Stringere la cinghia

 

Articolo di Manizha Bulochkina. Pubblicato su “Zhenskaya pravda”, n. 9, 22 Agosto 2022

Gli economisti parlano di crisi fin dall’inizio della Tragedia (la guerra russo-ucraina, ndt).

Indirettamente lo vediamo noi stessi: secondo Rosstat, sono quasi raddoppiati i prezzi di alcuni prodotti alimentari e per l’igiene (ad esempio gli assorbenti).

[A differenza mia e tua], non tutti potranno restringere le proprie pretese.

Ad esempio, il Ministero delle Situazioni di Emergenza: a causa delle sanzioni, ha dovuto affrontare una carenza di attrezzature, componenti e persino dispositivi di protezione personale per i vigili del fuoco e i soccorritori (la quota dei componenti stranieri è del 100%).

Uguale per il mercato automobilistico: le vendite di autovetture sono diminuite del 74,9%, il che a lungo termine significa che centinaia di migliaia di posti di lavoro andranno persi.

Secondo i sondaggi, a seguito della Tragedia, il 45% dei datori di lavoro è stato costretto a licenziare i dipendenti a causa della conversione o della chiusura dell’attività.

Tutte le speranze sullo Stato! Essi troveranno [un modo] come negoziare.

Ad esempio, le autorità afghane, ora rappresentate dai Talebani (un’organizzazione terroristica bandita dalla Federazione Russa), hanno proposto di ricevere prodotti petroliferi barattandoli con uvetta, frutta secca, erbe medicinali e minerali.

Le entrate di quest’anno nel bilancio russo, grazie all’esportazione di idrocarburi, sono state di 771 miliardi di rubli.

[Nonostante le entrate] per la prima volta siano scese al di sotto del livello rispetto al 2021, il governo è determinato!

Il bilancio di previsione risparmierà sulle pensioni: il Ministero del Lavoro ha proposto di rifiutare di aumentare le pensioni cumulate.

Secondo Rosstat, [a causa della] Tragedia i pensionati hanno ricevuto una pensione media di 16.900 rubli. (pari a 278 euro, ndt)

L’impennata dell’inflazione ha portato al crollo delle pensioni reali, un situazione [che non si vedeva] dalla fine degli anni novanta.

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