Regione di Kharkiv, mobilitazione e controffensiva: sempre più obiettori da entrambi i lati

Traduzione dall’originale “Харьковщина, мобилизация и контрнаступ: с обеих сторон всё больше отказывающихся воевать

“Oggi gestisci la cassa di una “classe”, e domani vai in un carro armato nel Donbass” (arte popolare)

Nella regione di Kharkiv, secondo gli atti giudiziari provenienti dal Registro delle decisioni dei tribunali ucraini, il numero di persone condannate per evasione dalla mobilitazione, normata ai sensi dell’articolo 336 del codice penale (c.p.) 1, continua a crescere – ma non così velocemente come all’inizio dell’anno.

I tribunali di primo grado della regione di Kharkiv hanno emesso:

-tre condanne dall’inizio dell’inverno fino alla metà di Febbraio di quest’anno;

-sette condanne tra la seconda metà di Febbraio e la prima metà di Aprile;

-dieci condanne dalla metà di Aprile alla fine di Luglio, sentenziate nei tribunali distrettuali di Kominternovskyi (8 Aprile e 11 Luglio), Kegichevskyi (20 Aprile), Krasnohradskyi (25 e 26 Aprile), Lozova (6 Giugno), Leninskyi (6 e 8 Giugno), Moskovskyi (8 Giugno) e Chervonozavodskyi (29 Giugno).

I casi sono tutti uguali: una persona soggetta al servizio militare supera la visita medica, riceve una convocazione e non si presenta [al comando militare]. Quasi tutti sono stati condannati a 3 anni di reclusione con un periodo di prova di 1 o 2 anni. I colpevoli hanno ottenuto queste sentenze grazie al loro sincero pentimento e, soprattutto, al non avere condanne pregresse. L’unica eccezione è stato il verdetto dell’11 Luglio dove un lavoratore stradale trentaduenne della “Naftogaz Ukrainy”, originario di Andreevka, vicino a Balakleya, ha ricevuto 3 anni di carcere nonostante l’assenza di precedenti penali, mantenesse il figlio minorenne e, durante l’istruttoria processuale, si era pentito e ravveduto dell’azione commessa. A quanto pare, il giudice ha ritenuto che la famiglia non avesse sofferto abbastanza [quando] il distretto di Izjum era sotto l’occupazione [russa]; ma questa decisione non è ancora entrata in vigore e può essere impugnata.

Il 28 Giugno la Corte d’appello di Kharkiv, ai sensi dell’articolo 336 c.p., ha inflitto 3 anni di carcere con la condizionale ad una persona [precedentemente] condannata – e il 20 Luglio ha sentenziato un analogo procedimento. Nel secondo caso, il procuratore ha specificamente “osservato che il comportamento della persona [in questione], denota la sua consapevolezza nel commettere un reato, [oltre a voler] evitare una vera punizione per l’atto commesso. La posizione personale di evitare la mobilitazione nelle forze armate dell’Ucraina, rimaneva il motivo principale dei suoi futuri piani.”

Le sentenze, impugnate dall’accusa in appello, sono state emesse quest’anno dai tribunali distrettuali di Kominternovskyi (6 Aprile) e Kolomakskyi (3 Aprile).

Nello stesso periodo, in base all’articolo 408 del Codice penale (sulla diserzione), sono state emesse nella regione di Kharkiv dieci sentenze di primo grado, mentre dall’inizio dell’inverno a metà primavera erano state solo tre. Due di queste dieci sentenze (tribunale di Chuguev (15 Giugno) e tribunale distrettuale di Kharkiv (23 Maggio)) si riferivano a casi di diserzioni avvenuti nel 2015. Durante le fasi dell’attuale grande guerra vi sono state le seguenti sentenze:

– il 19 Aprile il Tribunale di Chuguev ha condannato a 2 anni di carcere un volontario 2 che aveva il grado di “soldato anziano”3 ed era autista di un plotone di ATGM;

-il 3 Maggio il Tribunale distrettuale di Kominternivsky ha inflitto 5 anni di carcere ad una personamobilitata come sergente maggiore del servizio medico. La stessa pena è stata inflitta l’8 Giugno ad un coscritto mobilitato come soldato fuciliere;

