – e da cui si prefigge un rischio di credito.8

Al servizio della borghesia e della colonizzazione dei territori
A livello internazionale, SACE è un’Agenzia di Credito all’Esportazione e di Assicurazione per gli Investimenti (conosciute in inglese come “Export Credit Agencies” (ECA)).

Le ECA, in generale parlando, sono delle fonti di garanzia finanziaria pubblicao pubblica-privata verso quelle aziende privateche vogliono avviare e/o attivare determinati progetti industriali in Paesi potenzialmente ricchi di risorse e/o geograficamente strategici (ovvero come punti di passaggio di merci).

Spesso questi Paesi hanno un indice di corruttibilità medio-alto e alto che consente alle aziende supportate dalle ECA di poter sviluppare i propri investimenti in totale impunità legale.

A dar man forte a queste Agenzie di Credito all’Esportazione vi sono la Società Finanziaria Internazionale 9 – un’ente del Gruppo della Banca Mondiale – e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Tutte e tre insieme, seguendo degli altisonanti standard anti-corruttivi 10, ecologici sostenibili e di difesa dei diritti umani 11, garantiscono alle aziende presenti nei territori delle opportunità di partnership e coinvestimenti.

Al di là degli standard fumosi pubblicitari detti poc’anzi, questi enti finanziari sostengono e incentivano gli accordi economici presi tra le aziende e le elite politiche di determinati territori (in particolare quelli più poveri e con un tasso di corruttibilità alta).

Gli scontri e le alleanze tra fazioni borghesi e politiche nella spartizione di risorse e punti geografici strategici causano una serie di problematiche nei territori sfruttati e/o da sfruttare: dai danni ambientali agli sfollamenti forzati delle popolazioni native, passando alle proteste sempre più marcate contro eventuali tagli welfaristici fatte dalle elite politiche – in chiave di spostamento delle risorse finanziarie per coprire i prestiti e le contro-garanzie prese con le aziende e le ECA.

L’Africa, così come il Medioriente e l’America Latina, sono ancor oggi dei terreni fertili in cui la borghesia e i suoi alleati del cosiddetto primo mondo fanno il bello e il cattivo tempo. Nonostante le denunce da parte di ONG e associazioni per i diritti umani, la borghesia, coadiuvata dalle ECA, opera spesso e volentieri nella più totale impunità.

Riguardo SACE e aziende italiane abbiamo due casi esemplari.

Il primo fu con la Salini-Impregilo (oggi Webuild) che entrò nel grande progetto della “Grand Ethiopian Renaissance Dam” (GERD) grazie agli accordi tra il governo italiano e quello etiope.

La costruzione di dighe e centrali idroelettriche, per lo Stato etiope, era fondamentale da un punto di vista di immagazzinamento dell’acqua in un territorio prossimo alla desertificazione e, al contempo, generare e vendere energia elettrica.

Salini-Impregilo, entrando nel GERD, si è assicurata il supporto politico locale e quello economico finanziario di SACE per investire nel territorio etiope. Con le costruzioni delle dighe “Tana Beles” sul lago Tana e “Gilgel Gibe II” e “Gilgel Gibe” III sul fiume Omo, l’azienda di costruzione milanese non solo ha ottenuto lauti profitti ma ha presentato il tutto, a livello pubblicitario, come un beneficio per le popolazioni native. In realtà, gli stravolgimenti portati da tali infrastrutture hanno peggiorato le vite di quest’ultimi, generando morte e povertà.12

Il secondo è l’ENI con i progetti “Arctic LNG-2”, “Coral South” e “Mozambique LNG”. La copertura assicurativa di SACE (nell’ordine del miliardo di euro) per questi progetti mostra che vi sono degli interessi strategici nazionali e aziendali specifici 13, oltre ad un proseguimento sul finanziare i combustibili fossili – nonostante la società assicurativa pubblicizzi sul proprio sito internet di essere a favore della sostenibilità e della “green economy”.

Come osserva Recommon 14, “sebbene l’Italia si sia impegnata pubblicamente a non finanziare più i progetti relativi ai combustibili fossili, ha cercato più volte di disattendere l’impegno di interrompere il sostegno ai crediti all’esportazione sui progetti relativi ai combustibili fossili. A meno di un mese dalla fine del 2022, non c’è ancora alcun segno di attuazione della Dichiarazione di Glasgow. 15 Attraverso la sua agenzia di credito all’esportazione, SACE, l’Italia è diventata il più grande finanziatore europeo di combustibili fossili, consentendo lo sviluppo di progetti strategici di petrolio e gas per la Federazione Russa, raffinerie in Egitto e progetti di GNL in Mozambico. Il motivo di questo ritardo nell’attuazione della Dichiarazione di Glasgow potrebbe essere legato al coinvolgimento della SACE nel mega-progetto di gas GNL Rovuma dell’Eni, che potrebbe raggiungere la decisione finale relativa all’investimento entro il 2023. È giunto il momento di porre fine a questo record, senza alcuna scappatoia per il gas fossile o il CCUS16.17

Sebbene SACE abbia finanziato settori legati nell’ambito della difesa e della crocieristica, i casi menzionati ci servono per comprendere come lo Stato Italiano e la borghesia nazionale cerchino di mantenere il controllo sulla produzione e sui progetti strategici.

L’attuale crisi economica (accentuata maggiormente dall’attuale conflitto russo-ucraino) ha dimostrato maggiormente questa volontà di difesa del privilegio economico.

Gli ultimi due governi (Draghi e l’attuale Meloni) hanno fatto intervenire SACE per salvare i profitti della borghesia nazionale attraverso:

-le “Misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese tramite garanzie prestate dalla società SACE S.p.A.” del “DL del 17 maggio 2022, n. 50” in cui l’ECA italiana concede fino al 31 Dicembre 2022, “garanzie, in conformità alla normativa europea in tema di aiuti di Stato” in favore di “banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma in favore delle imprese, ivi inclusa l’apertura di credito documentaria finalizzata a sostenere le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari per effetto della crisi attuale.

-la “Cauzione Energia PMI” dove la società garantisce a quelle aziende “con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro l’anno” i pagamenti rateizzati verso le società di distribuzione elettrica (IREN, Enel Energia e AceaEnergia).

