“Il divieto è diretto contro i picchetti solitari.” Lu attivistu per i diritti umani [si esprimono] sulla legge firmata da Putin che vieta quasi ovunque i raduni

Introduzione del Gruppo Anarchico Galatea
La firma di Putin sulle norme del disegno di legge“Sugli emendamenti ad alcuni atti legislativi della Federazione Russa”, porta ad una pesante stretta repressiva in Russia.
Nelle settimane precedenti abbiamo trattato sul nostro blog la questione LGBTQIA+; a questo giro tocca alle restrizioni contro le manifestazioni e i picchetti.
Come abbiamo spesso riportato sul nostro blog in forma tradotta – prese principalmente dai canali di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” -, i picchetti e le manifestazioni non autorizzate si sono moltiplicate in questi mesi, dimostrando che la Russia, a livello sociale ed economico, è sempre più traballante.
Queste restrizioni presenti negli emendamenti, precisamente nell’articolo 6 “Modificare la legge federale n. 54-FZ del 19 Giugno 2004 “sulle riunioni, i raduni, le dimostrazioni, le marce e i picchetti” (in russo “Статья 6 Внести в Федеральный закон от 19 июня 2004 года No 54-ФЗ “О собраниях, митингах, демонстрациях, шествиях и пикетированиях””), aumentano il livello di criminalizzazione della protesta (che è già presente) nel paese.
L’articolo che abbiamo tradotto è una conversazione avvenuta tra la testata giornalista indipendente russa “The Insider”e alcunu attivistu per i diritti umani in Russia in cui questu ultimu denunciano tale stato di cose.

Nota
Per rendere scorrevoli determinate frasi e termini, abbiamo fatto qualche lieve modifica, aggiungendo dove ritenevamo opportuno delle parentesi quadre.
Siamo consapevoli, e ce ne scusiamo in anticipo, se la traduzione dell’articolo non è letterale.
Pur non essendo madrelingua e tanto meno dei russist*, abbiamo utilizzato come materiali di studio:
-“Dizionario essenziale Russo-Italiano Italiano-Russo a cura di Edigeo”, Zanichelli, 1990; “Dizionario Russo-Italiano, Italiano-Russo”, edizioni “Perun”, 2002.
-“Grammatica russa. Manuale di teoria” di Claudia Cevese e Julia Dobrovolskaja del 2018
-Wiktionary versioni inglese e russa

 

Traduzione dall’originale “«Запрет направлен против одиночных пикетов» — правозащитники о подписанном Путиным законе, запрещающем митинги практически везде

L’elenco dei luoghi dove sono vietati incontri, raduni, marce e manifestazioni è stato ampliato. In effetti non possono essere tenuti da nessuna parte ora. Vladimir Putin ha firmato gli emendamenti pertinenti alla legge il 5 Dicembre. In precedenza, le azioni pubbliche erano state vietate solo negli edifici di residenza del presidente, dei tribunali, dei servizi di operazioni di emergenza e delle istituzioni FSIN (Servizio Federale Penitenziario, ndt). Adesso è impossibile tenere raduni negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nelle chiese e negli edifici e sui terreni delle università, scuole e ospedali. Lu attivistu per i diritti umani, in una conversazione con The Insider, hanno notato che questi divieti sono diretti contro i picchetti singoli, perché tutte le altre manifestazioni senza autorizzazione non potrebbero essere tenute in nessun luogo.

