Catania: pulizia etnica e gentrificazione – Prima Parte

La mattina del 19 Ottobre è partita un’operazione ad “alto impatto”1 finalizzata, stando a quanto riferito dal comunicato stampa della Prefettura di Catania, “all’individuazione di situazioni di illegalità all’interno del quartiere San Berillo vecchio, con particolare riferimento a quei fenomeni che destano particolare allarme sociale, quali le occupazioni abusive, il traffico di stupefacenti, l’ immigrazione clandestina e la prostituzione.”2

I reparti di polizia impiegati (Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, coadiuvati dalla Polizia Locale) sono stati piazzati, per la maggior parte, nelle vie esterne che delimitano il perimetro del quartiere (Via San Giuliano, Via Di Prima, Via Sturzo, Via Ventimiglia, Via Coppola e Via Biondi). La prassi seguita era stata collaudata negli anni precedenti: le forze dell’ordine chiudevano i vari accessi di San Berillo, una parte di esse entravano nel quartiere sequestrando le sostanze stupefacenti trovate e schedando e/o arrestando le persone migranti.

A questo giro, invece, oltre le forze di polizia sono entrate dentro il quartiere i vigili del fuoco, gli operatori dell’Azienda Sanitaria Provinciale, gli operai della Multiservizi SpA (una partecipata del Comune di Catania) e i dipendenti del Consorzio GEMA (azienda che si occupa della raccolta dei rifiuti urbani nel centro cittadino).

Nelle successive ore, stando al comunicato della Prefettura, sono stati raggiunti i seguenti obiettivi: “liberazione di due strade pubbliche in cui insistevano sette baracche che ne impedivano l’accesso […] Controllate complessivamente 247 persone, di cui 59 risultate avere pregiudizi di polizia, 104 autovetture e 10 esercizi pubblici […] effettuate diverse perquisizioni domiciliari, rinvenute apparecchiature per la coltivazione di marijuana e sequestrati circa 500 grammi della medesima sostanza stupefacente. Nove stranieri extracomunitari, inoltre, sono stati accompagnati presso gli uffici della Polizia di Stato per accertamenti, di cui uno è stato arrestato e tre saranno destinatari di provvedimento di espulsione perché non in regola con la posizione sul territorio nazionale. Rinvenuti, infine, animali affidati al servizio veterinario dell’Azienda Sanitaria provinciale di Catania.”3

Alle operazioni era presente il sindaco Enrico Trantino che, in una dichiarazione rilasciata alle testate giornalistiche, ha manifestato la sua più totale soddisfazione: “l’illegalità non può avere campo libero utilizzando mezzi illeciti per spacciare droga o attuare condotte illecite, rendendo di fatto invivibile un’intera zona. Sono certo che questa iniziativa verrà ripetuta, con l’obiettivo di riprenderci tutti insieme la città. Oggi è buon inizio per il quartiere perché a San Berillo esistono anche forze sane che lavorano per l’integrazione che vanno sostenute e incoraggiate, ma si proseguirà perché i progetti sono concreti e devono avere un contesto di legalità.”

A questa dichiarazione, ne sono seguite altre (sia di plauso che di “critica”).

Pierluigi di Rosa, attuale direttore editoriale di “SudPress” ed ex assessore della fu giunta democristiana di Antonino Mirone, si è complimentato con il questore Bellassai e il sindaco Trantino, esortando quest’ultimo 4 ad “attivare quei controlli che erano stati già disposti negli anni scorsi, senza mai trarne le dovute conseguenze”, individuare “i proprietari inerti o complici delle illegalità, metterli in mora e nel caso intervenire in loro danno per mettere in sicurezza gli immobili”, “insediare un presidio quotidiano di sicurezza che impedisca il solito reinsediarsi delle gang, com’è accaduto ogni volta dopo ogni operazione di questo tipo” e, infine, “accelerare al massimo l’iter di realizzazione dei progetti con fondi pubblici che sono già in corso su quel quartiere per almeno 25 milioni di euro.”