Queste mosse dimostrano palesemente l’egemonia e la difesa del fatturato da parte dello Stato e del Capitale; non c’è da meravigliarsi che per supportare queste azioni economiche e politiche arrivino degli attacchi governativi – o, detto terra terra, “contenimento delle spese pubbliche” – contro le misure sussidiarie e previdenziali.18

Di fronte a questo stato di cose, fare dei passi concreti e pratici su una gestione sociale ed economica diversa da quella conflittuale, colonizzatrice e guerrafondaia del Capitalismo e dello Stato, significa liberarsi da una vita basata sulla sopravvivenza economica e sugli insegnamenti imbecilli quali “leggi della giungla”, “la natura umana” o l’umiliazione come “fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”.19

Superare queste logiche di poteri economici e sociali deve essere l’imperativo per ogni persona anti-autoritaria.

Note

1Acronimo di “Servizi Assicurativi del Commercio Estero”

2Per maggiori dettagli vedere Tavola a2.3 “Commercio estero FOB-CIF per settore” in “Economie regionali. L’economia della Sicilia. Aggiornamento congiunturale”, Palermo, Novembre 2022, pag. 26 Link: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2022/2022-0041/2241-sicilia.pdf

3“”Sace per la Sicilia: export e green”, evento a Confindustria Catania”. Link: https://www.youtube.com/watch?v=tikYa_Azuiw

4Nel 2020 sono stati esportati beni per un valore di 7,54 miliardi di euro; nel 2021, invece, sono stati 10,46 miliardi di euro. Link: https://www.sace.it/italy-map/dettaglio/sicilia

6Sono coperture assicurative alle esportazioni e garanzie per il finanziamento. Questo finanziamento può assumere la forma di crediti (sostegno finanziario) o di assicurazione e garanzia del credito (copertura pura) o di entrambi.

7Sull’economia circolare ne abbiamo parlato in modo critico nel paragrafo “L’economia circolare, salvagente per la borghesia?” in “Il valore della spazzatura. Riflessioni sul caso siciliano ed europeo”. Link: https://gruppoanarchicogalatea.noblogs.org/post/2022/07/11/il-valore-della-spazzatura-riflessioni-sul-caso-siciliano-ed-europeo-seconda-parte/

8Detto anche “rischio di insolvenza”. Avviene quando un debitore non riesce a rimborsare in parte o l’intera somma di finanziamento concessa da un creditore.

9In inglese “International Finance Corporation” (IFC)

10In particolare ci si riferisce alle raccomandazioni “sulla corruzione e sui crediti all’esportazione che beneficiano di sostegno ufficiale” dell’OCSE. Link: https://legalinstruments.oecd.org/public/doc/646/646.en.pdf

11Le attività della Banca Mondiale sostengono la realizzazione dei diritti umani espressi nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Attraverso i progetti che finanzia e in modo coerente con il suo Statuto, la Banca Mondiale cerca di evitare impatti negativi e continuerà a sostenere i Paesi membri nel loro sforzo di raggiungere progressivamente i loro impegni in materia di diritti umani”, pag. 118 del documento “Integrating Human Rights into Development : Donor Approaches, Experiences and Challenges”, 2016, Terza Edizione. Link: https://documents1.worldbank.org/curated/en/330771484198697118/pdf/Integrating-human-rights-into-development-donor-approaches-experiences-and-challenges-third-edition.pdf

12 Le dighe Gilgel Gibe II e III hanno distrutto i mezzi di sussistenza delle comunità native della Valle del fiume Omo, compromettendo il flusso del fiume e l’afflusso sul lago Turkana – in cui sfocia Omo. Vedere “Gilgel Gibe III Dam, Ethiopia”. Link: https://ejatlas.org/conflict/gibe-iii-dam-ethiopia/
Riguardo la diga Tana Beles i danni sono stati molteplici: l’aumento della portata dell’acqua ha portato alla cancellazione delle strade sterrate e dei terreni coltivabili. Questa situazione ha generato dei conflitti interni tra la popolazione residente, in particolare sulla difesa e possesso dei terreni non sommersi dalle acque della diga. Vedere lo studio di Annys, Adgo, Ghebreyohannes,Van Passel, Dessein e Nyssen, “Impacts of the hydropower-controlled Tana-Beles interbasin water transfer on downstream rural livelihoods (northwest Ethiopia)”, “Journal of Hydrology”, Volume 569, Febbraio 2019, pagg. 436-448. Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022169418309521?via%3Dihub

13Ci riferiamo al caso del presidente di SACE Filippo Giansante, membro del Consiglio di Amministrazione dell’ENI. Link: https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/consiglio-amministrazione/biografie.html/filippo-giansante

14Associazione che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo. Link: https://www.recommon.org/chi-siamo/

15Conosciuto anche come “Patto per il Clima di Glasgow” del 13 Novembre 2021. Lo scopo di questo accordo è quello di prevenire la pericolosa minaccia dei cambiamenti climatici. L’accordo finale menziona esplicitamente i materiali fossili come fattori che contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_per_il_clima_di_Glasgow

16Acronimo inglese di “Carbon, Capture, Utilisation and Storage”. Partendo dal contesto della circolarità (vedere nota 7) queste tecnologie utilizzano la CO2 prodotta dai processi energetici e industriali per produrre combustibili, materiale polimerico plastico etc.

17Italian government considering support for international fossil fuelprojects that would emit 3.5 times Italy’s annual emissions, despitemajor climate promise”, pag. 3. Link: https://priceofoil.org/content/uploads/2022/11/SACE-Project-Pipeline-Briefing-1-1.pdf

19Parole dell’attuale ministro dell’Istruzione “e del merito” Valditara in un evento pubblico svoltosi il 21 Novembre. Valditara ha citato un fatto di bullismo avvenuto in un istituto tecnico di Gallarate, affermando al contempo che la migliore rieducazione per responsabilizzare questi/e studenti sia l’umiliazione tramite i lavori socialmente utili.

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Cina: le prime crepe nella stabilità del paese?

-Un’economia in affanno
Nel mese di Ottobre l’inflazione al consumo in Cina si è attestata al 2,1%, in calo rispetto al 2,8% di Settembre.

Questo dato di Ottobre ha segnato il tasso d’inflazione più basso da Maggio del 2022; come spiegato dagli analisi della Nomura Holdings 1a differenza del resto del mondo, la Cina ha avuto una bassa inflazione a causa della debolezza della domanda interna – dovuta alla “Strategia Zero-Covid” (ZCS) -, al crollo dei mercati immobiliari e ad alcune altre politiche settoriali. Prevediamo che l’inflazione CPI (prezzi al consumo,ndt) scenderà ulteriormente all’1,8% annuo a Novembre, a causa delle chiusure e del calo della crescita delle esportazioni, che potrebbe comprimere i prezzi interni.

