Dichiarazione della Juventud Anarquista di Lima

dalla pagina facebook di “Juventud Anarquista – Lima”

Dichiarazione: dall’indignazione alla protesta permanente. Per le nostre rivendicazioni sociali ! Stop alla brutalità della polizia! No ai congressi borghesi e ai presidenti! Autogestione e federalismo per i popoli!

Il panorama socio-politico del nostro Paese, per i lavoratori e le lavoratrici e per il popolo in generale, continua a essere complesso e convulso: le rivendicazioni di questi giorni di lotta sono sfociate in massicce azioni di protesta e resistenza contro l’attuale dittatura congressuale e le sue misure antipopolari e neoliberali. Di fronte alle mobilitazioni sociali, il governo ha risposto nell’unico modo che conosce: reprimendo, assassinando e violando i diritti fondamentali delle persone, criminalizzando la protesta popolare, attaccando qualsiasi atto di denuncia o di malcontento attraverso i putridi canali televisivi aperti.

L’insoddisfazione popolare è un fattore in crescita da molto tempo. Basti ricordare che negli ultimi 6 governi vi sono stati i sindacati e i lavoratori e le lavoratrici in sciopero, le proteste delle comunità devastate dalla voracità mineraria, le proteste delle comunità distrutte dall’inquinamento petrolifero, ecc.

Purtroppo negli ultimi tempi la sinistra borghese e la destra hanno cercato di indirizzare queste lotte con tutte le loro forze verso misure poco importanti per le masse oppresse, come “nuova costituzione”, “chiusura del congresso” e aggiungendo negli ultimi giorni (Dicembre, ndt) le “dimissioni di Dina Boluarte”, “reintegrazione di Castillo”, “nuove elezioni”.

Nuova Costituzione?

La lotta contro gli sfruttatori non può essere risolta nel modo che ti mostra la borghesia e/o nel modo istituzionale: nessuna costituzione risolverà i problemi che riguardano le persone oppresse, né è un progresso per costruire la nostra emancipazione.

Abbiamo l’esempio delle regioni vicine che, avendo molte più basi sociali del Perù, hanno problemi anche con il processo costituente. Un Perù con poche basi sociali (poche che si armino SOLO in occasione delle elezioni) e con attori politici borghesi, con il narcotraffico infiltrato fino al cuore delle alte sfere della destra e della sinistra, pensa che avrà un buon processo costituente? La borghesia non permetterà mai alle persone oppresse di partecipare ad un processo costituente. In questo momento storico una nuova costituzione potrebbe essere ancora peggiore di quella criminale del ‘93.

Ripristinare la costituzione del 1979? Ricordiamo lo sfruttamento e l’oppressione tra il 1979 e il 1992. Infine, la borghesia disobbedisce alla propria costituzione e alla propria legge ogni volta che ne ha voglia.

Nuovo presidente e nuovo Congresso?

“Toledo traditore!”, “Ollanta traditore!”, “Castillo traditore!”, e recentemente “Antauro traditore” (quest’ultimo sostenuto dai montesinita 1 per decenni), [slogan] che hanno risuonato tristemente nelle piazze degli ultimi tempi.

La crisi del capitalismo è permanente, l’intero sistema è marcio, nessun Congresso risolverà i vostri problemi, i presidenti sono solo burattini del potere borghese; se in qualsiasi momento non gli piace il burattino lo cambiano semplicemente con la forza delle armi. Continuare a credere nelle elezioni, nei presidenti, nei congressi, significa rendersi ciechi di fronte agli eventi del mondo; in Africa, Europa, Asia o Sud America possiamo vedere come un fantoccio venga rimosso dai militari. Poi i militari non riescono ad affrontare i problemi sociali e chiedono le elezioni. C’è un momento in cui il fantoccio che piace alla borghesia non riesca ad affrontare i problemi sociali e un altro fantoccio sale al potere (tramite le elezioni) che finisce per scontentare la borghesia e di nuovo i militari (braccio armato della borghesia) prendono il potere. … per andare avanti con questa catena di oppressione. La via istituzionale ed elettorale ha fallito e fallirà sempre.

La narco-mafia fuji-montesinista riderebbe molto con un semplice cambio di deputati e presidente: il loro obiettivo di deviare e spegnere le lotte popolari sarebbe stato raggiunto con soddisfazione dall’oligarchia razzista.

Prima o poi la situazione travolgerà la destra e la sinistra borghese.