La segreteria catanese del sindacato “Movimento dei Poliziotti Democratici e Riformisti” (MP) ha ringraziato il questore Bellassai “per la tempestiva operazione interforze di sicurezza pubblica fatta scattare nella giornata odierna, a poche settimane dal suo insediamento, sul tristemente noto e malfamato rione di San Berillo vecchio, relativamente al quale, in plurime occasioni, da circa due anni a questa parte, avevamo lanciato accorate e vane grida di allarme anche mediante interviste televisive, per l’enclave di illegalità diffusa che si era creata al suo interno.”5

Marcello Rodano, segretario generale provinciale del MP Catania, ha condiviso la notizia dell’operazione scrivendo pubblicamente sul suo profilo facebook: “Oggi è stata sanata una piaga purulenta della cittá di Catania, che rischiava di trasformarsi in cancrena. A volte, basta dare il bisturi al chirurgo giusto affinchè si realizzi l’auspicata guarigione.”

Pietro Ivan Maravigna, avvocato, ex vice questore ed ex consigliere di Forza Italia, sul gruppo facebook “La Vergogna di Corso Sicilia” ha commentato in modo entusiasta l’operazione: “ANDATE AVANTI COSÌ!L’EX SAN BERILLO È UN BUBBONE CANCEROGENO DA ERADICARE DAL TESSUTO CIVILE DELLA CITTÀ Significativa operazione in corso nell’ex San Berillo per sgomberare le attività nei ruderi occupati da spacciatori e trafficanti di stupefacenti. Avevano installato bar e discoteche all’aperto in condizioni igieniche da terzo , o forse quarto, mondo. La notte in via Sturzo non si poteva dormire perché questa gente se ne fotte altamente delle esigenze di normalità e di civiltà, di sicurezza igienica e sanitaria dei residenti. I nostri sentiti ringraziamenti al nuovo Sindaco Enrico Trantino ed al nuovo Questore dott. Bellassai. Andate avanti così!”

Giovanni Leone, architetto ed attivista presente a San Berillo, ha chiesto “un’alleanza tra abitanti, parrocchie, associazioni, Servizi sociali del Comune…” e annesse “operazioni di polizia6 per rigenerare e rendere più sicuro il quartiere.

Graziano Bonaccorsi, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle, ha manifestato dei dubbi sull’operazione come inversione di trend (ovvero gestione pubblica e di controllo del quartiere) e ha richiesto “una seduta itinerante con la commissione Urbanistica e la commissione servizi Sociali, così da poter affrontare sin da subito le storiche criticità del quartiere San Berillo”

Altre operazioni poliziesche (anche se più piccole) sono avvenute tra la tarda notte del 23 e il primo pomeriggio del 25 Ottobre. In quei due giorni, la polizia si è “prodigata” nel cercare gli ultimi depositi di droga e chiudere gli ultimi piani terra occupati dalle persone migranti – le quali hanno protestato vivamente contro i poliziotti presenti (unità cinofila e la squadra volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (UPGSP)).

Queste azioni istituzionali repressive sono in linea con quello che è oggi giorno il centro cittadino catanese: un epicentro per l’espletamento dei servizi (immobiliare, finanziario e ristorativo-turistico). Gli investimenti immobiliari e lo stanziamento dei fondi PNRR destinati alla rigenerazione urbana del quartiere di San Berillo (considerato degradato e quant’altro di negativo) sono dei tasselli utili nel proteggere e incrementare la domanda turistica esistente.

Immobiliari, strutture ricettive e housing sociale a San Berillo

Ne “Il mercato immobiliare residenziale” (2023) redatto dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI)7, il quartiere di San Berillo ricade, per la stragrande parte, nella Zona OMI B1 “‘Teatro Massimo, Civita, Antico Corso, Duomo, Sangiuliano, Alcala, Dusmet, Porto, Universita, P.zza Dante, Etnea/P, Garibaldi/P’”; una minima parte, invece, ricade nella Zona OMI B6 (per la precisione Via Di Prima e parte di Piazza Turi Ferro (ex Piazza Spirito Santo)).

