Un’assicurazione al servizio del Capitale

Il 15 Novembre si è tenuto presso la sede di Confindustria Catania l’incontro “SACE 1 per la Sicilia: export e green”. Durante questa conferenza è stato riportato che nei primi 6 mesi del 2022 sono stati esportati 8 miliardi di euro di prodotti siciliani. Il record regionale di esportazioni va a Siracusa con 5 miliardi di euro derivanti dalla raffinazione petrolifera e, un gradino più sotto, Catania con 1 miliardo di euro proveniente dalle aziende elettroniche, agro-alimentari e farmaceutiche presenti nelle Zone Industriali del territorio.2

Per Ignazio Bucalo, relationship manager “Sicilia – Area Sud – Mid Corporate” di SACE, l’aiuto dato alle imprese siciliane serve per l’export e l’internazionalizzazione, favorendo investimenti in sostenibilità e competitività: “Nel solo 2021, abbiamo sostenuto più di 1.500 progetti per un totale di 400 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 200 milioni di euro di nuovi contratti sostenuti nel primo semestre di quest’anno. I dati confermano il dinamismo delle imprese siciliane, che non stanno smettendo di investire nel futuro e che continuano a dimostrare un grande potenziale di crescita sui mercati esteri.

Antonello Biriaco, presidente di Confindustria Catania, spiega che “facilitare i rapporti è alla base del workshop di stamattina dove Confindustria, insieme a SACE, illustreranno ai propri associati le vie rapide per avere la possibilità di finanziamenti per l’internalizzazione […] Catania, in particolar modo, con un miliardo di esportazioni nel primo semestre [del 2022] è la prima città in Sicilia ad esportare. Questo ci fa pensare molto bene perchè il nostro trend funziona molto bene, [gli] imprenditori sanno investire e SACE è l’anello di congiunzione più importante al fine di poter garantire la rapidità nell’erogazione dei vari finanziamenti […] cosa molto importante per gli imprenditori”.3

I rapporti stretti tra SACE, banche e Confindustria Sicilia (sia a livello di workshop che come investimenti) hanno avvantaggiato in termini economici e di visibilità le aziende siciliane esportatrici di beni e prodotti all’estero.

Nonostante la bilancia commerciale regionale negativa, SACE e Confindustria Sicilia vedono con estrema positività questo aumento delle esportazioni siciliane rispetto al 2020 e al 2021 4; allo stesso tempo, vi è una difesa ad oltranza verso determinati settori regionali remunerativi e strategici a livello geopolitico.5

Cosa è SACE
Istituita nel 1977 come Sezione Speciale dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), SACE viene trasformata nel 1998 in “ente di diritto pubblico con autonomia patrimoniale” e nel 2003 in società per azioni – sotto la vigilanza dell’allora Ministero del Tesoro -, diventando dal 2004 fino al 2012 una controllata del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Successivamente la società viene acquisita nel 2012 da “Cassa, Depositi e Presiti” e dal 2022, tramite il “Decreto SACE”, viene nuovamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

SACE opera a livello di:
-assicurazione dei rischi (politici, economici, commerciali e catastrofici) a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro attività di esportazione ed investimento all’estero, rispettando le normative europee in merito al credito all’esportazione 6 e agli aiuti di Stato (in quanto SACE è una controllata statale);
-rilascio di garanzie e coperture assicurative nelle operazioni di importanza strategica per l’economia italiana (tipo l’internazionalizzazione, la sicurezza economica, la nascita di nuove aziende e posti di lavoro, la mancata riscossione del credito). Tra queste troviamo le garanzie di finanziamenti concesse alle imprese italiane colpite dall’epidemia Covid-19 (Garanzia Italia) e dall’attuale crisi della guerra russo-ucraina (Garanzia SupportItalia)
-finanziamenti verso progetti legati all’economia circolare 7 e, soprattutto, all’avvento della mobilità sostenibile connessa e multi-modale automatizzata.

Il finanziamento di SACE viene regolamentato dal “Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile” (CIPESS) che delibera, su proposta dei ministeri preposti alla questione economica ed estera (ovvero Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI) e Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)) il “Piano previsionale degli impegni assicurativi” dove si fissano i limiti globali degli impegni assunti e si tengono in considerazione “le esigenze di internazionalizzazione e dei flussi di esportazione”, oltre che i rischi dei mercati “e dell’incidenza sul bilancio dello Stato.”