In fondo tutte queste proteste si basano su un legittimo disagio contro l’attuale modello neoliberista che si è intensificato nel nostro Paese. Per quanto alcuni pseudo-caudilli opportunisti vogliano portarli su strade istituzionali e “corrette” per l’oligarchia razzista. Basti pensare alla continuità neoliberale del conservatore cristiano Pedro Castillo e al fatto che le persone che hanno lavorato per lui chiedano di essere reintegrate per poter continuare a ricevere i loro stipendi. Castillo viene estromesso a causa del razzismo dell’oligarchia e dei media televisivi aperti, non per le differenze economiche causate da questo modello nefasto.

Nel frattempo, le persone credono sempre meno alle elezioni e si sta sgretolando l’illusione di una crescita economica basata su modelli estrattivisti, deregolamentati, speculatori e di libero mercato che ci sono stati presentati come il paradiso che avrebbe risolto tutto.

Abbiamo avuto più di 30 anni di “crescita economica” inquadrata nel selvaggio neoliberismo filo-imperialista e i risultati sono evidenti: più povertà, esclusione, disoccupazione, insicurezza sociale, fame, omicidi e miseria da un lato, e corruzione, privatizzazioni, repressione, inquinamento, sprechi e abusi di potere dall’altro.

Di fronte a questo panorama, il compito del popolo oppresso deve essere quello di continuare a creare unità dalla lotta tra i settori mobilitati, occupandosi delle diverse rivendicazioni settoriali, sindacali e sociali, rafforzando le basi sociali, potenziando il lavoro sociale in ogni quartiere, sindacato, fabbrica, officina, campagna, università, ecc.

Dobbiamo sradicare la paura di protestare nelle strade, dobbiamo ristrutturare alcune politiche di partecipazione per costruire orizzontalità e nuove relazioni di azione e mobilitazione.

È urgente formare assemblee di discussione nelle piazze delle città e dei quartieri, continuare ad agitare e mantenere la dinamica dell’azione diretta di massa, dell’auto-organizzazione e dell’orizzontalità per avanzare verso l’autogestione e il federalismo.

Ma questo stesso processo di unità non deve essere costruito ad ogni costo, impegnando o consegnando il poco che si sta conquistando a settori interessati [alle tornate] elettorali di partito. Lo slogan deve essere “Tutte le decisioni alle assemblee”, generando unità nella diversità, ma al di fuori del percorso che la borghesia vuole che seguiamo in perpetuo. Devono essere ascoltate e messe in primo piano le voci degli studenti, dei lavoratori e delle lavoratrici (specialmente quelli ignorati dalle centrali “sindacali” ufficiali), degli abitanti delle AA.H.2, dellu compagnu LGTBQ, delle femministe, ecc. che compongono il vasto movimento sociale, sradicando i desideri caudillisti ed elettoralistici che indeboliscono i processi in corso.

Allo stesso modo, come anarchicu crediamo fermamente che sia necessario passare dall’indignazione allo stadio dello scontro aperto contro lo Stato e la borghesia nazionale.

Ricordiamo che i grandi progetti rivoluzionari nella storia dell’umanità sono iniziati con richieste specifiche – più pane, più acqua, più lavoro, contro la corruzione, contro la fame, contro l’orario di lavoro eccessivo, ecc..

Non si tratta semplicemente di bocciare alcuni politici corrotti e di puntare su altri “più decenti”, non vogliamo eleggere nuovi carnefici e padroni “democratici”, non vogliamo lavare la faccia alle istituzioni o chiedere “riforme costituzionali” estranee alla lotta popolare. Siamo impegnati nella trasformazione reale del nostro ambiente. Vogliamo che se ne vadano tutti e che NOI, il popolo auto-organizzato, ci assumiamo il compito della ricostruzione e della convergenza sociale.

AUTOGESTIONE, AUTONOMIA E FEDERALISMO PER I POPOLI! CONTRO TUTTI I CONGRESSI OPPRESSIVI, ASSEMBLEE E AZIONI DIRETTE DEI POPOLI!
TUTTI FUORI! MA PER SEMPRE! NÉ GOVERNANTI NÉ GOVERNATI!
NESSUN CONGRESSO DELLA “DEMOCRAZIA” BORGHESE CI RAPPRESENTA!
AUTO-ORGANIZZAZIONE, AZIONE DIRETTA E MOBILITAZIONE PERMANENTE!
DALL’INDIGNAZIONE DEI CITTADINI ALLA PROTESTA PERMANENTE PER LE NOSTRE RICHIESTE SOCIALI!

Note del Gruppo Anarchico Galatea

1Sostenitori di Vladimiro Montesinos, ex politico ed ex capo del servizio segreto peruviano durante la presidenza di Fujimori

2Acronimo di “Asentamientos Humanos”. Sono insediamenti di fortuna costruiti nelle periferie peruviane.

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