-il 24 Luglio il tribunale di Kominternovsky ha condannato un soccorritore militare mobilitato con il grado di sergente minore a 5 anni e un mese di carcere. L’imputato ha dichiarato di essere scappato dal servizio dopo che un militare era morto tra le sue braccia alla fine di Ottobre. Ha avuto un esaurimento nervoso e, mentre era in cura presso l’ospedale psichiatrico regionale di Kharkiv, ha chiesto di tornare a casa per un po’ di tempo. La domanda gli era stata rifiutata;

-il 23 Maggio il tribunale distrettuale di Dergachevsky ha emesso un’insolita sentenza nei confronti di un volontario del Servizio di frontiera statale dell’Ucraina: “[Persona_4]4 essendo un volontario, essendo un ispettore di 3a categoria del Servizio di guardia di frontiera […] la mattina del 24.02.2022, alle ore 05.00 (l’ora esatta non è stata comunicata durante le indagini preliminari), ha ricevuto l’ordine “Base”; egli doveva andare immediatamente nel luogo di servizio […] all’indirizzo: regione di Kharkiv, distretto di Dergachivskyi, villaggio Kozacha Lopan, str. Prykordonna, 4. Tuttavia, [Persona_4], riluttante a svolgere i compiti militari e avendo come obiettivo la fuga in modo illegale – nonostante avesse l’opportunità oggettiva di arrivare tempestivamente alla base […], ha realizzato il suo intento criminale non presentandosi nella struttura militare. L’imputato è stato quindi licenziato e si è nascosto nella sua abitazione a Kharkiv; lì è stato arrestato il 30 Gennaio 2023. Dovrà restare in carcere per 2 anni.

Tre persone che avevano abbandonato la mobilitazione, hanno ricevuto due anni di battaglione disciplinare5. Sono stati condannati: un soldato dal tribunale distrettuale di Kharkiv (22 Giugno); un soldato anziano dal tribunale distrettuale di Novovodolazh (18 Maggio); e un soldato che ha prestato servizio come sergente capo – comandante di mortaio, secondo il verdetto del tribunale distrettuale di Kyivskyi di Kharkiv del 26 Giugno.

Per evitare i casi penali di diserzione o evasione, non ci si deve presentare alla Commissione Medica Militare. Ma molti ci vanno perché sperano che qualcuno si occupi delle loro malattie – o riesca a curarli con successo. L’estate scorsa avevamo scritto che i medici stavano cercando di dichiarare tutti idonei al servizio militare; e la situazione diventava sempre più dura. Le fabbriche di Akhmetov 6 nel Donbass e l’attico nel territorio di Yalta del suo capo di Stato non si libereranno da soli!

La necessità [dei militari] di muoversi nelle strade cittadine – come se partecipassero ad un atto di sabotaggio dietro le linee nemiche -, cercando di catturare e scagliare i cani contro quelli che tentano di fuggire lungo le montagne e i fiumi (come gli schiavi neri delle piantagioni sul Mississippi), non contribuiscono alla propaganda guerresca.

[Nel canale telegram] “Sui mandati di comparizione di Kharkiv”, [le persone] condividevano informazioni per evitare che si incontrassero i mobilitatori nelle strade. Ma è apparso un nuovo canale Telegram, “Pulisci Kharkiv”; tra i commenti dei vari post si possono trovare [varie] rivelazioni sui mobilitatori e sulla guerra. […]7

Un nostro interlocutore [- di cui non riveleremo il nome per questioni di sicurezza e anonimato -], macchinista dei treni della metropolitana di Kharkiv, ci ha detto il 25 Giugno: “Mio fratello stava combattendo vicino a Bakhmut, con la 31ª Brigata d’assalto. La settimana scorsa avevano iniziato l’offensiva; hanno ricevuto una tale batosta che si sono ritirati più di quanto non fossero prima dell’offensiva. Il giorno dopo sono arrivati i colonnelli: [hanno iniziato a] minacciarli. [Nei punti] dove attaccare ci sono cannoni, mortai e aviazione, e [i soldati hanno solo] gli AK. L’altro ieri due battaglioni si sono rifiutati di combattere. Non hanno dato da mangiare ai ragazzi e hanno minacciato di arrestarli. Tre battaglioni hanno deposto le armi perché sono stati mandati al massacro senza supporto. Trenta uomini sono stati uccisi subito durante la battaglia. Hanno messo un nuovo comandante ma non è servito a nulla. Hanno preso a malapena qualche villaggio. Niente carri armati, niente Bradley: li tengono da parte per non turbare l’Occidente. Niente fanteria – hanno dato due fucili da cecchino polacchi e se li sono ripresi. Niente cibo, solo razioni essiccate. Hanno minacciato di metterli in prigione. E loro hanno detto: metteteci in prigione, ma chi coprirà le nostre posizioni? Adesso, in qualche modo, continuano a combattere sul posto, senza emozione. Ecco come stanno le cose. Per i soldi, rimangono [attivi] in dieci.”