Questi blocchi, come riportato nel “World Economic Outlook” del Fondo Monetario Internazionale dell’11 Ottobre 2022 “previsti dalla politica di zero COVID hanno avuto ripercussioni sull’economia, soprattutto nel secondo trimestre del 2022. Inoltre, il settore immobiliare, che rappresenta circa un quinto dell’attività economica cinese, si sta rapidamente indebolendo. Date le dimensioni dell’economia cinese e la sua importanza per le catene di approvvigionamento globali, questo peserà molto sul commercio e sull’attività globale. […] Le revisioni riflettono il declassamento della crescita in Cina, al 3,2% nel 2022 (la crescita più bassa in oltre quattro decenni, escludendo la crisi iniziale del COVID-19 nel 2020). I focolai di COVID-19 e le serrate in diverse località, oltre al peggioramento della crisi del mercato immobiliare, hanno frenato l’attività economica in Cina, anche se si prevede un aumento della crescita al 4,4% nel 2023. […] Peggioramento dei problemi immobiliari della Cina – La crescita della Cina si è indebolita in modo significativo dall’inizio del 2022 ed è stata soggetta a revisioni al ribasso dopo le serrate di Aprile 2022 a Shanghai e altrove e a causa del previsto rallentamento del commercio globale. I rischi al ribasso per la ripresa della crescita cinese dominano lo scenario [mondiale], con segnali di un significativo rallentamento del settore immobiliare, storicamente un motore di crescita per l’economia cinese. Il calo delle vendite di immobili impedisce ai costruttori di accedere a una fonte di liquidità necessaria per portare a termine i progetti in corso, mettendo sotto pressione i loro flussi di cassa e aumentando la possibilità di ulteriori inadempienze sul debito. Preoccupati per il ritardo nella consegna delle unità abitative, migliaia di acquirenti chiedono una moratoria sui pagamenti dei mutui, che porterebbe ad una morosità e aggraverebbe il rischio di prestiti in sofferenza per le banche, oltre alla stretta di liquidità che i costruttori devono affrontare. L’incertezza sul settore immobiliare potrebbe avere un impatto anche sui consumi e sulle finanze degli enti locali. Un’ulteriore intensificazione degli anelli di retroazione negativa tra le vendite di alloggi e lo stress dei costruttori rischia di provocare una rettifica immobiliare più ampia e prolungata. Sarebbe un duro colpo, visto che il settore immobiliare rappresenta circa un quinto del PIL cinese. Inoltre, le potenziali perdite del settore bancario potrebbero indurre più ampie ricadute macro-finanziarie che peserebbero sulla crescita cinese a medio termine.”2

La domanda in Cina è stata duramente colpita dalla crisi del mercato immobiliare in corso e dai ripetuti focolai e blocchi di Covid, che hanno pesato sulla fiducia degli acquirenti interni e sugli investitori esterni – timorosi per l’elevata inflazione globale e la recessione dietro l’angolo.

Per Bruce Pang, capo economista della “Jones Lang LaSalle Inc.” 3, la Cina può “iniziare a impegnarsi in una feroce battaglia con i rischi incombenti della deflazione data dalla domanda interna debole e dall’indebolimento della domanda di esportazione”.

In linea teorica, per uscire da questo tipo di pantano il governo cinese dovrebbe riaprire i mercati e, contemporaneamente, stimolare la domanda nelle principali regioni produttrici e commerciali del paese. Ma secondo le analisi della Nomura, una riapertura della Cina per il prossimo anno potrebbe essere una ripetizione di quest’anno con i funzionari cinesi che applicheranno i blocchi qualora i casi di Covid salissero alle stelle.
Di conseguenza i problemi delle basse domande interne ed esterne si confermeranno, peggiorando una situazione sociale già di per sé esplosiva.

-Il paese alle prese con la rabbia della popolazione
Come riportato dalle maggiori testate internazionali, la scorsa settimana la Repubblica Popolare Cinese è stata attraversata da una ondata di proteste ed in alcuni casi di vere e proprie rivolte, dovute, sembrerebbe, all’insofferenza della popolazione nei confronti delle rigidissime politiche di lockdown imposte dallo Stato alla popolazione.

In particolare, due sono gli episodi che stanno circolando in questo momento, con relativi video: il primo riguarda l’incendio che ha interessato un palazzo ad Urumqi, capitale della regione dello Xinjiang, tristemente nota per le politiche di segregazione etnica adottate dallo Stato cinese nei confronti della popolazione uigura, di religione musulmana; il secondo riguarda invece le proteste scoppiate a Pechino, città cuore del potere centrale cinese.

Ad Urumqi sembra che circa 4 milioni di persone abbiano vissuto in regime di strettissimo lockdown – in particolare quelle rimaste in isolamento nelle proprie case per più di tre mesi. L’incendio e il divieto per gli/le abitanti del palazzo di potersi mettere in salvo sono state l’ultima goccia che ha portato migliaia di manifestanti per strada a protestare. Proteste che in questo momento sembrerebbero essere state vincenti in quanto viene riportato che alcune delle disposizioni più rigide del protocollo anti-contagio sono state, per il momento, sospese.

A ciò si aggiunge la rivolta degli operai impiegati alla Foxconn nella città di Zhengzhou, azienda produttrice degli iPhone per conto di Apple, nota alle cronache per le durissime condizioni di lavoro che avevano scatenato un’ondata di suicidi tra lavoratori e lavoratrici – e di cui l’azienda, una decina di anni fa, non aveva trovato niente di meglio che sbarrare le finestre ed installare delle reti anti-suicidio.

Tra i motivi della rabbia abbiamo: le paghe da fame, l’impossibilità di reperire cibo, la costante sorveglianza elettronica messa in atto all’interno degli stabilimenti e la trasformazione dei dormitori comuni in veri e propri lazzaretti – dove le persone ammalate di Covid-19 hanno dormito insieme ai non contagiati, scatenando ulteriori focolai.

Quando la borghesia parla di salute, anche quando si dichiara socialista come nel caso cinese, ha in mente una cosa ben precisa: la salute del proprio portafoglio a discapito della vita di centinaia di migliaia di persone – considerate quest’ultime materia prima facilmente rimpiazzabile, specie in un territorio popoloso come quello cinese.