Sergey Davidis, responsabile del progetto «Sostegno ai prigionieri politici. Memoriale»
L’obiettivo è ridurre le possibilità di esercitare il diritto alla libertà di riunione. Fintanto che vi era la CEDU (Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, ndt), [questa] doveva essere recepita [dalle autorità] in una certa misura, e le leggi statali [basate sulla Convenzione] sono state ripetutamente adottate ma contestate – e talvolta sono riuscite ad abrogarle. Stabilendo imponenti zone di esclusione [nelle vicinanze] di un gran numero di edifici, è possibile vietare efficacemente ed ovunque degli eventi pubblici – come è successo in tutte le città. La legge va verso quella direzione.
In generale, questi divieti sono diretti proprio contro i picchetti singoli, perché tutti gli altri eventi dovrebbero avere una procedura di approvazione. In realtà [si tratta di]un permesso, dal punto di vista delle autorità; ma questa autorizzazione è piuttosto vaga. Quindi ne approfittano; e su basi totalmente arbitrarie e assurde, legali e illegali, vietano qualsiasi azione che richieda l’approvazione.
I picchetti singoli potrebbero teoricamente essere tenuti ovunque perché non richiedono l’approvazione. E [tali azioni singole erano sicure per la persona dimostrante] se non rientrava nel “screditare” le forze armate e/o sotto le restrizioni Covid. Adesso lo spazio di opportunità per [fare] perfino dei picchetti solitari si è ristretto. La conseguenza pratica ora sta in questo: nelle regioni dove sono state abolite le restrizioni Covid, vi è ancor meno la possibilità di [fare] picchetti singoli, perché tutto il resto è stato praticamente impossibile da organizzare. Se possono vietare la libertà di riunione con pretesti più plausibili sarebbe più comodo per loro e non sembrerebbero ridicoli – come lo sono [adesso] con le [restrizioni contro il] Covid.
Le autorità non vogliono essere disturbate nemmeno da picchetti solitari, ma d’altra parte un’altra tendenza recente è la sacralizzazione dei valori tradizionali. A quanto pare, [vietare i picchetti fuori dalle chiese] è un segno di rispetto per la Chiesa e di rafforzamento dello status sacrale dei luoghi di culto; per quanto riguarda le scuole, lo Stato da un lato dichiara l’inammissibilità di coinvolgere i bambini nella politica – in particolare [quella contraria alle sue politiche]-, [mentre] dall’altro, li coinvolge nel modo più attivo.

Denis Shedov, analista e avvocato di «OBD-Info» 1
In generale, l’iniziativa legislativa non è nuova.
In precedenza, abbiamo visto divieti simili vicini a [edifici di] enti governativi, scuole, ospedali e altro a livello regionale. Ad esempio, in alcune regioni sono stati vietati i raduni e le azioni intorno ai panifici.
Tali restrizioni territoriali supplementari sono state introdotte a livello federale. Quando tali restrizioni erano a livello regionale, abbiamo osservato che in alcune città, come a Nizhny Novgorod, il 70% dell’intero territorio avevano questi divieti. Dopo tutto, questi divieti non riguardano solo [gli edifici] delle autorità, ma anche i 100-150 metri intorno [a tali strutture], dove nelle vicinanze vi sono farmacie, asili o scuole. L’infrastruttura urbana è organizzata in modo tale che non ci sarà posto per manifestare nel centro [cittadino] e in generale nello spazio urbano.
Le restrizioni controil Covid si applicano ancora a Mosca e a San Pietroburgo. A causa [di queste restrizioni], gli eventi pubblici, compresi i picchetti singoli, sono formalmente vietati.
Le limitazioni [presenti in questi territori] non aggiungeranno nulla di nuovo, ma rappresentano una creazione di infrastrutture [restrittive] per il futuro in quanto il contenimento per il Coronavirus finirà e le autorità avranno le basi per i successivi divieti sotto forma di nuove norme di leggi federali.
A Tver c’è stato un caso in cui una donna è stata multata per [aver] tenuto un singolo picchetto in un posto in cui era proibito tenere un evento pubblico. È stata in grado di vincere un’udienza presso la Corte Suprema, e questa restrizione è stata trovata non conforme con la legge federale ma solo con quella regionale. Ci sono state anche due sentenze della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionale nel 2019 un divieto di tenere eventi pubblici vicino a [edifici] delle autorità e nel 2020 un divieto di tenere eventi pubblici vicino a strutture sanitarie, enti e strutture militari. Questo è ciò che abbiamo ora nella legge federale.
Nel 2018-2020 c’è stata una grande ondata di cambiamenti delle leggi regionali e la maggior parte delle regioni russe ha modificato la propria legislazione, riducendo il numero di restrizioni territoriali. Ma ora che la nuova legge è stata approvata a livello federale, assisteremo alla tendenza opposta: tutte le regioni modificheranno la loro legislazione, rendendo [maggiormente] proibitivi gli eventi pubblici.

Nota del Gruppo Anarchico Galatea

1OVD-Info è un progetto mediatico russo indipendente sui diritti umani volto a combattere la persecuzione politica

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