Proteste, fughe e repressione in Russia – 2

-Articoli di Zenskaya Pravda, n. 12, 3 Ottobre 2022

Per proteggere i nostri uomini
di Maria Tsvetochkina


Mobilitazione… Per molte famiglie questa parola significa una cosa soltanto: gli uomini saranno portati via e potrebbero non tornare mai più vivi. Per intere regioni, la decisione del presidente [Putin] sulla mobilitazione «parziale» è stata un colpo che non intendono tollerare. Qualcuno vuole un marito, un figlio o un fratello dentro una bara di zinco?
Le donne devono proteggere i nostri uomini. Dal 21 Settembre, [le donne] sono uscite in varie parti del nostro paese. Le donne in Cecenia sono state tra le prime ad opporsi alla guerra e alla mobilitazione. Secondo loro, la paura per [la morte dei] loro uomini le ha motivate a prendere tali misure estreme contro la Repubblica cecena. Una delle donne ha detto ai giornalisti che ha molta paura delle rappresaglie di Kadyrov [1] e delle sue forze di sicurezza, ha paura per se stessa e la sua salute, ma non ha nulla da perdere.
In Buriazia, nel primo giorno di mobilitazione, i residenti di Ulan-Ude sono scesi per le strade della città; molti sono stati arrestati. Ad una donna hanno rotto la spalla e ha dovuto chiamare un’ambulanza! Questi sono i nostri tutori della legge: alzano le mani contro le donne che cercano di salvare i loro mariti, figli e fratelli dalla morte. Ma i buriati non avevano paura e il 24 Settembre, il giorno della protesta panrussa contro la mobilitazione, sono di nuovo scesi in strada! [Vi sono state] decine di detenzioni… Ascoltate la voce del popolo!
Il Daghestan è al centro della protesta. Già prima dell’annuncio della mobilitazione, più di 300 soldati che avevano combattuto in Ucraina erano tornati morti in questa repubblica! Cosa significano queste cifre? Ognuno di questi ragazzi tornati a casa dentro le bare erano i figli, i mariti o i fratelli di qualcun*. E quanto dolore hanno accumulato i daghestani. Di certo non tollereranno altri morti tra i loro cari. Il 24 Settembre, quando tutti pensavano che le proteste contro la mobilitazione in tutta la Russia fossero finite, a Makhachkala c’è stata una vera e propria lotta per [difendere] gli uomini [mobilitati]! La polizia è scappata dalle donne arrabbiate e si udiva la folla gridare “No alla guerra!”, “I nostri figli non sono concime!”
Solo in quel giorno sono stati arrestati più di cento uomini. La polizia ha picchiato brutalmente le persone, ha usato spray al peperoncino, manganelli, taser, ha sparato in aria e ha disperso i manifestanti come meglio poteva. Ma nessuno dei manifestanti si è lasciato scoraggiare: si sono ripresentati il giorno dopo. Proteste simili si sono tenute a Khasavyurt.
In Daghestan sono stati aperti circa 30 (!!!) casi penali a causa delle proteste. Le persone sono accusate di aver presumibilmente usato violenza contro gli agenti di polizia. Solo che era il contrario:
il 71% delle persone arrestate [, per esempio, ] dopo la manifestazione contro la mobilitazione a Mosca erano donne.
Gli avvocati di tutte le persone coinvolte parlano di detenuti feriti: lividi, commozioni cerebrali, fratture. Tutte queste cose la polizia di Makhachkala e Khasavyurt le ha fatte ai detenuti nei loro reparti. E tutte [queste proteste sono state fatte] perché non si vogliono vedere nuove bare nella Repubblica.
Ci sono state proteste anche in altre città. A Nalchik o Yakutsk, per esempio. Per rassicurare alcune decine di manifestanti a Nalchik, alcuni funzionari dell’amministrazione si sono avvicinati a loro. E… hanno dichiarato che i manifestanti stavano “lavorando per farsi pubblicità”! Pubblicità! Ecco come l’amministrazione ha descritto il desiderio delle donne nel salvare i propri uomini dalla morte!
Anche a Yakutsk le donne sono intervenute per difendere i loro figli e mariti. Hanno circondato i poliziotti [e si sono divise in] file, ballando intorno a loro con la tradizionale danza “osuochaj” e cantando “no al genocidio!” e “no alla guerra”. Gli uomini si sono fatti da parte, sostenendo le donne con un applauso. Diverse manifestanti donne sono state arrestate. E in seguito un canale federale locale ha sfacciatamente mentito sull’accaduto, definendo la protesta degli yakut come un “ballo benedetto [e nulla più]” !
Anche le tuvane si sono schierate in difesa dei loro uomini. Il 29 Settembre hanno manifestato a Kyzyl. Chi è stata la prima persona che la polizia ha arrestato? Una donna con un bambino al petto naturalmente! Lei e il bambino sono stati messi in una macchina della polizia e portati alla stazione di polizia! La donna è stata trattenuta per più di tre ore (cosa del tutto illegale) e minacciata di privarla dei suoi diritti di genitore. È così che le coraggiose forze dell’ordine rispondono all’opinione del popolo. Non capiscono il dolore che prova una madre quando le viene portato via il figlio. E quante madri perderanno i loro figli a causa di questa tragedia? E chi risponderà alle madri per loro?
Nota dei traduttori
[1] Ramzan Akhmatovič Kadyrov è il presidente della Repubblica cecena dal 2007.
Durante la prima guerra cecena (1994-1996), Ramzan Kadyrov prese parte alle operazioni militari contro le truppe federali russe. Nella seconda guerra cecena (1999-2009), insieme al padre Akhmat Kadyrov, passò dalla parte del governo federale russo. Quando il padre divenne presidente della Cecenia (2000-2004), Ramzan ha assunto la carica di capo del suo servizio di sicurezza. Dal 2005 al 2007, Ramzan Kadyrov è stato presidente del governo della Cecenia; dal 2007 è presidente. Membro del Consiglio Supremo del partito “Russia Unita” e colonnello generale dell’Esercito Federale, Kadyrov si è macchiato di numerosi crimini, primo fra tutti quello di aver adottato un controllo poliziesco e militare in Cecenia, oltre a numerosi abusi ai danni dei civili ceceni.

