Sulla morte della Regina Elisabetta II. Unità della classe operaia contro unità nazionale

 

Traduzione dall’originale Working Class Unity versus National Unity


La Regina è morta dopo settant’anni di regno. Come abbiamo affermato in precedenti articoli sul sito web dell’Anarchist Communist Group, la monarchia svolge un ruolo chiave sia nel mantenere lo status quo che come collante nel preservare il Regno Unito e il Commonwealth.

La Regina e la sua famiglia sono lì per mantenere il senso dell’unità nazionale che è essenziale per la continuazione del Regno Unito e del Commonwealth, e per oscurare le evidenti divisioni di classe nella società britannica.

La sua morte arriva in un momento di grande crisi per la società britannica. Il suo ultimo atto, poco prima di morire, è stato quello di dare il suo sigillo di approvazione al nuovo governo Truss, sempre più impopolare e deciso ad attaccare ferocemente la classe operaia. Durante il suo regno ha supervisionato il passaggio di potere di 15 primi ministri, e ha supervisionato queste transizioni con pochi contrasti – che in molti altri Paesi avrebbero portato a disordini pubblici. Ha supervisionato il crollo dell’Impero britannico e ha agito come capo del Commonwealth che lo ha sostituito. Non dimentichiamo che non è stata solo regina di Gran Bretagna, ma anche di altri quattordici Paesi, tra cui il Canada e le Isole Salomone. Questo ruolo è stato messo in discussione, come già avvenuto con la decisione di sette Stati dei Caraibi nel rimuoverla da capo di Stato.

Ora Charles è diventato re. È la persona più anziana mai diventata capo coronato e gode di scarsa popolarità. Nonostante la piaggeria e l’accondiscendenza dell’establishment e dei suoi media, dove il “Noi” è usato regolarmente come “Noi tutti amiamo la monarchia” – per spacciare l’idea di una Sola Nazione, senza divisioni di classe o regionali -, un numero crescente di persone si oppone alla continuazione della monarchia. Come abbiamo detto, dopo la morte del Principe Filippo, la copertura esagerata della sua morte ha segnato l’intensificarsi di una guerra ideologica contro qualsiasi segno di ribellione o dissenso.

[Ciò è] testimoniato dall’orrore [provato da parte] dell’establishment verso il rovesciamento delle statue durante le proteste del Black Lives Matters nell’estate del 2020.

[La classe dirigente] risponde con tentativi di controllare ancora più strettamente i programmi scolastici, elogiando i “benefici” dell’Impero britannico. Ora l’establishment ha preparato una parata in costume, l’Operazione London Bridge, ovviamente pianificato da tempo per celebrare e giustificare questa istituzione parassitaria[qual è] la monarchia. Ci saranno stucchevoli effusioni di lodi per i Reali, un desiderio per le “glorie” passate dell’Impero e un aumento del patriottismo da strapazzo.

Nonostante l’abilità della Regina nel mascherare i privilegi e le ricchezze della Famiglia Reale, i suoi figli e nipoti hanno fatto l’opposto, in particolare gli scandali in cui è stato coinvolto Andrew e il suo legame con il miliardario pedofilo Jeffrey Epstein, l’ostentazione pubblica di privilegi e ricchezze da parte di personaggi come Harry e Meghan e la raccolta di fondi loschi da parte di Charles per le sue associazioni di beneficenza.

La classe dirigente spera che l’impopolare Charles agisca come capo di Stato ad interim per un breve periodo, prima di cedere il trono a William. In effetti, questo potrebbe essere il piano di Charles e William, che tentano di modernizzare e snellire la monarchia e mantenerla così in vita.

Tutto questo, naturalmente, avviene in un momento di agitazione sindacale senza precedenti, con molti settori della classe operaia che scioperano o si preparano a farlo. L’estate è stata molto calda e l’autunno e l’inverno si preannunciano altrettanto torridi in termini di azioni sindacali.

Il Partito Laburista e i leader sindacali, in qualità di pompieri della conflagrazione sociale, sono già venuti in soccorso della classe dominante. Sia il “Communication Workers Union” (CWU), che organizza i lavoratori postali, sia il “Rail, Maritime and Transport” (RMT), hanno revocato gli scioperi e il leader del RMT, Mick Lynch, ha dichiarato che “il RMT si unisce all’intera nazione nel rendere omaggio alla Regina Elisabetta”.

Keir Starmer, leader del Partito Laburista, ha confermato e sostenuto il ruolo svolto da Elisabetta nel promuovere l’unità nazionale e l’oscuramento delle differenze di classe, affermando che “mentre la nostra grande era elisabettiana volge al termine, onoreremo la memoria della defunta Regina mantenendo vivi i valori del servizio pubblico che ha incarnato”. Per quanto riguarda la sinistra del Partito Laburista, Jeremy Corbyn si è fatto avanti nell’elogiare la Regina e la sua famiglia.

Allo stesso modo, la leadership di Extinction Rebellion (XR) ha rinviato il suo Festival della Resistenza, programmato da tempo. L’associazione ha sempre sottolineato l’urgenza di un’azione immediata contro il cambiamento climatico. Tuttavia, quando si è arrivati al dunque, ha interrotto le azioni previste per la settimana successiva, durante i 12 giorni dell’Operazione London Bridge. Sappiamo anche che alcuni gruppi di azione locale hanno sospeso le attività durante questo periodo di lutto.

È sempre più imperativo che noi della classe operaia sviluppiamo le nostre organizzazioni indipendenti, libere dai leader laburisti e sindacali, specie se vogliamo condurre una lotta di successo contro la classe padronale sempre più aggressiva. La decisione dei leader sindacali di chiedere una tregua nella lotta sindacale non significherà che la classe dominante ricambierà con una tregua, perché gli attacchi contro di noi si intensificheranno, con l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia, gli aumenti degli affitti, l’inflazione che divora i salari e lo smantellamento del servizio sanitario nazionale.

Abolire la monarchia!

Rompere con i laburisti e i burocrati sindacali!

Per la rivoluzione sociale e la creazione di una nuova società libera ed equa!

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