Le proteste e gli scioperi dopo l’incidente ferroviario greco denunciano il governo e l’azienda ferroviaria privata

Traduzione dall’originale “Protests and strikes over deadly Greek train crash denounce government and private rail firm”

Un’ondata di rabbia di massa nella classe operaia e tra le persone giovani si è scatenata dopo la devastante perdita di vite umane nel peggior disastro ferroviario mai avvenuto in Grecia.

Uno sciopero nazionale di 24 ore delle persone lavoratrici del settore ferroviario, iniziato giovedì (2 Marzo, ndt) per protestare contro la morte di almeno 57 passeggeri – tra cui 10 persone lavoratrici del settore -, è stato esteso a venerdì (3 Marzo, ndt). Più tardi, venerdì, è stato annunciato uno sciopero di 48 ore per tutto il fine settimana.

Studenti universitari intonano slogan durante la protesta, mentre si dirigono verso la sede dell’operatore privato “Hellenic Train”, ad Atene, venerdì 3 Marzo 2023. Il messaggio sullo striscione recita: “Non voglio vivere nella fortuna”. I manifestanti hanno attraversato il centro della città per protestare contro la morte di decine di persone avvenuta martedì scorso nel più grave incidente ferroviario mai registrato in Grecia. [Foto AP/Petros Giannakouris]

Migliaia di persone lavoratrici e giovani hanno protestato in questi giorni ad Atene davanti alla sede di “Hellenic Rail”, la rete ferroviaria privatizzata della Grecia, e al palazzo del Parlamento. Altre manifestazioni si sono tenute in molte delle principali città della Grecia. Circa 5.000 persone si sono radunate venerdì presso la sede di “Hellenic Rail”, con la scritta “assassini” dipinta sull’edificio.

Le proteste ripudiano i tentativi del governo di Nuova Democrazia (ND) e dei media nel dare la colpa esclusivamente all’errore umano di un capostazione della città di Larissa poche ore dopo il disastro. La rete ferroviaria greca è insicura, danneggiata da anni di tagli al bilancio, carente di personale e poi privatizzata. Il Paese è l’unico dell’Unione Europea (UE) a non avere un sistema nazionale di protezione automatizzata dei treni.

I morti sono stati causati quando un treno passeggeri, in viaggio da Atene a Salonicco con più di 350 persone a bordo, si è schiantato frontalmente contro un treno merci poco prima della mezzanotte di martedì, fuori dalla città di Tempi, nella Grecia centrale.

Almeno 40 persone sopravvissute sono ricoverate in ospedale, sette delle quali in terapia intensiva. Alcuni passeggeri risultano ancora dispersi, ma il numero esatto non è noto. Tre giorni dopo l’incidente, alcuni genitori non conoscono ancora il destino dei loro figli. L’Independent ha riportato che venerdì “Panos Routsi… e sua moglie hanno atteso con angoscia la conferma di ciò che era accaduto al loro figlio Denis di 22 anni”. Esprimendo un sentimento ampiamente condiviso, il padre di Denis ha detto: “Lo hanno ucciso, ecco cosa è successo. Sono tutti assassini”.

Il primo funerale di una delle vittime, Athina Katsara, trentaquattrenne e madre di un bambino piccolo, si è svolto venerdì nella sua città natale, Katerini. Il marito, rimasto ferito nell’incidente, era in ospedale e non ha potuto partecipare.

La risposta comune dei milioni di persone lavoratrici è che l’incidente di Tempi non è solo una tragedia, ma un grande crimine, legato alla selvaggia austerità imposta alla popolazione dall’élite al potere da oltre un decennio.

Soprattutto le persone giovani hanno partecipato numerose alle proteste; la maggior parte dei morti erano giovani studenti che tornavano all’università dopo una vacanza per la Quaresima greco-ortodossa. Scolari e studenti stanno protestando in tutto il Paese nelle scuole e nelle università. Ad Atene le università sono rimaste chiuse anche venerdì, a causa delle manifestazioni in corso.

Alcune persone partecipano ad una protesta silenziosa davanti al Parlamento, ad Atene, venerdì 3 Marzo 2023. Migliaia di persone si sono riunite per protestare contro la morte delle decine di persone avvenuta martedì scorso, nel peggiore incidente ferroviario mai registrato in Grecia. [Foto AP/Yorgos Karahalis]

Nel terzo giorno di lutto nazionale ufficiale vi sono state delle grandi manifestazioni ad Atene, Salonicco, Larissa – la città più vicina al luogo dell’incidente – e in altre città come Patrasso e Volos. Ad Atene migliaia di persone sono scese in strada al grido di “I loro profitti, i nostri morti”. Molte [persone] si sono presentate con palloncini neri in memoria delle vittime e hanno srotolato un grande striscione nero. In serata una marcia di oltre 1.000 persone è partita dai Propilei, la porta centrale dell’Acropoli, e una protesta silenziosa di almeno 3.000 persone si è tenuta in seguito davanti al palazzo del Parlamento in piazza Syntagma.
Un’altra marcia di migliaia di giovani si è svolta nel centro di Larissa (vedi video sotto).