Tuttavia, nessuna delle parti, all’epoca, aveva riferito che le Forze Armate avessero preso insediamenti in quella direzione; quindi lasciamo l’affidabilità delle informazioni alla coscienza della fonte.

Der Spiegel, nell’articolo del 16 Giugno, scrive che le Forze Armate Ucraine hanno dei carri armati difettosi; [a causa di questi problemi], non partecipano alla controffensiva nella regione di Azov. I giornalisti hanno parlato con l’equipaggio di un “Leopard”: nessuno di questi incolpa chi si rifiuta di combattere. “Misha sa che anche la sua fortuna potrebbe cambiare. “Se colpiscono la torretta, sei solo un mucchio di cenere”, dice. “È meglio rifiutarsi di andare in battaglia che tirarsi indietro nel bel mezzo di un combattimento”, dice Hudzik.”

Lo stesso interlocutore di prima conferma quanto scritto nell’edizione tedesca. “Sono stati fermi. Gli hanno dato un veicolo da combattimento con un cofano di plastica. Una volta sono andati da qualche parte. Sono rimasti in panne e a malapena l’hanno tirato fuori. Questi veicoli sono fermi lì, nessuno vuole guidarli. Sono una capsula della morte”, ha detto l’altro ieri (5 Agosto, ndt).

E cosa c’è dall’altra parte del fronte? Come ha informato “Assembly” alla fine dell’anno scorso, lo scantinato in cui vi erano centinaia di obiettori di coscienza russi a Zaitsevo (Ilyichovka) – regione nord-occidentale di Luhansk -, è stato smantellato sotto la pressione dell’opinione pubblica – per ritornare attivo poco dopo. ASTRA 8, che aveva riferito di questo scantinatoall’inizio dell’estate, ha trovato un campo clandestino simile a Rasypnoye, a 15 chilometri da quel villaggio, con personale militare che spesso viene trasportato da Zaitsevo a Rasypnoye e viceversa, senza dire i nomi degli insediamenti. Questo avviene anche nella linea Kupyansk-Liman, dove i russi stanno cercando di portare avanti i loro assalti.

Certo, sarebbe stato meglio se questi soldati avessero lasciato prima l’esercito; ma speriamo che restare in queste condizioni di tortura, gli insegni ad odiare il proprio Stato 9:

ASTRA pubblica il primo video di una cantina illegale per soldati russi obiettori di coscienza a Zaitsevo, nell’Oblast’ di Luhansk.

Questo campo di detenzione per i soldati russi che si rifiutavano di combattere, è stato smantellato l’anno scorso dopo le segnalazioni di ASTRA e di altri media. Ma ora lo scantinato è di nuovo in funzione. Questo è il primo video pubblicato dai media e che proviene da questo luogo. Il filmato è stato girato in inverno. L’anno scorso, circa 300 uomini russi mobilitati si erano rifiutati di combattere in Ucraina: sono stati trattenuti nella cantina di Zaitsevo. In quel luogo, gli uomini sono stati minacciati, privati del cibo, definiti “maiali”; inoltre, gli è stato impedito di andare in bagno, lavarsi e ricevere cure mediche. Siamo anche a conoscenza di atti di tortura. Al momento ci sono almeno 5 persone nel campo di Zaitsevo, la cui identità è nota soltanto ad ASTRA.