Considerando il livello di deflazione, il mercato dei prodotti informatici ed elettronici, in particolare, è in crisi: nel periodo Gennaio-Ottobre 2022 i profitti ottenuti si aggiravano intorno ai 6 miliardi di yuan (804 milioni di euro) – con un calo del 2,9% rispetto allo scorso anno. 4

Per risollevare il crollo della domanda, varie aziende hanno richiesto l’aiuto delle autorità cinesi per incentivi e sovvenzioni. Tra queste vi troviamo la citata Foxconn che, reclutando crumiri e frenando l’esodo dei lavoratori e delle lavoratrici, ha promesso dei bonus monetari (Tabella 1) ottenibili solo sotto determinate condizioni lavorative.

Tabella 1.
Prevenire le malattie e preservare la produzione – Proteggere insieme la casa
Nuovi incentivi”
Con il forte sostegno del governo, l’impianto Integrated Digital Product Business Groups (IDPBG) di Zhengzhou ha compiuto progressi costanti nella prevenzione delle epidemie e sta ripristinando la produzione e la vita in modo ordinato. Per ringraziare i nostri colleghi per la loro perseveranza e protezione, continueremo a collaborare con i requisiti governativi [inerenti alla] prevenzione delle epidemie e con gli accordi di produzione dell’azienda per vincere insieme la battaglia. La nuova politica di incentivi per Novembre è la seguente:
Destinatari: Tutti i dipendenti dello stabilimento iDPBG di Zhengzhou che hanno una presenza normale.
Periodo di applicazione: 1 Novembre 2022 – 30 Novembre 2022

Progetto

Attuale norma

Nuovo incentivo

Sovvenzione per la partecipazione

100 yuan al giorno

(13 euro)

400 yuan al giorno

(53 euro)

Bonus di presenza completo La partecipazione cumulativa durante il periodo [che va dal] 26 Ottobre all’11 Novembre è ammissibile. I premi a tempo pieno sono disponibili sui seguenti criteri: ① Cessazione della politica di incentivazione a tempo pieno originale. La presenza durante il periodo 26-31 Ottobre sarà calcolata in base ai giorni (120 yuan al giorno (16 euro), massimo 600 yuan (80 euro))

②Il seguente nuovo standard sarà applicato dall’1 Novembre al 30 Novembre.

Frequenza cumulativa

Frequenza cumulativa

Dai 7 ai 10 giorni

Tra i 10 e i 13 giorni

Superiore ai 13 giorni

Tra i 15 e i 20 giorni

Tra i 20 e i 25 giorni

Superiore ai 25 giorni

600 yuan

(80 euro)

1100 yuan

(147 euro)

1500 yuan

(201 euro)

3000 yuan

(402 euro)

4000 yuan

(536 euro)

5000 yuan

(670 euro)

15.000+ [yuan] (2011 euro) di bonus totale per la partecipazione completa a Novembre

Condizioni di pagamento:
Nessun congedo/ assenteismo/ trasferimento/ uscita anticipata o tardiva superiore ai 30 minuti e non meno di 8 ore di frequenza giornaliera
(Frequenza normale durante l’allattamento)
I premi a tempo pieno devono raggiungere il numero corrispondente di giorni di frequenza cumulativa sulla base del rispetto delle condizioni di frequenza sopra indicate.
La busta paga di cui sopra viene pagata nel mese in corso ed è pagabile in base al servizio.

Le scene che circolano su internet mostrano giovani operai incazzati distruggere le telecamere di sorveglianza e scontrarsi con i reparti antisommossa. Intanto, sembra che la rivolta darà i suoi frutti, giacché il danno economico a Foxconn si è fatto sentire: sembra che verranno prodotti 6 milioni di Iphone 14 in meno e che Apple abbia già perso 1 miliardo di dollari di ricavato.

Una cronistoria degli eventi
Secondo quanto riportato sul sito China Labour Bullettin, la situazione era critica già a metà Ottobre. Di seguito una cronologia degli eventi

13 Ottobre
Iniziano a salire i casi di Covid-19 nella città di Zhengzhou, provincia di Henan, e Foxconn, fornitore di Apple, implementa un sistema di gestione a ciclo chiuso per mantenere la produzione di Iphone durante il periodo di punta. Ai lavoratori non è permesso lasciare la fabbrica e devono rimanere nei dormitori quando non sono di turno, anche per i pasti, e devono fare test PCR più volte.

24-27 Ottobre
Cambiano le politiche sui test PCR e l’isolamento, e crescono i casi di Covid-19 all’interno della fabbrica. A causa della mancanza di sufficienti siti di isolamento, i lavoratori positivi e negativi vengono tenuti insieme, e nella fabbrica cominciano ad esaurirsi i beni primari. I lavoratori danno l’allarme facendo circolare le loro storie online. Foxconn ribadisce che la produzione è normale.

28-31 Ottobre
Molti lavoratori vogliono lasciare il sistema a ciclo chiuso, ma ci sono restrizioni ai trasporti pubblici a causa della politica Zero Covid. Pertanto, nel corso dei giorni, migliaia di lavoratori eludono la security della fabbrica e fuggono a piedi. Vengono aiutati dai cittadini delle zone periferiche della città

1 Novembre
Foxconn emette un avviso per “riprendere gradualmente una produzione ordinaria”, e ai lavoratori viene offerto un bonus di presenza di 400 yuan al giorno, più oltre 15000 yuan per coloro che hanno una presenza totale per tutto il mese di Novembre (vedi Tabella 1).

7 Novembre
Apple annuncia che le spedizioni dell’iPhone 14 saranno ritardate e le scorte saranno inferiori come conseguenza diretta della situazione alla Foxconn di Zhengzhou. Nella sua dichiarazione, Apple promette di “garantire la salute dei dipendenti e la sicurezza della produzione”.

17 Novembre
Il governo della provincia di Henan compie sforzi di reclutamento per conto di Foxconn per alleviare la carenza di manodopera, e al 17 Novembre Foxconn ha ricevuto oltre 100.000 domande di assunzione.