Il Numero delle Transazioni Normalizzate (NTN)8 nel 2022 è stato di 240 (+31,1% rispetto al 2021 (che era a quota 182)) con un’ “intensità del mercato immobiliare” (IMI)9 del 3,17% (+0,7% rispetto al 2021) . La quotazione media di compravendita è aumentata dello 0,8% rispetto all’anno precedente, portandola a 1193 euro/metro quadro. I dati esposti dall’OMI sono indicativi e servono come mezzo di supporto per i proprietari e le aziende immobiliari che vogliono calcolare i prezzi medi del valore di uno o più immobili.

Sul “Mercato Immobiliare in zona Centro Storico a Catania” del sito mercato-immobiliare.info – e collegato a caasa.it, principale motore di ricerca degli immobili in Italia -, viene riportato che l’area del centro cittadino è “una zona molto attiva dal punto di vista immobiliare e rappresenta circa il 21% di tutte le transazioni immobiliari di Catania. Il prezzo medio degli appartamenti in zona Centro Storico e di circa 1.335 €/m², superiore al prezzo medio cittadino, pari a circa 1.270 €/m². La quotazione dei singoli appartamenti in zona Centro Storico a Catania è molto diversificata, anche se il 60% circa è offerto ad un prezzo compreso tra 820 €/m² e 1.770 €/m².10

La scelta di far ricadere San Berillo nella zona OMI B1 non è stata casuale: fino al 2013 il quartiere era inserito in una zona OMI a se stante (B7 per la precisione); dal 2014 è confluito nell’area nota, secondo lo “Studio di dettaglio del centro storico. L.R. 13/2015”, come “Zona Omogenea A” 11 (detto genericamente “Centro Storico”).

Inserito in questa zona, i prezzi degli immobili del quartiere hanno avuto un aumento costante (rispetto a prima che erano in costante calo 12). Dai dati pubblicati sul sito di “Immobiliare.it” (Agosto 2023), possiamo vedere come il prezzo medio per la vendita degli immobili residenziali delle vie Zara, Buda, Pistone e Reggio (ad esclusione delle vie Carro, Maraffino, Gian Battista Caramba, Ciancio, De Pasquale e delle Finanze) si aggirino tra i 1800 e i 1850 euro/metro quadro.

Gli aumenti avvenuti – o, per meglio dire, le rivalutazioni -, non sono da imputarsi tanto al cambio di zona ma, bensì, ad una diversificazione economica generale cittadina coadiuvata da bonus (come il 110%) e stanziamenti dei fondi PNRR per la rigenerazione del quartiere stesso. Ciò spiega, ad esempio, come la “Expertise RE”, azienda fondata da Vincenzo Cavallaro e focalizzata nella vendita e locazione degli immobili, abbia fatto una specie di “chiamata” pubblica nel Giugno di quest’anno: San Berillo sarà una buona opportunità di investimento grazie “ai lavori di riqualificazione del territorio, dal valore complessivo di 136 milioni di euro” e all’alto flusso turistico della città etnea.13

La “chiamata” non è arrivata a caso: l’azienda immobiliare sta gestendo, all’interno del quartiere, la vendita (come futuro complesso residenziale/turistico) dell’ex Museo Reba. E dove sorge questa struttura? All’angolo tra le vie Pistone e Buda e di fronte a Via Carro, precisamente le arterie viarie interessate allo sbaraccamento e sgombero dell’operazione “ad alto impatto”.

Oltre la “chiamata” della “Expertise”, intorno e dentro il quartiere vi sono altre tipologie di investimenti rivolti, nello specifico, all’accoglienza privata di breve termine: b&b, alberghi (come il Romano House) e Airbnb. Questa turistificazione centro-cittadina si presenta come una grande opportunità economica per coloro che possiedono un immobili e un disastro sociale per quelle persone affittuarie (specie se queste frequentano le università e/o hanno un lavoro precario (in particolare per chi lavora nel settore dei servizi)).