 

Non ho prestato servizio nell’esercito, ma sono favorevole alla mobilitazione!
di Rita Dvorkina

I politici e i funzionari russi in televisione cercano di convincere tutti che se non fosse per la necessità di “servire il popolo” nei luoghi caldi e accoglienti di Mosca, andrebbero sicuramente in prima linea. Ma lo hanno fatto? “Zhenskaya Pravda” ha deciso di ricordare chi dei nostri politici non ha mai provato una vera uniforme da soldato nemmeno in tempo di pace!
Secondo la legge, le persone che hanno esperienza militare o che hanno prestato servizio militare sono soggette alla mobilitazione in primo luogo.
Tuttavia, ad esempio, lo stesso Presidente russo Vladimir Putin non è mai stato un soldato dell’esercito. Dalla facoltà di giurisprudenza è passato al servizio militare a breve termine con lo status di comandante di plotone, dopodiché è entrato nel KGB.
L’ex presidente Dmitry Medvedev è stato esentato dalla leva a causa dei suoi studi post-laurea. Anche il presidente della Duma di Stato Vyacheslav Volodin e il primo ministro Mikhail Mishustin hanno ottenuto rinvii grazie all’università e poi sono stati rimossi dall’elenco degli idonei al servizio militare.
Il capo di “Roskosmos”, Dmitri Rogozin, ha avuto un percorso simile: ha frequentato il dipartimento militare dell’Università statale di Mosca.
Sorprendentemente, anche il Ministro della Difesa Sergei Shoigu non era un militare di leva. Ha frequentato il dipartimento militare, poi ha ricevuto il grado di maggiore generale nel Ministero delle Situazioni di Emergenza (scavalcando capitano, maggiore, tenente colonnello e colonnello), e nel Ministero della Difesa è arrivato già con il grado di generale dell’esercito.
Si scopre che l’intero vertice del nostro governo ha evitato di prestare servizio nell’esercito con un pretesto o un altro. Ma questo non impedisce loro di inviare centinaia di migliaia di cittadini comuni sul campo di battaglia.