Il giorno prima, abbiamo pubblicato il primo video proveniente dalla cantina illegale di Rasypnoye. In precedenza ASTRA aveva trovato 15 luoghi dove erano detenuti i soldati russi obiettori di coscienza:

1. Zaitsevo, regione di Luhansk;

2. Zavitne Bazhannya, regione di Donetsk;

3. Dokuchayevsk, regione di Donetsk;

4. Perevalsk, ex colonia 15, oblast’ di Luhansk;

5. Rubizhne, cantina dell’ufficio del comandante, regione di Luhansk;

6. Kreminna, oblast’ di Luhansk;

7. Staromlynivka, regione di Donetsk;

8. Scantinato di Starobelsk, regione di Luhansk;

9. Case abbandonate a Golubovka, regione di Luhansk;

10. Centro a Bryanka, oblast’ di Luhansk (funzionante in estate);

11. Novotroitskoye, regione di Donetsk. Lo scantinato ha funzionato in estate;

12. Colonia estiva Berezka a Makarovo, oblast’ di Luhansk;

13. Amvrosiyivka, regione di Donetsk;

14. Borovoye, regione di Kharkiv;

15. Rasypnoye, distretto di Troitskiy, regione di Luhansk.

ASTRA sta raccogliendo qualsiasi informazione sui responsabili di queste strutture carcerarie militari illegali. […]

Ieri (6 Agosto, ndt), era stata pubblicata la storia del mobilitato Artem S., unità militare 29760, che aveva fatto perdere le tracce il 2 Agosto – giorno in cui era ritornato in servizio dopo una licenza. Quella sera aveva chiamato la moglie, dicendole: “Chiama la polizia il prima possibile. Il comandante ha ordinato a due detenuti di uccidermi”. Non ha avuto il tempo di fornire i dettagli dell’accaduto, ha raccontato la moglie Yevgenya ad ASTRA. Ha aggiunto, inoltre, che Artem e altre persone mobilitate erano state mandate in prima linea insieme ad un’unità dello “Storm Z” – unità composta da prigionieri combattenti. In seguito, la moglie di un commilitone aveva detto a Yevgenya che se non fosse stato ucciso, sarebbe stato a Zaitsevo. Secondo lei, Artem era stato mandato lì presumibilmente per tentata fuga. “Perché è ritornato al fronte dopo la licenza? Per scappare?”, chiede Yevgenya.

La donna si è rivolta all’ufficio del procuratore militare, alla polizia militare e al Comitato investigativo della Federazione russa. “Me l’hanno detto ovunque, che tutto sarebbe stato trasmesso all’ufficio del comandante militare. Non ho ricevuto alcuna risposta da lì. L’ufficio del procuratore mi ha detto che sarebbe stato comunicato tutto da Valuiki. Ma nessuno mi ha contattata da lì”, racconta Yevgeniya.

Un’altra risorsa dell’opposizione, “People of Baikal”, ha scritto il 25 Luglio che un residente di nome Alexander, mobilitato di Irkutsk, aveva prestato servizio nell’unità “Storm” della 90ª Divisione carri armati. Agli inizi di Marzo 2023, [Alexander], insieme a tre commilitoni, aveva lasciato la propria posizione e si era recato ad Aleksandrovsk. Lì avevano affittato un appartamento e bevevano alcolici. Sono stati arrestati e, immediatamente, inviati all’ufficio del comandante della “LNR”. Successivamente Alexander è stato trovato morto vicino a Chervonopopovka (sempre sul confine tra Luhansk e Kharkiv) con tracce di corda intorno al collo. “Mi sono reso conto che questa non è la guerra che avevo immaginato. Questo è uno sterminio. Siamo stati preparati come esche da lanciare. Lasciate che mi mettano in prigione, non morirò per questo”. Queste erano le parole di Alexander prima della sua morte; suo fratello Sergei le ha riportate pubblicamente. Attualmente Sergej sta cercando di chiarire, insieme alla Procura militare e al Comitato investigativo,le circostante della morte del fratello

Tutto questo appare singolarmente meraviglioso in uno sfondo dove le persone, sia di qui che di là, per 30 anni, hanno maledetto il regime stalinista e i commissari del popolo – colpevoli di mandare gli individui massacro. Ora si scopre, da ambo i lati, che in realtà si trattava di misure del tutto normali. La guerra è pace, la schiavitù della caserma è libertà -, e così via dicendo, secondo Orwell.

Nel frattempo, le date della controffensiva sono pressanti: Agosto, Settembre, e poi di nuovo freddo, fango e difesa ad oltranza della posizione. A giudicare dal forte inasprimento delle leggi russe sulla coscrizione arriverà una nuova grande mobilitazione.