23 Novembre
I lavoratori iniziano a protestare nella fabbrica Foxconn. I filmati mostrano gli operai che affrontano la polizia che indossa dispositivi di protezione individuale bianchi e la polizia che risponde con gas lacrimogeni, cannoni ad acqua e altri mezzi di repressione fisica. Alcuni lavoratori vengono feriti e la polizia effettua arresti.
Secondo i racconti postati dai lavoratori online, i lavoratori hanno protestato sia per la paga che per la sicurezza all’interno della fabbrica. Per prima cosa, i lavoratori hanno affermato che dopo un test PCR positivo, non venivano tolti dalla produzione o isolati, con il risultato che positivi e negativi erano a contatto nel sistema chiuso della produzione. Inoltre, i nuovi lavoratori che avevano accettato per via dei bonus, hanno scoperto che la situazione dei pagamenti era differente da quella promessa durante il reclutamento.

24 Novembre
Le proteste continuano, e Foxconn promette di dare ai lavoratori appena reclutati che scelgono di lasciare la fabbrica un sussidio di 10000 yuan.

Note

1 Azienda giapponese che fornisce servizi finanziari di investimento per privati, clienti istituzionali e governativi.

3Società di servizi immobiliari commerciali internazionali che fornisce anche servizi di gestione degli investimenti in tutto il mondo, inclusi servizi a investitori istituzionali e al dettaglio e a persone facoltose, nonché prodotti tecnologici.

4“I profitti nazionali delle imprese industriali sopra le dimensioni designate sono diminuiti del 3,0% tra Gennaio-Ottobre 2022”. Link (in cinese): http://www.stats.gov.cn/tjsj/zxfb/202211/t20221125_1890633.html

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Russia. Cosa arriverà nel 2023? Gli economisti rispondono

Articolo di El’ SepulЬka scritto sulla base dei dati Bloomberg e Moskovskij Komsomolets [1] [2] Pubblicato su “Zhenskaya pravda”,n. 15, 28 Novembre 2022

Bloomberg ha condiviso la sua analisi dell’economia russa per il 2023. Le previsioni sono deludenti. “Zhenskaya pravda” pubblica le principali conclusioni degli economisti

L’economia russa continuerà a contrarsi nei prossimi sei mesi. Le ragioni sono due: l’impatto delle sanzioni e la mancanza di fondi statali per le sovvenzioni che stimolino la domanda interna, ad esempio, sui mutui agevolati. La produzione di petrolio e gas in Russia è in calo, con un rallentamento della produzione industriale e un’ulteriore contrazione dell’economia. Le prospettive sono fosche qui: «Gazprom» riporta che le sue esportazioni giornaliere hanno raggiunto i minimi pluriennali.

Non è un segreto che la vendita di gas dia un enorme contributo alla nostra economia, e la diminuzione del suo approvvigionamento a causa della tragedia in Ucraina interesserà tutt* noi. Anche il governatore della banca Elvira Nabiullina ha avvertito che lo stato dell’economia è instabile: “Abbiamo davvero bisogno di guardare la situazione con molta sobrietà e con gli occhi aperti”, ha detto, “la situazione potrebbe peggiorare”.

Già a partire da Gennaio, secondo un sondaggio degli analisti finanziari di Bloomberg, il tasso di declino dell’economia accelererà, i prezzi saliranno, e i redditi reali della popolazione diminuiranno. “Vale la pena prestare attenzione al volume delle vendite di cibo, che a Settembre è sceso del 3,5%. Naturalmente, il fatturato delle materie prime nel segmento non alimentare è diminuito molto di più (il 15%). Tuttavia, in qualsiasi crisi finanziaria la gente può rifiutarsi di acquistare auto, mobili o elettrodomestici, ma se iniziano a risparmiare sul cibo, allora il paese sarà sull’orlo dell’abisso”, afferma il ricercatore capo dell’Istituto di economia dell’Accademia russa delle scienze, Igor Nikolaev.

Anche se i risultati economici complessivi della Russia per il prossimo anno possono rivelarsi leggermente migliori di quello attuale, c’è la possibilità che il PIL non superi il 3%. Ma la vita delle persone comuni cambierà in peggio”, avverte Nikolaev, “i redditi reali della popolazione continueranno a diminuire e i prodotti [venduti] nei negozi saranno solo più costosi. Non è necessario credere alle previsioni ufficiali che promettono di mantenere l’inflazione entro il 5,5%: i prezzi potrebbero aumentare il doppio [rispetto ad ora].

Note del Gruppo Anarchico Galatea

[1] Il “Moskovskij Komsomolets” è un quotidiano russo che si occupa di notizie generali, in particolare d’attualità.

[2] Citiamo alcune parti dell’articolo originalePrevisione 2023: l’economia russa raggiungerà il picco. I principali indicatori finanziari continuano a diminuire” per far comprendere meglio come è messa la situazione economica russa.

Rosstat (l’agenzia di statistica russa) riporta che il PIL russo è diminuito del 4% nel III Trimestre del 2022. Il calo è da imputare al peggioramento produttivo del settore energetico e al fatturato all’ingrosso “diminuito di oltre il 22% nel corso dell’anno e il calo delle vendite al dettaglio in termini monetari che ha superato il 9%. Se si considera che circa un terzo del commercio all’ingrosso totale della Russia è costituito da petrolio, gas e carbone, si può concludere che il settore delle materie prime, il tradizionale “motore” dell’economia nazionale, si trovi in una triste condizione. Solo l’agricoltura e le costruzioni hanno registrato risultati positivi, con un aumento superiore del 6%.

L’unico a rallegrarsi di questa situazione è il ministro dello Sviluppo Economico Maxim Reshetnikov perché ritiene come i dati del terzo trimestre siano positivi in quanto si era prevista “una diminuzione del 4,4%; poiché la cifra raggiunta è leggermente inferiore (ovvero il 4%, ndt),si ha ragione di credere che il calo del PIL russo sarà contenuto entro il 3,5% come promesso precedentemente.”