 

Cosa sta accadendo?
di Zoya VishnyovA

Gli scolari di Mosca hanno chiesto di non mobilitare il loro insegnante preferito. Igor Rutskiy, insegnante della scuola n. 1539 e padre di un bambino di un anno, è stato chiamato al fronte. I suoi studenti e i loro genitori non vogliono lasciarlo andare. Si dice che Igor sia l’unico insegnante che sia riuscito a conquistare i bambini.
A Mosca hanno chiamato un padre con molti figli. Yevgeniy, 40 anni, ha tre figli minori. Il più giovane è disabile a causa di un problema cardiaco. L’uomo, convocato, si è presentato all’ufficio di arruolamento; è stato immediatamente obbligato a recarsi al campo di addestramento. La moglie di Yevgeniy è temporaneamente disoccupata e Yevgeniy mantiene la famiglia.
Il commissario per i diritti del bambino Maria Lvova-Belova, in una conferenza stampa, ha ammesso che la sua squadra ha rimosso con la forza 30 bambini dall’Ucraina. Secondo Lvova-Belova, i bambini hanno criticato Vladimir Putin e hanno cantato l’inno ucraino. Maria ha assicurato di aver già preso il controllo della loro “integrazione”.
Dall’inizio della tragedia, ci sono stati più di 50 attacchi incendiari ai centri di reclutamento militare. Nessuna persona è stata ferita. Vengono bruciati per distruggere i fascicoli personali dei coscritti e per evitare che essi vengano mobilitati.
A Penza, gli studenti sono stati fatti uscire dalle classi e mandati a preparare i letti per i mobilitati. Il complesso di educazione fisica Olympus, di proprietà della scuola N° 23, è stata temporaneamente utilizzata per ospitare gli uomini mobilitati. I ragazzi facevano i letti al posto delle lezioni e le ragazze lavavano la biancheria.
3,3 miliardi di rubli saranno stanziati per sostenere i territori recentemente annessi:Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhya e Kherson. Il vice capo dell’amministrazione presidenziale Sergey Kirienko ha dichiarato questa cifra.
A Vladivostok, lo staff del comando militare ha cercato [di far scendere] i residenti [di un condominio] all’ingresso [dello stabile]. Hanno fatto scattare l’allarme antincendio e hanno detto al portiere di non dire che l’allarme fosse falso. I residenti di uno degli appartamenti, vedendo tutto questo nelle telecamere, hanno avvertito i vicini in una chat room. Nessuno [è sceso e quindi non] hanno ricevuto la notifica [per l’arruolamento].
Ad un moscovita è stata notificata la chiamata alle armi quando si è recato al “Centro multifunzionale per la fornitura di servizi statali e municipali” (in russo “Многофункциональный центр (МФЦ)”) per ritirare il passaporto. In una conversazione con Mediazone, il 39enne ha specificato di non lavorare, di non essersi diplomato e di avere un’idoneità limitata al servizio militare.
Un pensionato di 77 anni è stato perquisito a Petrozavodsk per un caso di diffamazione verso l’esercito.
Secondo un testimone, Tatiana Savinkina ha scritto una dichiarazione pacifista su una fermata dell’autobus. Savinkina lo nega. La sua difesa ha chiesto alla corte le riprese delle telecamere a circuito chiuso, ma [questo] è stato negato.
Su Vkontakte sono comparsi post di blogger con l’hashtag #безпаники (trad: “niente panico”). Gli autori invitano a mantenere la calma e usano l’esempio di una confezione di marmellata per dimostrare che la perdita di 300.000 persone non è terribile (secondo il ministro della Difesa Shoigu verranno chiamati solo l’1% su 25 milioni [di persone da arruolare]).
Tre partecipanti alle letture di poesie sono stati arrestati a Mosca. Sono sospettati di “incitamento all’odio contro le formazioni armate volontarie della LNR e della DNR”. Uno di loro, Artyom Kamardin, ha accusato le forze di sicurezza di stupro. La sua ragazza ha parlato di torture e minacce di stupro di gruppo. Ora Kamardin è in detenzione preventiva.
Nell’azienda“Tatprof” di Naberezhnye Chelny veniva impedito ai dipendenti di lasciare l’azienda se non avessero ritirato alla reception la convocazione [per la’arruolamento].
Due dipendenti sono riusciti a fuggire.