L’operabilità di SACE viene limitata qualora le aziende richiedenti le garanzie esportino i loro prodotti in paesi dichiaratamente rischiosi a livello commerciale – e da cui si prefigge un rischio di credito.8

Al servizio della borghesia e della colonizzazione dei territori
A livello internazionale, SACE è un’Agenzia di Credito all’Esportazione e di Assicurazione per gli Investimenti (conosciute in inglese come “Export Credit Agencies” (ECA)).

Le ECA, in generale parlando, sono delle fonti di garanzia finanziaria pubblicao pubblica-privata verso quelle aziende privateche vogliono avviare e/o attivare determinati progetti industriali in Paesi potenzialmente ricchi di risorse e/o geograficamente strategici (ovvero come punti di passaggio di merci).

Spesso questi Paesi hanno un indice di corruttibilità medio-alto e alto che consente alle aziende supportate dalle ECA di poter sviluppare i propri investimenti in totale impunità legale.

A dar man forte a queste Agenzie di Credito all’Esportazione vi sono la Società Finanziaria Internazionale 9 – un’ente del Gruppo della Banca Mondiale – e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). Tutte e tre insieme, seguendo degli altisonanti standard anti-corruttivi 10, ecologici sostenibili e di difesa dei diritti umani 11, garantiscono alle aziende presenti nei territori delle opportunità di partnership e coinvestimenti.

Al di là degli standard fumosi pubblicitari detti poc’anzi, questi enti finanziari sostengono e incentivano gli accordi economici presi tra le aziende e le elite politiche di determinati territori (in particolare quelli più poveri e con un tasso di corruttibilità alta).

Gli scontri e le alleanze tra fazioni borghesi e politiche nella spartizione di risorse e punti geografici strategici causano una serie di problematiche nei territori sfruttati e/o da sfruttare: dai danni ambientali agli sfollamenti forzati delle popolazioni native, passando alle proteste sempre più marcate contro eventuali tagli welfaristici fatte dalle elite politiche – in chiave di spostamento delle risorse finanziarie per coprire i prestiti e le contro-garanzie prese con le aziende e le ECA.

L’Africa, così come il Medioriente e l’America Latina, sono ancor oggi dei terreni fertili in cui la borghesia e i suoi alleati del cosiddetto primo mondo fanno il bello e il cattivo tempo. Nonostante le denunce da parte di ONG e associazioni per i diritti umani, la borghesia, coadiuvata dalle ECA, opera spesso e volentieri nella più totale impunità.

Riguardo SACE e aziende italiane abbiamo due casi esemplari.

Il primo fu con la Salini-Impregilo (oggi Webuild) che entrò nel grande progetto della “Grand Ethiopian Renaissance Dam” (GERD) grazie agli accordi tra il governo italiano e quello etiope.

La costruzione di dighe e centrali idroelettriche, per lo Stato etiope, era fondamentale da un punto di vista di immagazzinamento dell’acqua in un territorio prossimo alla desertificazione e, al contempo, generare e vendere energia elettrica.

Salini-Impregilo, entrando nel GERD, si è assicurata il supporto politico locale e quello economico finanziario di SACE per investire nel territorio etiope. Con le costruzioni delle dighe “Tana Beles” sul lago Tana e “Gilgel Gibe II” e “Gilgel Gibe” III sul fiume Omo, l’azienda di costruzione milanese non solo ha ottenuto lauti profitti ma ha presentato il tutto, a livello pubblicitario, come un beneficio per le popolazioni native. In realtà, gli stravolgimenti portati da tali infrastrutture hanno peggiorato le vite di quest’ultimi, generando morte e povertà.12

Il secondo è l’ENI con i progetti “Arctic LNG-2”, “Coral South” e “Mozambique LNG”. La copertura assicurativa di SACE (nell’ordine del miliardo di euro) per questi progetti mostra che vi sono degli interessi strategici nazionali e aziendali specifici 13, oltre ad un proseguimento sul finanziare i combustibili fossili – nonostante la società assicurativa pubblicizzi sul proprio sito internet di essere a favore della sostenibilità e della “green economy”.