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Colombia: una panoramica tra violenze di Stato e resistenza alle logiche neoliberiste – 1

La vittoria presidenziale di Gustavo Francisco Petro Urrego in un paese pesantemente controllato (politicamente ed economicamente) dagli USA e dalle logiche del FMI, può essere vista – specie a livello estero – come una rinascita per la Colombia.
Ogni rottura con la politica neoliberista precedente (specie quella di Duque) è stata accolta, quindi, con estremo favore e con la vana speranza di migliorare le condizioni di vita di coloro che sono sempre stat* esclusi e fatto oggetto di numerose violenze (istituzionali e non).
Ma dobbiamo considerare come le logiche di potere sono imperanti in ogni regime che si rispetti, anche quello più popolare e democratico: tenere buone (e in molti casi avvantaggiare) le classi capitaliste e militari significa mantenere saldo il potere politico conquistato dai partiti.
Al tempo stesso, aumentare i salari e legiferare norme contro le discriminazioni verso quelle persone marginalizzate da secoli (appartenenti alla comunità LGBTQIA+, popolazioni native e/o afrodiscendenti) sono delle misure con cui i detentori del potere istituzionale creano un bacino elettorale e, soprattutto, spengono qualsiasi velleità gestionale diversa dalle logiche Stato-Capitale.
Con questo primo post inizieremo a riportare delle analisi a 360° sulla situazione colombiana, scritte da compagn* che si trovano e/o sono originari* del suddetto territorio.

La questione LGBTQIA+ in Colombia: storia e attualità delle violenze e della normalizzazione statale e borghese (1)

Articolo scritto da Federica per il Gruppo Anarchico Galatea

-La situazione attuale
In Colombia, in questi ultimi anni, le violenze (come minacce, assassinii e abusi della polizia) contro le persone LGBTQIA+ sono in costante aumento: basti considerare ciò che è avvenuto tra il 2019 e il 2020 dove vi sono stati, rispettivamente, tra i 322 e i 738 casi.
Per quanto riguarda le persone uccise, i corpi ritrovati presentavano segni di tortura, e anche se questo fatto è riconosciuto dalla polizia non si riesce a frenare questo tipo di violenza.
Nel 2022 la situazione sta peggiorando ulteriormente: solo nei primi 6 mesi si sono registrati 354 violenze e almeno 25 morti.
In molti casi la sistematicità è evidente.
A Medellin negli ultimi mesi si sono verificati 13 casi di assassinii ai danni di uomini gay; in tutti i casi sono stati uccisi dopo aver concordato un incontro sessuale.
Secondo Temblores ONG gli uomini gay sono diventati degli obiettivi per i gruppi militari a causa del pregiudizio sociale esistente.
Nei cliché dell’immaginario collettivo gli uomini gay sono persone solitarie, senza famiglia; spesso devono nascondersi per paura di essere scoperti e discriminati e non hanno le cure e attenzioni di cui godono le altre persone negli spazi pubblici. Spesso vengono immaginati come ricchi disposti a dare tutti i loro beni in cambio di sesso; a causa di questi cliché vengono sedotti per essere poi attaccati e derubati. Un tempo per gli incontri c’erano solo i luoghi pubblici; al giorno d’oggi invece il ventaglio di possibilità di incontro è ampliato grazie alle app di incontri online.
La Fiscalia invece di dare il giusto peso ai fatti ed ai termini utilizzati, sminuisce il tutto riducendolo a “crimine passionale”. I corpi vengono sottoposti a pratiche degradanti come buttare il preservativo sopra al cadavere.
Per le forze dell’ordine e la magistratura questa pratica serve per concentrarsi sui particolari scabrosi della vittima, distogliendo l’attenzione dall’assassinio.
Il modus operandi si può quindi riassumere in tre punti che si ripetono con sistematicità:
1) la vittima è più facile da sottomettere in quanto si fida dell’incontro concordato;
2) si sminuisce l’omicidio ad “incontro sessuale finito male” solo per il fatto che la vittima appartiene alla comunità LGBT+;
3) l’utilizzo di atti crudeli sistematici sui corpi delle vittime attraverso torture e degradazioni.

Nonostante dal 2007 la Fiscalia abbia riconosciuto che per i gruppi criminali l’orientamento sessuale delle vittime può essere un motivo di dominazione, ci sono problemi nel registro di questi casi non solo perché alcune delle vittime non dichiaravano pubblicamente il proprio orientamento sessuale e/o di genere ma anche perché lo stesso Stato ha delle difficoltà nel tenere un registro adeguato – in cui la discriminante di essere parte del gruppo LGBTQIA+ ha un peso.

Il 93% dei casi resta nell’impunità. L’autorità ci mette troppo tempo ad intervenire, portando spesso le vittime minacciate a preferire l’esilio per la propria incolumità. Altre volte si assiste a una ri-vittimizzazione quando finalmente ci si decide a sporgere denuncia o, nel peggiore dei casi, al suicidio.

Un esempio eclatante, in quest’ultimo caso, fu Sergio Urrego, uno studente di Bogotà amante della lettura che gli aveva fatto sviluppare  un pensiero critico verso le istituzioni. Dichiaratamente gay, anarchico e ateo – caratteristiche destinate a creargli non pochi problemi nell’adattarsi nella società borghese – si scontrò con l’ottusità di una rettrice e un sistema educativo che, invece di rispettare le differenze e le libertà individuali, cercarono di reprimerle brutalmente.
La rettrice e vari psicologi e professori della scuola di Urrego lo costrinsero a dichiarare pubblicamente la sua omosessualità in varie occasioni – dopo aver visto una foto in cui si baciava col suo ragazzo -, convincendo al tempo stesso la famiglia del suo compagno a denunciarlo per molestie sessuali.
In seguito alle pressioni subite venne ricoverato per una crisi di nervi e dopo qualche giorno si lanciò dall’ultimo piano di un centro commerciale, mettendo così fine alla sua vita.
I genitori di Sergio Urrego, che lo avevano sempre appoggiato nelle sue scelte, rilasciarono immediatamente delle dichiarazioni in cui accusarono l’istituzione scolastica di discriminazione, e ricevettero subito l’appoggio dei compagni di scuola e della ULET (Union libertaria estudiantil y del trabajo, di cui Sergio faceva parte) che organizzarono manifestazioni in suo sostegno.
Questo permise che il caso si imponesse all’attenzione pubblica e non venisse insabbiato.

Il caso Urrego pone tutt’oggi l’attenzione su come i carnefici siano persone interne alle istituzioni, ovvero coloro che dovrebbero rispettare una serie di norme antidiscriminatorie e proteggere, in teoria, chi viene fatto oggetto di violenze.

In particolare ci si riferisce agli stessi agenti di polizia che, anziché proteggere le vittime, diventano essi stessi aggressori e generando così timori e sfiducia verso la forza pubblica da parte della popolazione discriminata (afrodiscendenti, LGBTQIA+, persone che fanno uso di droghe, persone senza fissa dimora).