 

-dal canale telegram di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” (Feministskogo Antivoyennogo Soprotivleniya (FAS) (Феминистского Антивоенного Сопротивления (ФАС))

 

La studentessa di Kazan che ha lanciato bombe molotov contro l’ufficio di arruolamento militare è agli arresti domiciliari (5 Ottobre)

Lunedì 3 Ottobre, una ragazza dell’Undicesimo Grado [1] ha lanciato due bombe molotov contro l’ufficio di registrazione e arruolamento militare di Kazan. Il tentativo di incendio doloso non ha causato danni all’edificio, poiché una bottiglia lanciata ha mancato il bersaglio e l’altra è stata sequestrata alla ragazza durante l’arresto. La ragazza è stata accusata di tentata distruzione intenzionale di proprietà con un atto di violenza. È stata portata in tribunale dal centro di detenzione in manette. Il tribunale ha disposto gli arresti domiciliari per la ragazza fino al 3 Dicembre.
Il commissario per i diritti all’infanzia del Tatarstan ha dichiarato che “esiste una forte possibilità che qualche gruppo di persone abbia agito e usato la ragazza per raggiungere i propri obiettivi. Questo è un monito per tutti i genitori nel tenere d’occhio i propri figli che possono essere manipolati attraverso i social media”.
Questo è un altro esempio di come le autorità, di fronte ad una situazione di opposizione politica (specie quella adolescenziale che è sotto gli occhi di tutti), stiano facendo girare la voce su alcune sinistre forze segrete in grado di “controllare i/le ragazzi/e”. Nel frattempo, le stesse autorità non disdegnano di sfruttare gli/le studenti per la propaganda a favore di Putin e della guerra, introducendo lezioni di propaganda nei programmi scolastici.
Nota dei traduttori
[1] L’istruzione generale in Russia è divisa nel seguente modo: primaria dal Primo al Quarto Grado (dai 7 ai 10 anni); secondaria inferiore dal Quinto al Nono Grado (dagli 11 ai 15 anni); secondaria superiore dal Decimo all’Undicesimo Grado. Gli studenti completano l’istruzione secondaria tra i 17 e i 18 anni.
La scuola è obbligatoria fino all’Undicesimo Grado; dopodichè viene rilasciato un diploma di maturità detto “Certificato di istruzione secondaria generale”.
Fonte: https://apnnic.net/country-profile/russia/https-apnnic-net-country-profile-russia-education-system/

 

Perquisizione e detenzione di una studentessa di Quinto Grado. La ragazzina viene portata alla stazione di polizia di Mosca per il suo avatar giallo e blu (9 Ottobre)

L’«operazione speciale» procede rigorosamente secondo il piano, e la polizia, come sempre, vigila sulla pace e la tranquillità della società. Proprio l’altro giorno, le forze di sicurezza sono riuscite a catturare un criminale particolarmente pericoloso! Alla fine di Settembre, la madre di una studentessa di Quinto Grado della «Scuola di Nekrasovka» è stata convocata per l’assenteismo [della ragazzina], come riferito all’OVD-Info (un progetto mediatico indipendente russo sui diritti umani volto a combattere la persecuzione politica, ndt)
Durante la conversazione, il vicepreside, il preside e gli educatori sociali erano interessati al motivo per cui la ragazza non “parlasse di cose importanti” e perché avesse un avatar con colori giallo-blu in una chatroom con i suoi compagni di classe.
Il 29 Settembre, il preside della scuola ha scritto una lettera al dipartimento di polizia del distretto di Nekrasovka, chiedendo “di esaminare le condizioni di vita della famiglia e stabilire le correlazioni di tale comportamento della ragazzina e la sua posizione civile”, e allo stesso tempo “valutare la posizione educativa” della madre in modo che non “influenzi” la figlia con “convinzioni politiche” e non la incoraggi “nel discutere di questioni inter-etniche e politiche in classe.”
Il 5 Ottobre, la polizia è arrivata a scuola. Hanno deciso di portare [la ragazzina] al Dipartimento degli Affari Interni, separandola da sua madre. Davanti ad una ragazzina di Quinto Grado che piangeva, le forze di sicurezza hanno condotto brutalmente sua madre all’uscita. Nel Dipartimento di Polizia, gli agenti del centro anti-estremismo hanno perquisito il telefono della donna, leggendo la sua corrispondenza. Dopo tre ore, le forze di sicurezza hanno chiesto alla madre e alla figlia perché la studentessa abbia scelto questa foto come avatar e con una tale combinazione di colori. Più tardi, le forze di sicurezza sono andati a casa loro, leggendo la corrispondenza e la cronologia del telefono e del computer e cercando [materiale compromettente] nella biancheria da letto. La famiglia ha promesso di chiamare un incontro per riportare [pubblicamente la situazione subita].