Come osserva Recommon 14, “sebbene l’Italia si sia impegnata pubblicamente a non finanziare più i progetti relativi ai combustibili fossili, ha cercato più volte di disattendere l’impegno di interrompere il sostegno ai crediti all’esportazione sui progetti relativi ai combustibili fossili. A meno di un mese dalla fine del 2022, non c’è ancora alcun segno di attuazione della Dichiarazione di Glasgow. 15 Attraverso la sua agenzia di credito all’esportazione, SACE, l’Italia è diventata il più grande finanziatore europeo di combustibili fossili, consentendo lo sviluppo di progetti strategici di petrolio e gas per la Federazione Russa, raffinerie in Egitto e progetti di GNL in Mozambico. Il motivo di questo ritardo nell’attuazione della Dichiarazione di Glasgow potrebbe essere legato al coinvolgimento della SACE nel mega-progetto di gas GNL Rovuma dell’Eni, che potrebbe raggiungere la decisione finale relativa all’investimento entro il 2023. È giunto il momento di porre fine a questo record, senza alcuna scappatoia per il gas fossile o il CCUS16.17

Sebbene SACE abbia finanziato settori legati nell’ambito della difesa e della crocieristica, i casi menzionati ci servono per comprendere come lo Stato Italiano e la borghesia nazionale cerchino di mantenere il controllo sulla produzione e sui progetti strategici.

L’attuale crisi economica (accentuata maggiormente dall’attuale conflitto russo-ucraino) ha dimostrato maggiormente questa volontà di difesa del privilegio economico.

Gli ultimi due governi (Draghi e l’attuale Meloni) hanno fatto intervenire SACE per salvare i profitti della borghesia nazionale attraverso:

-le “Misure temporanee per il sostegno alla liquidità delle imprese tramite garanzie prestate dalla società SACE S.p.A.” del “DL del 17 maggio 2022, n. 50” in cui l’ECA italiana concede fino al 31 Dicembre 2022, “garanzie, in conformità alla normativa europea in tema di aiuti di Stato” in favore di “banche, di istituzioni finanziarie nazionali e internazionali e degli altri soggetti abilitati all’esercizio del credito in Italia, per finanziamenti sotto qualsiasi forma in favore delle imprese, ivi inclusa l’apertura di credito documentaria finalizzata a sostenere le importazioni verso l’Italia di materie prime o fattori di produzione la cui catena di approvvigionamento sia stata interrotta o abbia subito rincari per effetto della crisi attuale.

-la “Cauzione Energia PMI” dove la società garantisce a quelle aziende “con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro l’anno” i pagamenti rateizzati verso le società di distribuzione elettrica (IREN, Enel Energia e AceaEnergia).

Queste mosse dimostrano palesemente l’egemonia e la difesa del fatturato da parte dello Stato e del Capitale; non c’è da meravigliarsi che per supportare queste azioni economiche e politiche arrivino degli attacchi governativi – o, detto terra terra, “contenimento delle spese pubbliche” – contro le misure sussidiarie e previdenziali.18

Di fronte a questo stato di cose, fare dei passi concreti e pratici su una gestione sociale ed economica diversa da quella conflittuale, colonizzatrice e guerrafondaia del Capitalismo e dello Stato, significa liberarsi da una vita basata sulla sopravvivenza economica e sugli insegnamenti imbecilli quali “leggi della giungla”, “la natura umana” o l’umiliazione come “fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”.19

Superare queste logiche di poteri economici e sociali deve essere l’imperativo per ogni persona anti-autoritaria.

Note

1Acronimo di “Servizi Assicurativi del Commercio Estero”

2Per maggiori dettagli vedere Tavola a2.3 “Commercio estero FOB-CIF per settore” in “Economie regionali. L’economia della Sicilia. Aggiornamento congiunturale”, Palermo, Novembre 2022, pag. 26 Link: https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economie-regionali/2022/2022-0041/2241-sicilia.pdf

3“”Sace per la Sicilia: export e green”, evento a Confindustria Catania”. Link: https://www.youtube.com/watch?v=tikYa_Azuiw

4Nel 2020 sono stati esportati beni per un valore di 7,54 miliardi di euro; nel 2021, invece, sono stati 10,46 miliardi di euro. Link: https://www.sace.it/italy-map/dettaglio/sicilia

6Sono coperture assicurative alle esportazioni e garanzie per il finanziamento. Questo finanziamento può assumere la forma di crediti (sostegno finanziario) o di assicurazione e garanzia del credito (copertura pura) o di entrambi.