La questione della polizia ha spaccato il movimento LGBTQIA+ in due parti.
Una parte ha avanzato delle richieste di riforma dell’istituzione della polizia dove si chiede un impostazione e un’attenzione alle differenze di genere e sessualità – perciò che sia non solo femminista ma che protegga anche i diritti della popolazione LGBTQIA+.

L’altra, invece, ritiene che la polizia non sia migliorabile e che la migliore difesa per i gruppi discriminati sia l’autodifesa. Per questo hanno fondato il collettivo TOLOPOSUNGO (todos los polizia son unas gonorreas) movimento trans e “marika” (gay) a favore dell’abolizione della polizia contro la violenza e l’abuso di polizia:
“Noi gridiamo / Abolizione della polizia / Non è una mela / E’ tutto l’albero / Istituzione marcia / Che l’amore sia l’arma più letale / Siamo la diversità / Mai più tasse spese per uccidere / Dolore umano / Dolore del corpo / dolore reale / Giustizia adesso! Giustizia adesso!”

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Russia. LGBTQIA+ fobia in tempi di guerra : dai prodromi alla legge

Post tradotti dal canale telegram di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” (Feministskogo Antivoyennogo Soprotivleniya (FAS) (Феминистского Антивоенного Сопротивления (ФАС))

La Duma di Stato approva in prima lettura il disegno di legge che vieta la propaganda LGBT in Russia, compresi i media, i libri, Internet, la pubblicità e i film (27 Ottobre)
I deputati della Duma di Stato, durante la sessione plenaria, hanno adottato ad unanimità la prima lettura degli emendamenti sulla legislazione che vieta la promozione di relazioni sessuali non tradizionali. Gli emendamenti sono stati redatti da quasi 400 deputati guidati dal presidente [della Duma di Stato] Vyacheslav Volodin e dai leader di tutte le fazioni del parlamento.
Dobbiamo fare di tutto per proteggere i nostri bambini e coloro che vogliono vivere una vita normale. Tutto il resto è peccato, sodomia, oscurità, e il nostro Paese sta combattendo contro questo”, ha dichiarato il presidente della Duma di Stato. Il documento prevede il divieto di propagandare relazioni o preferenze sessuali non tradizionali tra i cittadini russi, sia adulti che minori.
Cosa cambierà nella legislazione se verrà approvata la legge che vieta la propaganda LGBT?
Il disegno di legge amplia l’elenco dei divieti di diffusione di informazioni tra i bambini: propaganda e dimostrazione di atteggiamenti e/o preferenze sessuali non tradizionali, nonché informazioni in grado di suscitare nei bambini il desiderio di cambiare sesso.
Sulle risorse a pagamento, l’accesso a tali informazioni sarà possibile solo attraverso un codice speciale che confermi l’età dell’utente. Qualora non fosse tecnicamente possibile, la distribuzione di tali informazioni sarà completamente vietata. Il disegno di legge amplia anche i requisiti per la pubblicità, che non deve contenere informazioni che dimostrino relazioni o preferenze sessuali non tradizionali. I film che promuovono relazioni sessuali non tradizionali non riceveranno un certificato di distribuzione.
Inoltre, si propongono modifiche alle sanzioni del Codice sui reati amministrativi riguardanti:
– la violazione del divieto di propaganda di relazioni o preferenze sessuali non tradizionali tra persone di qualsiasi età. Le sanzioni saranno: da 50mila a 400mila rubli per i cittadini; da 100mila a 800mila per i funzionari; da 800mila a 5 milioni o la sospensione delle attività fino a 90 giorni per le persone giuridiche;
– la violazione del divieto di propaganda della pedofilia. Le sanzioni saranno da 200mila a 800mila rubli per i cittadini; da 400mila a 2 milioni di rubli per i funzionari; da 1 milione a 10 milioni di rubli o la sospensione delle attività fino a 90 giorni per le persone giuridiche;
– la diffusione di informazioni ai minori su relazioni sessuali non tradizionali o l’incoraggiamento a cambiare sesso. Le sanzioni saranno: da 50mila a 200mila rubli per i cittadini; da 100mila a 400mila rubli per i funzionari; da 800mila a 4 milioni di rubli o la sospensione dell’attività commerciale fino a 90 giorni per le persone giuridiche;
– per violazioni simili, i cittadini stranieri e gli apolidi potranno essere espulsi dalla Federazione Russa.
Il presidente della Duma di Stato Volodin ha dichiarato ai giornalisti che in seconda lettura potrebbero essere introdotti emendamenti che renderebbero ancora più severe le norme che vietino la propaganda LGBT.

La Duma di Stato decide di introdurre una sanzione penale per recidiva “propaganda LGBT” (11 Novembre)
Negli emendamenti al disegno di legge presentati per l’imminente seconda lettura, i deputati hanno proposto di rendere reato penale la recidiva“propaganda LGBT”.
Secondo il testo del disegno di legge, “la propaganda di relazioni e (o) preferenze sessuali non tradizionali […] da parte di una persona che è stata sottoposta a sanzione amministrativa per un atto simile – è punita […] con la reclusione fino a un anno”. Un “recidivo” può essere condannato anche al lavoro correttivo o obbligatorio fino a un anno, o all’arresto fino a tre mesi. Si propone di punire la “propaganda” fatta attraverso i mezzi di comunicazione di massa (come Internet) con il lavoro correzionale e obbligatorio o la reclusione fino a due anni – [se fatta] in mezzo a dei minorenni [la reclusione è] fino a tre anni.
Inoltre, oggi (11 Novembre, ndt) Ksenia Goryacheva, deputata della Duma appartenente al “Nuovo Popolo”, che in precedenza aveva criticato il progetto di legge sulla propaganda gay per il mancato coinvolgimento di psichiatri, sessuologi e altri esperti in materia, ha preparato degli emendamenti per vietare la propaganda LGBT nei servizi pirata.
Al momento il disegno di legge propone di vietare la propaganda di relazioni non tradizionali solo sui canali trasmessi legalmente; quindi la deputata ha proposto di bloccare i servizi pirata contenenti la “propaganda LGBT”.

