Salvador Puig Antich

Durante una retata poliziesca della Brigada Político-Social a Barcellona, avviene una sparatoria tra i poliziotti e gli anarchici in cui muore un ufficiale di polizia. Salvador Puig Antich, membro del Movimiento Ibérico de Liberación, e coinvolto in questa azione, viene accusato dell’omicidio.
Puig Antich si era reso responsabile, prima di questo fatto, di diverse azioni contro lo Stato e il Capitale spagnolo. Il fatto che fosse ritenuto responsabile dell’omicidio dell’ufficiale di polizia, giocò a favore della propaganda franchista dei tempi nell’accusare di violenza barbara gli anarchici e gli oppositori anti-franchisti.
Incarcerato presso il carcere Modelo di Barcellona, l’anarchico catalano venne giudicato da un Consiglio di Guerra nel Gennaio 1974 e condannato a morte per garrotamento il 2 Marzo dello stesso anno.
Nonostante le proteste internazionali e le richieste di clemenza, per il morente Franco, il suo vice Navarro e tutto il resto dell’establishment fascista spagnolo, la garrota rappresentava il simbolo dell’ordine contro la ribellione.

Una settimana dopo l’omicidio di Puig Antich, “Umanità Nova” pubblicava un comunicato della Commissione Relazioni dell’Internazionale delle Federazioni Anarchiche:

“Ancora una volta il franchismo spagnolo ha mostrato il ghigno feroce della vendetta fascista legalizzata. Salvador Puig Antich, nella fredda mattinata del 2 marzo 1974, è stato garrotato nel carcere di Barcellona, colpevole di non essersi lasciato uccidere da un poliziotto che venne da lui involontariamente ucciso. Non sono valsi a nulla i messaggi che dall’interno della Spagna e da ogni parte del mondo sono affluiti all’indirizzo del dittatore Franco perché commutando la pena la giovane vita venisse risparmiata. Franco continua a sfidare l’universo perché sa comunque che tutti i governi, nessuno escluso, non lo abbandoneranno al suo triste destino. Ma i popoli potrebbero, volendo, imporre al regime franchista pratiche più umane e civili se manifestassero un fermo e potente rifiuto di relazioni di ogni natura, di carico e scarico nei porti di merci da e per la Spagna e spingessero le istituzioni internazionali ad espellere dal loro seno lo Stato franchista la cui connivenza li rende complici di efferati delitti che distruggono ogni valore morale ed umano e conculcano il diritto dei popoli di liberarsi dai propri tiranni.

Mentre saluta commossa questa ennesima vita di giovane anarchico stroncata dalla crudeltà vendicativa di un regime aborrito ed è solidale con le centinaia di perseguitati politici che affollano le carceri di Spagna sottoposti ad ignobili torture fisiche e morali, la C.R.I.F.A. invita gli anarchici del mondo ad unirsi alla protesta concretizzandola con l’esercitare pressioni nei loro rispettivi paesi affinché il regime franchista sia messo al bando dell’umanità o comunque con il concorso dei lavoratori sia resa difficile la vita al governo Franco.” (“Umanità Nova”, A.LIV, n.9, 9 marzo 1974)

La morte di Antich spinse all’azione determinati gruppi politici di opposizione al franchismo.

Tra questi vanno ricordati i Grupos de Acciòn Revolucionaria Internacionalista (GARI) che, in una dichiarazione pubblicata nel “CNT Informa” del Giugno 1974, scrivevano:

“Dopo l’esecuzione di Salvador Puig Antich, che mostrò l’inefficacia delle proteste pacifiche nazionali e internazionali […] i gruppi firmatari della presente dichiarazione hanno deciso di passare all’azione per rispondere e combattere il franchismo e tutti i governi complici. […] La nostra azione si inserisce nel processo di sviluppo di una lotta rivoluzionaria continua – oltre a qualsiasi considerazione di ordine nazionalista – ,contro tutte le forme di oppressione e di sfruttamento.
Convinti che, di fronte al terrorismo del potere, un’efficace forma di lotta è l’azione diretta rivoluzionaria, manifestiamo le nostre più ferme decisioni di estendere il nostro combattimento per la libertà in Spagna, in Europa e nel Mondo.”

La brutale repressione adottata da Navarro e soci contro l’opposizione antifranchista (specie contro i gruppi anarchici) dimostrò come il tentativo di “democraticità” di costoro – tanto sbandierata all’opinione pubblica internazionale -,fosse solo una maschera; essi si confermarono come continuatori della politica franchista – risultata vittoriosa all’indomani della fine della guerra civile spagnola – e delle logiche neoliberiste.

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