La polizia antisommossa attacca mentre decine di migliaia di persone scendono in strada e bloccano le autostrade dopo l’annullamento della sentenza Roe v Wade

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Traduzione dell’articolo “Riot Police Attack As Tens of Thousands Take to the Streets and Block Freeways After Roe v Wade is Overturned”

Venerdì e sabato, decine di migliaia di persone sono scese in piazza nei cosiddetti Stati Uniti manifestando rabbiosamente, dopo che sei giudici della Corte Suprema hanno annullato il diritto all’aborto, segnando una pietra miliare nella politica americana e segnalando ulteriormente la crescente spinta fascista del dominio minoritario sulla grande maggioranza della popolazione che rifiuta queste politiche.

L’impatto della sentenza è stato immediato e rapido:
La sentenza “Dobbs contro Jackson Women’s Health Organization” (6-3) ha effetto immediato. L’aborto è ora – o lo diventerà presto – illegale in almeno 21 Stati con una popolazione complessiva di 135 milioni di persone. Per la stragrande maggioranza delle donne che lavorano, viaggiare per la maggior parte degli Stati costieri in cui l’aborto rimane legale non sarà un’opzione.”

Inoltre, questa sentenza avrà implicazioni di vasta portata. Come Clarence Thomas ha sostenuto, questo è solo l’inizio di un rinvio delle decisioni sui matrimoni gay, sugli statuti anti-sodomia e su altre leggi sul “diritto alla privacy”. Come hanno scritto gli anarchici di Olympia:
L’abrogazione di Roe v. Wade è solo l’inizio. La base su cui viene attaccata è il Diritto alla Privacy, che è anche la base di molte altre decisioni ora nel mirino della Corte Suprema come Lawrence v. Texas (protegge contro la criminalizzazione dell’omosessualità), Griswold v. Connecticut (protegge l’acquisto di contraccettivi senza interferenze governative), Loving v. Virginia (legalizza il matrimonio interrazziale), Meyer v. Nebraska (protegge le famiglie che insegnano ai bambini una lingua diversa dall’inglese), Skinner v. Oklahoma (protegge dalla sterilizzazione forzata).”

La sentenza ruota attorno ai concetti dell’ “Originalismo Costituzionale”, che è una scuola di pensiero giuridico abbracciata da giudici come Clarence Thomas. [La sua argomentazione è] contro una visione della Costituzione che cerca di espandere la libertà e i diritti di coloro che sono sotto attacco, sostenendo, invece, che la “Costituzione… tutela solo i diritti già esistenti in un lontano passato”.

Questo approccio giuridico sostiene che solo le cose scritte nella Costituzione o attraverso la “pratica culturale”, come esisteva al momento della stesura della Costituzione, sono garantite come diritti.

(traduzione)
Il primo movimento anti-aborto negli Stati Uniti era esplicitamente suprematista e patriarcale. Composto per lo più da medici che organizzarono il movimento allo scopo di estromettere le donne (ostetriche) dal campo medico e di aumentare il tasso di natalità tra le donne bianche.”

Non solo questo quadro giuridico assolutamente assurdo implica che la vita sarebbe dovuta rimanere invariata dalla fine del XVIII secolo, ma è un quadro che viene utilizzato per preparare il terreno per ulteriori attacchi a varie comunità in tutti gli Stati Uniti.

Questo approccio permette alla Corte Suprema di togliere essenzialmente qualsiasi diritto che ritenga opportuno, fintanto che possano sostenere che non appare nella Costituzione, e purché possa impegnarsi in un volgare revisionismo storico.

I più colpiti da questa decisione saranno le comunità di colore e i lavoratori e le lavoratrici poveri/e, in quanto i divieti di aborto generalizzati non solo taglieranno l’accesso tanto necessario all’assistenza sanitaria riproduttiva, ma aumenteranno la minaccia della repressione della polizia, l’instabilità economica, e potenzialmente morte e lesioni gravi da “aborti illegali”.

Il fallimento dell’organizzazione liberale pro-scelta e il nucleo dello Stato
Dobbiamo essere chiari sul significato di questa sentenza. Non si tratta di una dichiarazione di posizione morale; piuttosto, questa sentenza sostiene che la moralità di alcuni dovrebbe essere imposta ad altri – attraverso la forza della polizia. In altre parole, questo è lo Stato che assume il suo ruolo, diventando il meccanismo di imposizione della sovranità attraverso la violenza. Finché esisterà lo Stato non saremo mai in grado di determinare le condizioni della nostra vita, e questo è solo un esempio lampante.

