Questione migranti. Situazione dal confine polacco-bielorusso – 4

dal canale Telegram di “No Borders Team”

–Ennesima morte al confine (14 Marzo)

Domenica (12 Marzo, ndt) abbiamo ricevuto informazioni su un’altra persona morta nella zona di confine tra Polonia e Bielorussia. Il corpo di un giovane è stato trovato dallu attivistu vicino a Białowieża. Un’altra delle tante vittime della politica anti-profughi dello Stato polacco e dell’Unione Europea…

La diga al confine tra Polonia e Bielorussia è satura di [controlli] elettronici, interamente ricoperta di filo spinato e armata con circa 2.500 telecamere.

Tutto questo è costato al governo circa 1,6 miliardi di zloty (circa 351 milioni di euro, ndt), più prodotti elettronici sul muro per circa 332 milioni di zloty (circa 72 milioni di euro, ndt). A questo si aggiunge l’acquisto di droni o immagini termiche da parte della Guardia di Frontiera – in modo che il tutto, come scrive la Guardia di Frontiera sui suoi social media, “sia sicuro”.

Ma è sicuro? Uno Stato di cartone che spende miliardi di zloty vuole convincerci che lo fa “per noi”?

L’unica cosa certa è che gli individui continuino a superare questa barriera e il suo effetto maggiore è rappresentato da pericolose fratture o ferite profonde e conseguenti traumi.

D’altro canto, i più vulnerabili – come gli anziani, i malati o i bambini – si accampano nei boschi, vicino alle campate del muro, affamati, disidratati e infreddoliti.

“Non è divertente scoprire che dall’altra parte della recinzione ci sono persone che chiedono aiuto e chiedono scarpe del numero 26…”, ha detto unu attivistu.

E non è divertente quando sai che non puoi aiutare o sostenere abbastanza le persone che il sistema e la fortezza europea ha condannato ad essere perdute…

 

–Sciopero della fame nel centro di detenzione di Krosno Odrzanskie! (25 Marzo)

Ventisei persone hanno iniziato uno sciopero della fame nel carcere per migranti di Krosno Odrzanskie, nella Polonia occidentale.

Chiedono informazioni sulla durata della loro detenzione. Sono già detenutu da 6 mesi e il tribunale ha deciso di prolungare [l’internamento] per i prossimi 3 mesi.

La prigione per migranti di Krosno Odrzanskie, a circa 50 km dal confine con la Germania, è una delle 6 prigioni per le persone in movimento in Polonia.

Niente traduzioni, niente assistenza legale, niente assistenza psicologica. Le persone detenute non conoscono il loro status legale.

Non è il primo sciopero della fame [che avviene] in questo luogo. L’anno scorso lu sostenitoru hanno organizzato una dimostrazione [a favore dellu] scioperanti, ma la polizia l’ha interrotta brutalmente.

Siamo unitu a questo sciopero!

Libertà per tuttu lu prigionieru della fortezza Europa!

–Mortu e feritu davanti alla barriera (4 Maggio)

Dopo l’inverno, il numero di persone [presenti] al confine che hanno bisogno di aiuto è aumentato drasticamente. Da molte settimane sappiamo che si tratta in media di poche o una dozzina di persone al giorno. Il muro, che nella narrazione del governo avrebbe dovuto fermare la migrazione verso l’Europa, è, come previsto dallu attivistu, la causa di molti gravi infortuni. Alcunu di loro sono statu portatu portatu alla morte, come nel caso di un siriano di 58 anni morto dopo essere stato ricoverato in condizioni critiche a Bialystok a Marzo. Le cause del decesso sono [da imputare] alle numerose ferite riportate dopo aver cercato di superare una barriera di 5 metri al confine con la Bielorussia.

Finora oltre 40 corpi di persone che hanno cercato rifugio in Europa sono state trovate sul lato polacco del muro. Sappiamo anche di diverse decine di dispersi e che i parenti stanno ancora cercando. Dalle persone che incontriamo, riceviamo informazioni su coloro che sono mortu sul lato bielorusso – corpi che giacciono nella foresta ma che non siamo in grado di confermare. Grandi gruppi di migranti accampati sul lato bielorusso non possono tornare in Bielorussia perché vengono sorvegliati dalle truppe dell’esercito. Le persone in viaggio che incontriamo nella foresta, riferiscono di casi di violenza da parte delle guardie di frontiera bielorusse e polacche.

È arrivata la primavera ma per le persone che vivono nella foresta non significa avere una vita facile – la temperatura scende sotto lo zero di notte, molte persone sono bagnate fradice e infreddolite. Alcunu si sono feritu quando hanno [provato ad] attraversare la barriera – distorsioni degli arti e tagli profondi causati dal filo spinato. Nella zona di confine vengono istituiti posti di blocco mobili per controllare determinate automobili.

Contemporaneamente è iniziata la seconda settimana di scioperi della fame nei centri di detenzione di Przemyśl e Lesznowola. In totale, 16 persone stanno partecipando allo sciopero, al quale si è unitu anche unu attivistu.

Continua il 22° mese di tragedia per chi è in viaggio e per i residenti e gli abitanti di Podlasie.

–Inumanità (9 Maggio)

Qualche giorno fa, un uomo proveniente dall’Africa subsahariana si è rotto una gamba mentre attraversava il confine. Le guardie di frontiera [polacca] lo hanno trasportato in ospedale, dove il medico ha diagnosticato una frattura complessa e la necessità di un intervento chirurgico.

Nonostante ciò, le guardie di frontiera, dopo avergli fasciato la gamba, lo hanno riportato sul lato bielorusso e lo hanno scaricato dall’altra parte del muro.

Ha trascorso le ore successive sdraiato accanto al muro e sotto la pioggia; le guardie gli hanno ordinato di tornare in Bielorussia anche se lui ha spiegato che non era in grado di camminare.

Il caso è stato pubblicizzato [dai media] e l’uomo è stato portato di nuovo in ospedale, dove speriamo che sia stato operato.

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