 

[Testimonianza] È molto importante aderire alle tattiche di insubordinazione (12 Ottobre)

Condividiamo questa storia di resistenza all’interno del sistema russo di un nostro abbonato che lavora come psicologo infantile in un istituto statale.
“Sono uno psicologo infantile di un istituto educativo. Lavoro con bambini in età prescolare e amo il mio lavoro. Da quando è iniziata questa terribile storia, ho cominciato a educare tranquillamente i bambini. Naturalmente, ho molti avversari e anche dei sostenitori. Sono offeso quando sento che gli insegnanti in Russia sono persone disgustose e senza scrupoli che sostengono la guerra e la dittatura. Mia madre è andata in pensione a causa della guerra, anche se in precedenza aveva pianificato di lavorare ancora (era un’insegnante della scuola primaria) Non potevo mentire ai bambini sulla guerra e i suoi istigatori…tengo duro come posso. È molto importante in tali situazioni aderire alla tattica dell’insubordinazione. E così, oggi ho ricevuto un ordine dalle autorità di dichiarare che donerò volontariamente (!) un giorno del mio stipendio in beneficenza ai veterani di guerra (un’organizzazione cosacca locale). Io vivo nella città di Lüberce, e l’ordine è stato emesso per tutto il nostro distretto urbano, per tutte le organizzazioni. In caso contrario, hanno minacciato di privare gli insegnanti degli incentivi [economici]. Per capirci, per gli insegnanti questo equivale a circa metà del loro stipendio. Ma io ho rifiutato.”

 

Legge marziale parziale” cosa significa (20 Ottobre)

Dopo la dichiarazione della legge marziale, Putin ha firmato un decreto che introduce vari regimi di preparazione in tutta la Russia.
-Nelle regioni della Russia confinante con l’Ucraina (Belgorod, Bryansk, Kursk, Voronezh e Rostov, territorio di Krasnodar) così come in Crimea e Sebastopoli, è stato introdotto un “livello di risposta media”. Le misure di mobilitazione saranno effettuate nel campo dell’economia. È stato introdotto un “regime speciale” di ingresso e uscita, nonché restrizioni alla libertà di circolazione. I residenti di queste regioni potranno essere trasferiti in altre aree.
-Nelle regioni dei distretti federali centrali e meridionali, tra cui Mosca, è stato introdotto un livello di allerta elevato. Ciò significa che è stata rafforzata la protezione dell’ordine pubblico e della sicurezza pubblica, la limitazione del traffico e l’ispezione dei veicoli, il regime di protezione e controllo dei trasporti, delle comunicazioni e delle strutture di comunicazione, nonché delle stamperie, dei centri di calcolo e dei sistemi automatizzati, e “utilizzare questi per esigenze di difesa”. Le autorità hanno il diritto di “attuare misure per soddisfare le esigenze militari”.
Uno dei paragrafi del decreto di Putin permette di applicare “altre misure” previste dalla legge “Sulla legge marziale” in tutta la Russia.
-Il portavoce del presidente Dmitry Peskov ha detto che la Russia non intende chiudere i suoi confini alla luce dell’imposizione della legge marziale in quattro regioni.
Allo stesso tempo, Putin, durante una riunione del Consiglio di sicurezza russo, ha chiesto di “adeguare l’attuale concetto di politica migratoria statale”a causa dell’esodo di massa dei cittadini [russi] tra Marzo e Settembre. Ricordiamo che meno di un mese fa, il 26 settembre, Dmitriy Peskov negava come il governo volesse imporre la legge marziale.

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