L’aumento del canone d’affitto è una conseguenza tipica di questi fenomeni ricettivi: da una parte vi sarà la restituzione forzata degli immobili locati da parte delle persone affittuarie – in quanto non potranno pagare tali strutture e saranno costrette a dirigersi verso i margini della città o, addirittura e nel peggiore dei casi, a vivere in strada -; dall’altra, vi saranno i proprietari degli immobili che metteranno a disposizione stanze e/o interi appartamenti ad una clientela tipicamente turistica e con un reddito medio-basso o medio-alto.

Nel caso del centro cittadino etneo possiamo vedere questi effetti con il citato incremento del flusso turistico 14 e l’aumento dei prezzi degli affitti – arrivati a 8,38 euro al mese per metro quadro (dato di Agosto 2023; aumento del +8,41% rispetto a Settembre 2022) 15, con punte di 9-11 euro al mese per metro quadro nella zona del centro storico cittadino. 16

Con prospettive del genere, vivere a San Berillo diventerà sempre più difficile. Chi offre una specie di panacea (o per meglio dire “placebo”) all’interno del quartiere è l’housing sociale “Sottosopra: Abitare Collaborativo”. Il progetto si trova all’interno di Palazzo de’ Gaetani – quest’ultimo gestito dalla Cooperativa di Comunità “Trame di Quartiere” -, sostenuto dalla “Fondazione Con il Sud” 17 e diretto da “Oxfam Italia Intercultura”.18

A differenza delle strutture ricettive e degli immobili affittati, questo housing sociale è rivolto a quelle persone considerate fragili ma con un minimo di stabilità economica e viene presentato, a livello mediatico e pubblico, come una forma di reintegrazione sociale ed economica rispetto all’aggressività (anche turistificativa) presente in città.

Uscendo dalle dinamiche mediatiche, questo esperimento abitativo, inserito in un contesto di isolamento sociale ed economico (definito volgarmente “degrado” dai media e personaggi pubblici), pone l’attenzione sul problema degli alloggi a San Berillo e, più in generale, nella città stessa di Catania. Potremo definirlo, in modo molto azzardato, migliore delle pratiche aziendali ricettive dei vari Airbnb, del Romano House (via Di Prima) o del futuro albergo in costruzione (sempre in via Di Prima) 19 presenti a San Berillo.

Ma al di là dell’azzardo, il progetto di housing sociale “Sottosopra ha però a lungo faticato per trovare i propri inquilini viste le condizioni di accesso che non rispondono ai bisogni esistenti in quartiere: un permesso di soggiorno, un contratto di lavoro, certificati medici di buona salute fisica e mentale e cento euro al mese da devolvere per una stanza in condivisione. Questi requisiti hanno comportato il reiterato rifiuto di dare ospitalità a persone che vivono in strada, tra cui anche le molte che passano le giornate sotto le finestre del co-housing.”20

Nello specifico questa struttura sociale di accoglienza non stravolge le logiche capitalistiche o, più in generale, di poteri vigenti. Anzi, è tutto l’esatto contrario. Il cosiddetto reinserimento sociale ed economico (o detto in parole povere “reintegrazione lavorativa”) di “Sottosopra” avviene all’interno dell’attuale sistema dove, in sostanza, si dovrà concorrere con i propri simili (intesi come persone sfruttate) per conquistare un posto di lavoro e poter così divenire parte integrante della grande macchina produttrice e sfruttatrice capitalistica. 21

Le associazioni “Oxfam Italia” e “Fondazione con il Sud”, così come le associazioni cattoliche presenti nel quartiere, difendono un ordine basato sulla gerarchia e sui privilegi di classe e razza (e aggiungiamo di genere e specie), spingono contro le discriminazioni di razza, genere e sesso e, al tempo stesso, puntano sui bisogni basilari dell’essere umano (avere una casa e del cibo).