Una volta che noi vediamo questa sentenza attraverso la lente dello Stato stesso, improvvisamente il nostro approccio deve cambiare. Nel quadro legalistico liberale – che è stato dominante dopo Roe -, coloro che sostengono questo approccio chiedono di affrontare lo Stato dalla posizione del suo potere più incontrastato: i tribunali. Forzando la politica nei tribunali, il movimento pro-scelta ha fondamentalmente indebolito la capacità delle persone di lottare contro la legislazione restrittiva degli anni precedenti a questa sentenza; al di fuori di organizzazioni consolidate, reclami educati, politiche di accettazione e strategie legalitarie.

(traduzione)
“Se vedete che uno dei principali obiettivi della legislazione contro l’aborto è quello di limitare la capacità delle persone nel prendere decisioni sui loro corpi che non sono conformi ai rigidi ruoli e alle aspettative di genere, potete capire come la liberazione trans e la libertà riproduttiva siano irrevocabilmente collegate.”

Al centro del concetto di libertà riproduttiva c’è una richiesta di autonomia molto più ampia: sui nostri corpi, sulle nostre vite e sulle nostre scelte. È questa richiesta di autonomia che separa il movimento pro-scelta – incentrato sulle azioni dello Stato e dei tribunali -, dal movimento per la libertà riproduttiva, che concentra la nostra capacità di prendere il controllo sulle nostre vite – lontani dallo Stato.

La strategia di portare la questione nei tribunali con organizzazioni consolidate, come parte di una traiettoria di opposizione educata e accettabile, ha dimostrato di essere fallita, come era inevitabile. Invece di ripiegare sui tribunali, dobbiamo iniziare a spingerci oltre la questione dell’aborto e abbracciare una concezione molto più intersezionale dell’autonomia.

Oltre i diritti, la lotta per l’autonomia
La lotta per l’autonomia inizia dal modo con cui ci organizziamo.
I socialisti autoritari, i liberali e le organizzazioni non profit sono tutti in competizione per vedere chi può raccogliere ciò che è rimasto per il proprio guadagno, usando le nostre tragedie come opportunità di reclutamento. Se permettiamo loro di avere questo spazio, non solo gli attivisti per la libertà riproduttiva che hanno lavorato su strada per anni saranno emarginati, ma l’azione diretta sarà respinta in quegli stessi spazi controllati dalla politica dell’accettabilità.

(traduzione) “Per ogni passo draconiano che questo paese compie verso l’inferno fascista, abbiamo un aumento del potere della polizia con cui confrontarci. Indovinate chi sarà pronto a brutalizzarci quando ci ribelleremo? E lo stato di polizia ha un sostegno *bipartisan*. Niente di tutto questo è un caso.”

Come Spencer Beswick ha sostenuto:
Le anarchiche hanno sostenuto la necessità di espandere le infrastrutture di base e l’auto-organizzazione per acquisire le conoscenze e le competenze necessarie nell’effettuare le proprie cure riproduttive. Sostenevano che questo avrebbe prodotto una vera libertà e autonomia riproduttiva, indipendente dallo Stato e dalle sue leggi. […] Al posto dello slogan “siamo pro-scelta e votiamo“, le anarco-femministe hanno spesso marciato dietro uno striscione che recitava “siamo pro-scelta e ci ribelliamo!”Le anarchiche hanno sostenuto le lotte per mantenere l’aborto legale, ma hanno sostenuto che dobbiamo essere pronte ad agire alle nostre condizioni nella lotta per l’autonomia corporea e l’autodeterminazione. La creazione di infrastrutture per l’assistenza sanitaria riproduttiva è una componente chiave del doppio potere femminista che sfida l’egemonia dello Stato e del capitalismo. Questo tipo di infrastruttura prefigura e stabilisce concretamente un mondo definito dall’aiuto reciproco, dalla solidarietà e dall’autonomia.”

Dobbiamo manifestare la lotta per la giustizia riproduttiva e la sua più ampia richiesta di autonomia, non solo come nostri obiettivi, ma anche come modo di agire.
Questo può significare decidere di agire da soli, con i vostri amici e un piano. A volte significa marciare a fianco di altri con cui abbiamo delle divergenze e non permettere alla polizia, [durante la] protesta, di controllare la nostra attività. A volte, invece, si tratta di organizzare un piano per capire come procurarsi e distribuire pillole abortive a domicilio.

(traduzione) “In questo giorno, il 25 giugno 2013, la Corte Suprema ha annullato una parte fondamentale del Voting Rights Act (Shelby Co v Holder) e ha scatenato un’ondata di soppressione degli elettori e di attacchi ai diritti di voto. Considerate questo fatto nel contesto del momento attuale per capire quanto sia delirante la risposta “VOTA”.