7Sull’economia circolare ne abbiamo parlato in modo critico nel paragrafo “L’economia circolare, salvagente per la borghesia?” in “Il valore della spazzatura. Riflessioni sul caso siciliano ed europeo”. Link: https://gruppoanarchicogalatea.noblogs.org/post/2022/07/11/il-valore-della-spazzatura-riflessioni-sul-caso-siciliano-ed-europeo-seconda-parte/

8Detto anche “rischio di insolvenza”. Avviene quando un debitore non riesce a rimborsare in parte o l’intera somma di finanziamento concessa da un creditore.

9In inglese “International Finance Corporation” (IFC)

10In particolare ci si riferisce alle raccomandazioni “sulla corruzione e sui crediti all’esportazione che beneficiano di sostegno ufficiale” dell’OCSE. Link: https://legalinstruments.oecd.org/public/doc/646/646.en.pdf

11Le attività della Banca Mondiale sostengono la realizzazione dei diritti umani espressi nella Dichiarazione universale dei diritti umani. Attraverso i progetti che finanzia e in modo coerente con il suo Statuto, la Banca Mondiale cerca di evitare impatti negativi e continuerà a sostenere i Paesi membri nel loro sforzo di raggiungere progressivamente i loro impegni in materia di diritti umani”, pag. 118 del documento “Integrating Human Rights into Development : Donor Approaches, Experiences and Challenges”, 2016, Terza Edizione. Link: https://documents1.worldbank.org/curated/en/330771484198697118/pdf/Integrating-human-rights-into-development-donor-approaches-experiences-and-challenges-third-edition.pdf

12 Le dighe Gilgel Gibe II e III hanno distrutto i mezzi di sussistenza delle comunità native della Valle del fiume Omo, compromettendo il flusso del fiume e l’afflusso sul lago Turkana – in cui sfocia Omo. Vedere “Gilgel Gibe III Dam, Ethiopia”. Link: https://ejatlas.org/conflict/gibe-iii-dam-ethiopia/
Riguardo la diga Tana Beles i danni sono stati molteplici: l’aumento della portata dell’acqua ha portato alla cancellazione delle strade sterrate e dei terreni coltivabili. Questa situazione ha generato dei conflitti interni tra la popolazione residente, in particolare sulla difesa e possesso dei terreni non sommersi dalle acque della diga. Vedere lo studio di Annys, Adgo, Ghebreyohannes,Van Passel, Dessein e Nyssen, “Impacts of the hydropower-controlled Tana-Beles interbasin water transfer on downstream rural livelihoods (northwest Ethiopia)”, “Journal of Hydrology”, Volume 569, Febbraio 2019, pagg. 436-448. Link: https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0022169418309521?via%3Dihub

13Ci riferiamo al caso del presidente di SACE Filippo Giansante, membro del Consiglio di Amministrazione dell’ENI. Link: https://www.eni.com/it-IT/chi-siamo/governance/consiglio-amministrazione/biografie.html/filippo-giansante

14Associazione che lotta contro gli abusi di potere e il saccheggio dei territori per creare spazi di trasformazione nella società, in Italia, in Europa e nel mondo. Link: https://www.recommon.org/chi-siamo/

15Conosciuto anche come “Patto per il Clima di Glasgow” del 13 Novembre 2021. Lo scopo di questo accordo è quello di prevenire la pericolosa minaccia dei cambiamenti climatici. L’accordo finale menziona esplicitamente i materiali fossili come fattori che contribuiscono maggiormente al cambiamento climatico. Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Patto_per_il_clima_di_Glasgow

16Acronimo inglese di “Carbon, Capture, Utilisation and Storage”. Partendo dal contesto della circolarità (vedere nota 7) queste tecnologie utilizzano la CO2 prodotta dai processi energetici e industriali per produrre combustibili, materiale polimerico plastico etc.

17Italian government considering support for international fossil fuelprojects that would emit 3.5 times Italy’s annual emissions, despitemajor climate promise”, pag. 3. Link: https://priceofoil.org/content/uploads/2022/11/SACE-Project-Pipeline-Briefing-1-1.pdf

19Parole dell’attuale ministro dell’Istruzione “e del merito” Valditara in un evento pubblico svoltosi il 21 Novembre. Valditara ha citato un fatto di bullismo avvenuto in un istituto tecnico di Gallarate, affermando al contempo che la migliore rieducazione per responsabilizzare questi/e studenti sia l’umiliazione tramite i lavori socialmente utili.

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