Queste modalità creano e fidelizzano una potenziale clientela – specie se è marginalizzata a livello sociale, sessuale e razziale –, normalizzano i rapporti e le relazioni basati su deleghe e gerarchie piramidali e, soprattutto, impediscono qualsiasi messa in discussione dell’intero assetto violento capitalistico, patriarcale, razziale e specista.

I discorsi sullinclusività, sul reinserimento sociale e sul profitto ottenuto da affitti turistici e/o vendita delle case rientrano a pieno titolo nell’inizio di quel processo di rinnovamento o “ringiovanimento” dato dagli investimenti di capitali sugli immobili e normalizzazione (a suon di future espulsioni razziali e allontanamenti o “displacements”) di quartieri considerati degradati come San Berillo: la gentrificazione.

Continua nella Seconda Parte

Note

1Per operazione ad “alto impatto” si intende una strategia volta a mandare in campo tutte le forze di polizia disponibili; l’obiettivo è stroncare un punto critico di illegalità. Chi coordina e sincronizza queste forze o, per meglio dire, “interforze” è il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dalla Prefettura.

2Comunicato stampa della Prefettura di Catania. Link

3Ibidem

4“San Berillo Vecchio: finalmente un’operazione di sgombero. Benissimo, grazie, ma non basta”, Sudpress, 20 Ottobre 2023. Link

5“Legalità a San Berillo, Rodano(MP): “Quando il buongiorno si vede dal mattino””, FreePressOnline, 19 Ottobre 2023. Link

6“Blitz San Berillo, l’architetto Giovanni Leone: “La polizia qui non basta””, livesicilia.it, 19 Ottobre 2023. Link

7“Statistiche regionali. Il mercato immobiliare residenziale. Sicilia”, 6 Giugno 2023, pagg. 41-42. Link

8Il NTN è l’indicatore della dinamica di mercato (ovvero la movimentazione degli immobili compravenduti in un territorio e in un determinato intervallo temporale (semestre, anno)); rappresenta il numero di transazioni, normalizzate rispetto alla quota di proprietà compravenduta, avvenute in un determinato periodo di tempo; è un dato estratto dalla Banca Dati degli Uffici di Pubblicità Immobiliare. Fonte: “Glossario – Glossario Economico-Immobiliare – Sezione I: FABBRICATI ED AREE EDIFICABILI”. Link

9L’IMI è la quota percentuale dello stock di unità immobiliari oggetto di compravendita. Consente di percepire quale sia stata la “movimentazione” degli immobili compravenduti rispetto allo stock immobiliare presente in un determinato territorio. Fonte: “Glossario – Glossario Economico-Immobiliare – Sezione I: FABBRICATI ED AREE EDIFICABILI”. Link

10Ultima consultazione: 28 Ottobre 2023. Link

11La “Zona Omogenea A” presente nello “Studio di dettaglio” è grande circa 3,24 kmq, suddivisa in quattro sotto-zone: “A”: costituisce la parte del centro cittadino ricostruito dopo il terremoto del 1693, con riferimento al rilievo di S. Ittar nel 1832, comprendendo anche la zona del viale Regina Margherita, caratterizzata dalla presenza di ville nobiliari realizzate tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900; “A1”: costituisce il centro storico di San Giovanni Galermo, quartiere posto a nord-ovest della città, prima comune autonomo e, successivamente, accorpato a Catania nel 1926; “B”: costituisce prevalentemente l’espansione del secondo ottocento e primo novecento, ad est della via Etnea; “San Cristoforo-Sud”: rientra nel piano di riqualificazione cittadino a seguito del Decreto del Presidente della Regione Sicilia del Novembre 2002 e del Decreto 9 ottobre 2008, “Approvazione di una variante urbanistica al piano regolatore generale del comune di Catania.” Estratto da “Catania: ristrutturazioni e investimenti borghesi”. Link

12A tal merito si vedano le note territoriali dell’OMI su Catania nelle annate 2010-2013, in particolare l’abbassamento progressivo del valore degli immobili a San Berillo. Link