La lotta per l’autonomia va oltre l’aborto, e coinvolge il nostro intero rapporto con il controllo. Permettendo ad un controllo tramite leggi di determinare le condizioni dell’impegno, sia nei tribunali che nelle strade, perdiamo la libertà per cui stiamo lottando. È solo attraverso le nostre azioni che possiamo riprenderci le nostre vite, ed è solo attraverso l’autonomia che possiamo agire.

Resistenza a tappeto
In tutto il Pacifico nord-occidentale, decine di migliaia di persone sono scese in piazza in varie città e paesi. A Portland, migliaia di persone si sono radunate e hanno partecipato a marce di massa in tutta la città. Un blocco anarchico ha anche scritto dei graffiti e più tardi, di notte, è sceso in strada per una marcia militante. A Salem, in Oregon, e in molte città più piccole, la gente ha organizzato marce e proteste animate.

(traduzione) “Centinaia di Black Bloc si muovono sotto la coltre della notte a Portland, sulla scia dell’annullamento di #RoeVsWade #portlandprotest
La notte è giovane a quanto pare pic.twitter.com/QUsrCBSV9L”

A Seattle, migliaia di persone hanno marciato; a Olympia una marcia è diventata una manifestazione e a Eugene, oltre un migliaio sono scesi in strada e hanno affrontato la polizia e gli automobilisti arrabbiati che ripetutamente hanno guidato [in mezzo] alla folla. Più tardi nella notte, la polizia si è scontrata con i manifestanti e ha effettuato degli arresti dopo che la gente “ha bloccato il ponte di Ferry Street e ha lanciato fumogeni contro gli agenti”.

(traduzione) “Un mare di persone e la fine non è nemmeno in vista. pic.twitter.com/5kGkk4A9yr”

In tutta la California, migliaia di persone sono scese in strada a San Francisco, Oakland e Sacramento. A Los Angeles, migliaia di persone si sono riversate nelle strade e sulle autostrade, scontrandosi con la polizia antisommossa e le truppe federali che hanno cercato di allontanare con violenza i manifestanti dalle strade. I manifestanti hanno risposto sparando fuochi d’artificio contro le forze dell’ordine e respingendo la polizia nelle strade. I neonazisti della Contea di Orange hanno anche lanciato un appello a “difendere” le chiese cattoliche e le “istituzioni tradizionaliste”.

(traduzione) “i manifestanti hanno bloccato la 110 fwy a #DTLA pic.twitter.com/AtrOe1Q66c”

 

(traduzione) “I manifestanti circondano un gruppo di agenti di polizia e urlano loro di andare a casa e gettano liquidi su di loro. La polizia usa i manganelli e insegue i manifestanti. pic.twitter.com/4GdP5XhGxG”

 

(traduzione) “scontri tra poliziotti e manifestanti a DTLA tra l’ottava e l’olive pic.twitter.com/u7Cg8Da0yu”

In Arizona, migliaia di persone sono scese in strada a Phoenix, sciamando davanti all’edificio del Campidoglio, solo per essere violentemente respinte con proiettili e gas lacrimogeni dalla polizia antisommossa. Ironia della sorte, l’edificio del Campidoglio era stato in precedenza teatro di numerose manifestazioni armate da parte dei manifestanti di “Stop the Steal”, che avevano anche rotto le finestre e invaso l’edificio, ma non avevano affrontato alcuna repressione. Nel frattempo, a Tucson, oltre mille manifestanti sono scesi in strada e hanno chiuso le autostrade.

(traduzione) La polizia spara gas lacrimogeni sulla folla direttamente dalle finestre del Campidoglio https://t.co/XeZ59XVotJ pic.twitter.com/NwBtpTrSCt”

 

(traduzione) “La marcia di Tucson sta tentando di prendere la I-10. Folla giovane, arrabbiata e multirazziale. pic.twitter.com/D3fiFZezhK”

Proteste di massa hanno avuto luogo anche a Denver, in Colorado, e a Cedar Springs, in Iowa, dove un autista ha guidato il proprio camion contro una folla di manifestanti. I ricercatori antifascisti hanno prontamente messo online i dati dell’autista.

(traduzione) “Nuovo thread della serata “fuck DPD FUCK SCOTUS TOO THEy DONT GIVE A FUCK ABOUT YOU” pic.twitter.com/cz6lVvGfdj”

In Texas, migliaia di persone sono scese in piazza ad Austin e gli antifascisti hanno organizzato una marcia armata a Dallas contro la recente violenza fascista e dell’estrema destra.