Hanno cantato: “Questo crimine non deve essere coperto, siamo la voce di tutti i morti”. In riferimento alla narrazione del governo di voler attrarre investimenti per la crescita e l’occupazione e di svendere i beni statali come il sistema ferroviario in nome dello “sviluppo”, un altro canto è stato: “Le rotaie dello sviluppo sono state intrise di sangue, non dimenticheremo mai il crimine sui treni”.

Nella città di Karditsa, nella Grecia centrale, centinaia di scolari, studenti e insegnanti hanno manifestato. Hanno marciato dalla piazza principale fino alla stazione ferroviaria, dove sono stati depositati fiori e cartelli sui binari. È stato osservato un momento di silenzio.

Una selezione di video e foto delle proteste a Karditsa può essere visualizzata qui.

In tutta la prefettura di Karditsa, almeno 13 scuole secondarie sono state occupate, con lu studentu che arrivavano con striscioni e cartelli e gridavano slogan che denunciavano le autorità e la “Hellenic Rail” per omicidio.

È già iniziato un insabbiamento sulle modalità e sui motivi delle morti. Il governo ha nominato una commissione “indipendente” per indagare sulle morti. Il Ministro di Stato George Gerapetritis ha nominato Athanasios Ziliaskopoulos come membro dell’organismo. Ziliaskopoulos è stato presidente della “TrainOSE” di proprietà statale per cinque anni, prima della privatizzazione. In seguito è diventato presidente del “TAIPED”, il fondo greco per le privatizzazioni. Il “TAIPED” sta supervisionando le privatizzazioni in corso dei beni statali greci per un valore di miliardi di euro.

Quest’anno, la Grecia dovrebbe vendere una concessione a lungo termine per la sua autostrada più lunga e una società del gas per quasi 2 miliardi di euro. Reuters ha riportato che la Grecia deve “raggiungere un obiettivo annuale di 2,2 miliardi di euro (2,49 miliardi di dollari) di entrate dagli asset statali… Atene ha raccolto un totale di 7,6 miliardi di euro dalle privatizzazioni dal 2011, un elemento chiave dei suoi tre salvataggi internazionali che si sono conclusi nel 2018”.

Tutti i partiti dell’élite al potere sono coinvolti nelle morti, avendo supervisionato per anni un sistema ferroviario non sicuro. Prima della sua privatizzazione, nel 2017, il bilancio di “TrainOSE” è stato tagliato per renderla un’entità redditizia per la società che l’ha acquistata, l’italiana “Ferrovie dello Stato”.

I successivi governi sono stati frenetici nell’imporre l’austerità. Nel 2010, il governo socialdemocratico a guida PASOK ha lanciato un piano per tagliare di quasi il 40% la forza lavoro di “TrainOSE”: da più di 6.000 persone lavoratrici a circa 3.700. Nel decennio successivo, i governi di Nuova Democrazia e Syriza hanno tagliato ulteriormente la forza lavoro della rete ferroviaria nazionale, portandola alla quota odierna di 750 persone lavoratrici.

Un tweet del 2019 di Kostis Hatzidakis, Ministro del Lavoro e degli Affari Sociali e Vice Presidente di ND, si vantava, di come “l’OSE era l’azienda più travagliata in Europa. Abbiamo implementato un piano di consolidamento che ha salvato centinaia di milioni [di euro] e ha reso Trainose redditizio. Grazie ai nostri interventi, la successiva privatizzazione della società è stata realizzata.”
SYRIZA ha svolto il ruolo più significativo, salito al potere nel 2015 promettendo di opporsi all’offensiva di austerità richiesta dall’Unione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea, ampiamente insultate come la “troika.” SYRIZA ha tradito questo mandato e ha intensificato l’imposizione dell’austerità. La società di manutenzione del materiale rotabile “EESSTY” è stata privatizzata dal governo SYRIZA nel 2017 e nel 2018.

I profitti sono stati raccolti mentre le misure di sicurezza di base sono state sacrificate. Il “Times”, citando un leader del sindacato ferroviario, ha riferito venerdì che “un sistema di sicurezza state-of-the-art era stato acquistato dal governo prima delle Olimpiadi di Atene del 2004, ma non è mai stato installato, lasciando il sistema ferroviario della Grecia “cieco”.

“The Guardian” ha riferito giovedi: “Un magistrato greco ha chiesto un’indagine urgente sulle accuse [fatte dalla Federazione dei dipendenti delle ferrovie] che un lungo tratto di ferrovia che porta all’aeroporto internazionale di Atene, utilizzato da milioni di turisti stranieri ogni anno, è gestito con segnali inadeguati.”
Giovedì, il capostazione, che non è stato nominato dalle autorità, è apparso di fronte al procuratore locale a Larissa ed è stato accusato di “aver premuto il pulsante sbagliato” per poi non riuscire a fermare i due treni dalla collisione.

Il “Times” ha riferito che nella sua “prima testimonianza, ha detto di aver “realizzato” il suo errore 12 minuti dopo aver autorizzato il treno passeggeri a lasciare la stazione nonostante un segnale di allarme rosso.” Il capostazione ha richiesto altri tre giorni per testimoniare.

Il suo avvocato Stefanos Pantzartzidis ha detto, “Il mio cliente ha accettato la responsabilità, ma lui da solo non è da biasimare. C’è un corollario di colpe che devono essere sondate. C’è stata troppa negligenza da parte dei funzionari.”

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