Ahimè, Prigozhin e il suo cosplay della marcia di Kornilov su Pietrogrado – avvenuta senza un motivo chiaro ed evidente -, potrebbe aver spaventato ulteriormente la popolazione russa – con la minaccia di disordini e caos. Dopo una tale falsa partenza, è più probabile che le masse non si muovano contro il Cremlino – nemmeno in caso di una pesante sconfitta militare o di un collasso economico.

E se così fosse, l’unica cosa che resta a tutti è uscire fuori da questo manicomio – specie se per questi “tutti” la differenza tra Z e Ze non è così grande da valere o la morte o il diventare uno storpio di cui nessuno ha bisogno. La stessa cosa possono fare gli uomini a Kharkiv – [stracciando] il foglio della convocazione. Lasciate che i commissari militari si combattano tra loro.

Obiettori, disertori ed evasori di entrambi i Paesi, unitevi nella lotta per fermare questo massacro!

Note del Gruppo Anarchico Galatea

1Articolo 336. “Evitare la mobilitazione”. La sottrazione alla mobilitazione, è punibile con la reclusione da due a cinque anni.” L’articolo lo citiamo nel nostro scritto “Tra saccheggiatori e disertori: il volto feroce dello Stato democratico Ucraino”, 30 Marzo 2022; in esso denunciamo la repressione e l’autoritarismo dello Stato ucraino nelle prime fasi guerreggianti. Link: https://gruppoanarchicogalatea.noblogs.org/post/2022/03/30/tra-saccheggiatori-e-disertori-il-volto-feroce-dello-stato-democratico-ucraino/

2Originale: “контрактнику”. La traduzione corretta sarebbe “militare a contratto”. Secondo la giurisdizione ucraina, il “militare a contratto”, a differenza del coscritto e del mobilitato, è un individuo che si arruola volontariamente nell’esercito ed è pronto a partecipare alle ostilità. Per una questione di maggiore comprensibilità, abbiamo deciso di tradurlo come “volontario”.

3Un tempo questo grado era noto come “caporale”; oggi giorno il grado di “soldato anziano” viene usato nelle Forze Armate dell’Azerbaigian e nelle Forze Armate dell’Ucraina. È superiore al grado di soldato ordinario e inferiore al sergente minore.

4Nell’originale: “особа_4”. I nomi e cognomi, negli atti giudiziari messi online, vengono omessi con il termine di “persona”. Questo avviene per mantenere la riservatezza e la sicurezza sia degli imputati che dei giudici.

 5Originale: “Дисциплинарный батальон”. Il “Battaglione Disciplinare”, conosciuto comunemente come “disbat” (дисбат), è composto da membri dell’esercito condannati dalla giustizia militare.

6È un imprenditore ucraino, dirigente sportivo e magnate ucraino, presidente della System Capital Management, una delle imprese industriali leader nella finanza ucraina, dell’acciaieria Azovstal e della società di calcio Šachtar Donec’k.

7Per una questione di spazio e di mancata reperibilità delle fonti originarie (il canale telegram citato nel post), abbiamo deciso di non tradurre questa parte.

8È una pubblicazione gestita da giornalisti russi indipendenti che sono stati censurati o perseguitati dalle autorità della Federazione Russa.

9Nota politica: dalle fonti da cui attingiamo – Doxa e Resistenza Antimilitarista Femminista in primis -, l’obiezione di coscienza in Russia è attualmente osteggiata con vari cavilli e leggi ad hoc, specialmente quando viene notificata la convocazione militare. Vedasi l’articolo “La Duma di Stato ha adottato degli emendamenti per la notifica via elettronica delle convocazioni [militari]”. La società russa, al momento, sta vivendo una forte crisi economica e viene imbevuta quotidianamente da una retorica guerresca e patriottica martellante. Le forme di resistenza come quella degli obiettori di coscienza al fronte o la fuga all’estero delle persone mobilitate, sono atti che rompono lo stato di cose creato dal regime putiniano. Per una panoramica sulla situazione russa, rimandiamo ai seguenti articoli: Accettare l’inevitabile ; Potevamo, ripetevamo: come la guerra è diventata l’idea nazionale della Russia (diviso in due parti); Alle radici della resistenza russa

Questa voce è stata pubblicata in Articoli. Contrassegna il permalink.