Persone, non propaganda! (22 Novembre)
Il Comitato della Duma di Stato per la Costruzione e la Legislazione Statale ha approvato ieri (21 Novembre, ndt), durante la seconda lettura del disegno di legge sulla “propaganda LGBT”, la responsabilità amministrativa per la promozione della transizione transgender – un insieme di azioni per cambiare se stessi in conformità con la propria identità di genere.
Il deputato di “Russia Unita”, Alexander Khinstein, ha proposto di introdurre una multa fino a un milione di rubli per “la diffusione di informazioni sulla riassegnazione di genere, [specie se] di interesse per il soggetto.
Riteniamo che la legislazione sulla “propaganda LGBT” sia in contrasto con la Costituzione russa. L’articolo 19 della Costituzione afferma che lo Stato garantisce l’uguaglianza dei diritti e delle libertà umane e civili e l’articolo 55, paragrafo 2, stabilisce che in Russia non devono essere approvate leggi che aboliscano o riducano i diritti e le libertà umane e civili.
Le autorità vogliono riconoscere le persone LGBT come “di seconda classe” e [,al tempo stesso, le vogliono] semplicemente cancellare.
Questo è assolutamente inaccettabile. Ecco perché la proposta di legge sul “divieto assoluto di propaganda LGBT” deve essere ritirata! Unitevi all’azione che “Resistenza Femminista Anti-Militarista” sta portando avanti insieme alla Fondazione Sphere:
Firmate la petizione contro le proposte di legge discriminatorie;
Scrivete ai vostri parlamentari;
Scaricate il volantino, stampatelo e speditelo nel luogo in cui vivete.
Inviate le foto dei volantini al nostro bot. Noi Russia LGBT esistiamo e non [siamo] propaganda!

La Duma di Stato approva in seconda lettura la legge che vieta la “propaganda LGBT” (23 novembre)
I deputati hanno approvato gli emendamenti al disegno di legge che vieta la “propaganda di relazioni sessuali non tradizionali” e la transizione transgender. Il divieto si applica a media, libri, film, pubblicità, dichiarazioni pubbliche e post sui social media.
La violazione della legge ha finora comportato la responsabilità amministrativa e una multa fino a 400mila rubli. La Duma di Stato ha anche introdotto la responsabilità amministrativa per la propaganda della pedofilia. In precedenza, la legge si applicava solo alla “propaganda LGBT” tra i minori. I parlamentari dichiarano di voler introdurre la responsabilità penale per chi violi la legge.
Oggi (23 Novembre, ndt), “Resistenza Femminista Anti-Militarista” e il comitato editoriale di “Zhenshaya Pravda” hanno annunciato il lancio della rivista di propaganda LGBT contro la guerra, che documenta gli effetti dell’invasione russa dell’Ucraina sulla comunità LGBTQ+ ed esplora la storia della resistenza queer.

I deputati della Duma di Stato approvano all’unanimità la terza lettura della legge che vieta la “propaganda LGBT” (24 novembre)
La propaganda sarà vietata sia ai minori che agli adulti. Saranno vietate anche la pedofilia e la propaganda per la “riassegnazione del sesso”.
Secondo Vyacheslav Volodin, questa legge “proteggerà i nostri figli, il futuro del Paese dall’oscurità diffusa degli Stati Uniti e degli Stati europei”.
Sempre in terza lettura sono stati adottati degli emendamenti per il Codice sui reati amministrativi riguardanti le sanzioni per il mancato rispetto del divieto.
Sanzioni per la promozione di “relazioni non tradizionali”:
▪️ Da 50.000 a 400.000 rubli per i cittadini.
▪️ Da 100.000 a 800.000 rubli per i funzionari.
▪️ Per le persone giuridiche: da 800 mila rubli a 5 milioni di rubli o la sospensione delle attività fino a 90 giorni.
Per la propaganda della pedofilia:
▪️ Per i cittadini, fino a 800 mila rubli.
▪️ Per le organizzazioni: fino a 10 milioni di rubli.
▪️ Per gli stranieri: espulsione dal Paese.
Per la propaganda [LGBT] ai minori, multe fino a 200mila rubli per i cittadini e fino a 4 milioni di rubli per le persone giuridiche.

La Duma di Stato presenta una proposta di legge per vietare il cambio di sesso senza necessità medica (24 Novembre)
Vitaly Milonov, il principale difensore delle relazioni tradizionali, ha proposto una nuova legge che vieti la transizione transgender senza indicazioni mediche. Il documento in questione è stato pubblicato nel database elettronico della Camera bassa del Parlamento. Secondo il disegno di legge, l’elenco delle indicazioni mediche per la transizione transgender sarà determinato dal governo.
Milonov definisce le attuali regole per la transizione delle persone transgender “senza precedenti”.
Il deputato ritiene che “l’assenza di un concetto legale di “riassegnazione del sesso” (riorientamento sessuale) e di criteri chiari per questo concetto, genera molti problemi legali e sociali e crea le condizioni per vari tipi di abusi.
Il deputato teme che “un aumento incontrollato di “transgender”, persone con una doppia o addirittura multipla “identità di genere” autorizzate a determinare arbitrariamente la propria identità di genere, non solo eroderà i valori tradizionali della famiglia, ma metterà anche in discussione l’esistenza stessa dell’istituzione del matrimonio come unione di un uomo e una donna, minacciando la sicurezza demografica del Paese.
Il semplice fatto di aver trattato la transessualità non significa inoltre che il paziente abbia il diritto di veder riconosciuto dallo Stato il proprio cambiamento di sesso, compreso l’ottenimento di nuovi documenti d’identità per la persona che si è sottoposta a tale cambiamento di sesso”, si legge nella nota esplicativa del progetto di legge.

Designer di Makhachkala accusata di “propaganda LGBT” tra i minori (24 Novembre)
Elnara Askerova è accusata di “propaganda” LGBT tra i minori su Internet (parte 2 dell’articolo 6.21 del Codice amministrativo) a causa di una sfilata di moda privata che coinvolgeva due uomini truccati – riporta «Mediazone» con riferimento al gruppo per i diritti umani «SK SOS».
Un passante ha visto la performance attraverso la finestra e ha iniziato a filmare. L’uomo non identificato ha pubblicato la foto e il video sui social media, ma Askerova è stata accusata di “propaganda su Internet”.
La stilista afferma che le immagini mostrate erano costumi di scena e che i suoi amici e conoscenti sono stati invitati a vedere la collezione.
“SK SOS” ha aggiunto che la stilista e i giovani coinvolti nello spettacolo hanno ricevuto minacce. Il caso di Elnara Askerova sarà esaminato dal Tribunale distrettuale di Sovetsky a Makhachkala il 25 Novembre.

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