13Dopo il biennio pandemico (2020-2021), a partire dal 2022 il settore turistico regionale e cittadino si è ripreso abbastanza velocemente. Come previsto dalle dichiarazioni di inizio 2023 di Ivana Jelinic, ceo dell’ “ENIT Agenzia nazionale per il turismo”, nei primi nove mesi di quest’anno vi è stato un incremento sostanziale dei flussi turistici in Sicilia. Fonti consultate: “Il 2023 anno dei record per il settore turistico ma Sicilia bloccata a 15 mln di pernottamenti”, Quotidiano di Sicilia, 26 Aprile 2023. Link ; “Turismo in Sicilia, Confcommercio: “bene, ma si può fare di più””, 8 Settembre 2023. Link ; “Turismo, Amata:«In Sicilia 13 milioni di presenze nei primi nove mesi dell’anno»”, 11 Ottobre 2023. Link

14Ibidem

15Dati estratti dal sito di immobiliare.it. Ultima consultazione: 28 Ottobre 2023

16Dati estratti dal sito di mercato-immobiliare.info. Ultima consultazione: 28 Ottobre 2023.

17Come riportato sulla home, “Fondazione con il Sud” “è un ente non profit privato nato il 22 novembre 2006 dall’alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato, per promuovere l’infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, cioè percorsi di coesione sociale e buone pratiche di rete per favorire lo sviluppo del Sud.” Il principale sostenitore finanziario della “Fondazione con il Sud” è l’ “Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio spa” (ACRI spa). All’interno di essa vi sono 106 soci: 83 fondazioni di origine bancaria, 11 società bancarie, 8 associazioni territoriali di fondazioni e 4 tra altre società e fondazioni. Riguardo le fondazioni di origine bancaria abbiamo quelle legate ad Intesa San Paolo e Unicredit: stando al “XXVIII Rapporto Annuale del 2022”, le due banche hanno investito rispettivamente tra i 7,3 e i 1,166 miliardi di euro all’interno delle loro fondazioni. (pag. 48) e risultano quelle più grandi (a livello di dipendenti, sportelli e degli investimenti fatti) all’interno dell’ACRI. Nonostante il loro carattere apparentemente filantropico, le fondazioni dell’ACRI sono gestite da personaggi della politica o da ex faccendieri. Non a caso l’attuale presidente dell’ACRI (così come della Compagnia di San Paolo, fondazione legata a Intesa San Paolo) è Francesco Profumo, ex ministro dell’Istruzione durante il governo Monti (e continuatore della politica gelminista) ed ex presidente del CNR.

18A livello internazionale, Oxfam (acronimo di “Oxford Committee for Famine Relief”) è una Organizzazione Non Governativa Internazionale (ONGOI) strutturata come confederazione; si occupa di aiuti umanitari e progetti di sviluppo in paesi o situazioni considerati poveri e degradati. Per poter portare avanti tali progetti, Oxfam viene finanziata dall’Unione Europea, dai governi ed altri enti privati (in particolare Rockefeller Foundation e Bill&Melinda Gates Foundation). Nonostante le varie attività umanitarie, Oxfam ha ricevuto critiche molto serrate: dagli abusi sessuali perpetrati dal personale di questa ONGI nel Ciad e ad Haiti (un territorio considerato un vero e proprio paradiso per le ONG di mezzo pianeta, come riportato nelle note dell’articolo “Haiti: viva la rivoluzione”, Umanità Nova del 2 Dicembre 2019. Link) fino alle collaborazioni con multinazionali (come Starbucks) famose nello sfruttare le persone e interi ecosistemi del cosiddetto Terzo Mondo.

19“San Berillo, via le demolizioni”, Argo, 2 Ottobre 2021. Link

20Osservatorio repressione e riqualificazione di Catania, “bell hooks a Catania. Di imprese sociali e riqualificazione”, pubblicato originariamente in “Lo Stato delle città”, n. 9, Novembre 2022, pagg. 59-63. Link

21Vedere il paragrafo “La disoccupazione come arma del Capitale” in “La guerra della borghesia contro la povertà”. Link

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