(traduzione) “Venerdì 24 giugno circa 40 attivisti antifascisti pesantemente armati si sono riuniti nel quartiere gay di Dallas per inviare un messaggio al fascismo cristiano: sia che si tratti di influencer, Proud Boys o SCOTUS. “Non abbiamo paura. Non torneremo indietro. Ci batteremo di nuovo”. pic.twitter.com/6gp8Yyv41I”

 

(traduzione) “In marcia verso il Campidoglio del Texas per l’accesso all’aborto. #AustinTX #RoeVWade pic.twitter.com/8oGhaxH7ms”

A Nashville, nel Tennessee, i Proud Boys sono stati allontanati dagli antifascisti che hanno impedito che molestassero i manifestanti, mentre a Washington DC la folla ha cacciato i troll nazionalisti bianchi.

(traduzione) “Hanno allontanato con successo i suprematisti bianchi. La polizia non ha fatto nulla. pic.twitter.com/pvTMvKivZn”

Ad Atlanta, in Georgia, migliaia di persone hanno marciato e scritto graffiti sulle strade. Il giorno successivo, i membri armati del Wall of Vets hanno fatto la guardia a un gruppo di Proud Boys. In North Carolina, migliaia di persone sono scese in strada ad Asheville, Raleigh e in altre città, chiudendo le strade. Altre manifestazioni e marce di massa hanno avuto luogo a Jacksonville, Mississippi, Kansas City, Missouri, Miami, Florida e Richmond, Virginia.

(traduzione) “Membri del Wall of Vets occupano la parte posteriore, creando una barriera tra i manifestanti per i diritti all’aborto e un gruppo di Proud Boys durante il secondo giorno di proteste ad Atlanta, Ga. Per @wabenews pic.twitter.com/onIraVK4Bp”

 

(traduzione) ““Abort the court”, nuova opera d’arte nel centro di Kansas City. pic.twitter.com/YqfG4cPq7N”

 

(traduzione) “Canti di “Fanculo Joe Biden” e “Fanculo Glenn Youngkin” al Monroe Park mentre continuano le proteste per l’accesso all’aborto a Richmond, Virginia. pic.twitter.com/QCyAo1kjFV”

 

(traduzione) “A Raleigh in questo momento #SupremeCourtHasGotToGo pic.twitter.com/ghjlxG5Tmh”

A Washington DC, un nutrito blocco nero ha guidato una marcia di fuga da davanti alla Corte Suprema, dove migliaia di persone si erano radunate in tutta la città, superando più volte le linee di polizia per tornare infine alla SCOTUS senza essere arrestate.

(traduzione) “Questo scatto mostra la profondità del gruppo #antifa/black bloc diretto verso il centro di Washington dopo la protesta per l’aborto alla Corte Suprema pic.twitter.com/O0nEUxqeuA”

 

(traduzione) “Di nuovo sulla Constitution Avenue in direzione est. Una breve esplosione di tensione si è avuta prima, quando i manifestanti si sono fatti strada attraverso una fila di poliziotti in bicicletta che avevano cercato di bloccarli durante la marcia lungo la 3rd Street. pic.twitter.com/6QIJl0Bsr0”

 

 

Nel Midwest, migliaia di persone hanno marciato a Milwaukee, Minneapolis, Chicago, Boston, Cleveland e Philadelphia. A Providence, nel Rhode Island, un ufficiale di polizia fuori servizio, candidato alle elezioni, ha attaccato il suo avversario durante un comizio pro-scelta. A Montpelier, nel Vermont, la State House è stata vandalizzata con lo slogan “Se l’aborto non è sicuro, non lo sei nemmeno tu”.

(traduzione) “I graffiti del Municipio di Philadelphia di stasera per la protesta contro la sentenza della Corte Suprema che annulla la sentenza Roe v. Wade #AbortTheCourt pic.twitter.com/JgOe25YDLA”

 

A New York, migliaia di persone si sono riversate nel Washington Square Park e poi sono scese in strada, vandalizzando auto della polizia, l’edificio della Fox News e altro ancora.

(traduzione) “Le femministe contro il patriarcato e la colonizzazione hanno chiuso il ponte di Brooklyn questa sera a New York per protestare contro la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di annullare il diritto all’aborto: “Stop alla guerra contro le donne”. 💚💜🖤🔥📸IG:@semillas_collective pic.twitter.com/0tjHldC3ED”

 

(traduzione) ““Il mio corpo, la mia scelta”
Fanculo la polizia di New York”
F12”
Maiali”
ACAB”
Ecco alcune foto di opere d’arte radicali avvistate sui veicoli della polizia di New York durante la marcia di questa sera a New York in risposta all’annullamento della Roe v Wade da parte della SCOTUS. pic.twitter.com/oT6WArCK7S”

 

(traduzione) “ “Abortisci il vostro senatore”
Abortisci i fascisti”
Abortisci il tribunale”
Mio il corpo, mia la scelta. Vaffanculo”
Un compagno mi ha inviato queste foto di opere d’arte radicali avvistate nella metropolitana di Brooklyn. pic.twitter.com/efrcehCzqi”

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