Dal canale telegram di “Resistenza Femminista Anti-Militarista” (Feministskogo Antivoyennogo Soprotivleniya (FAS) (Феминистского Антивоенного Сопротивления (ФАС))
-“Popcorn Books”. Avviato il primo caso contro la “propaganda LGBT” (10 Gennaio)
“Popcorn Books” è stato denunciato dal deputato Khinstein della Duma di Stato. Egli era particolarmente indignato per il fatto che avessero messo una citazione della Costituzione sulle copertine dei libri gay.
“ “Popcorn Books” non solo ha continuato a vendere tali libri, ma ha anche iniziato a decorare palesemente le loro copertine con citazioni dell’articolo 29 della Costituzione, che garantisce la libertà di parola e proibisce la censura”, ha scritto il deputato.
Secondo Hinshtein, la casa editrice “ha sfidato apertamente lo Stato” e “dovrebbe avere ciò che si merita”.
-“È come portare di nuovo in grembo la tua bambina”. Monologo di Nadezhda Skokhilenko, madre di Sasha Skochilenko (15 Gennaio)
Abbiamo parlato con Nadezhda di cosa significhi essere la madre di un prigioniero politico russo. Come vive Nadezhda tutto questo? Di chi pensa sia la colpa dell’incarcerazione di Sasha? Ma la cosa principale di cui siamo riuscite a parlare è l’amore reciproco tra le persone, il mutuo aiuto e la gratitudine. Sasha Skochilenko è in detenzione preventiva da nove mesi. Sasha è stato imprigionata per una denuncia particolare: diffusione di propaganda [antimilitarista] e preceduto da un concerto contro la guerra – a cui ella ha partecipato.
Un prigioniero politico è una persona ingiustamente perseguitata dallo Stato.
Mia figlia è una di queste persone. Sasha non poteva tacere: come molte persone si è espressa contro la guerra. Si è espressa come persona creativa. Indipendente e intollerante alle ingiustizie. Sostituendo i cartellini dei prezzi nei negozi con informazioni su ciò che stava accadendo, voleva che la gente pensasse [ciò che stesse accadendo]. La capisco molto bene e anche se non abbiamo parlato di ciò che stava accadendo, sapevamo che ci sentivamo allo stesso modo. Sasha non ha discusso della sua azione con nessuno. Non ha bisogno di una guida o di un’affiliazione ad un’organizzazione per esprimere il suo pensiero.
Ora stanno cercando di “iscriverla” come membro di qualche associazione o di sottolineare la sua dipendenza da qualcuno. Ma mia figlia è una persona molto indipendente. Nella nostra famiglia non abbiamo mai cercato qualcuno da incolpare, ognuno faceva le cose per conto proprio e se necessario se ne assumeva la propria responsabilità. Le persone che litigano e cercano qualcuno da incolpare si dimenticano dei protagonisti di ciò che sta accadendo e si allontanano deliberatamente dalla situazione. Forse queste persone sono caratterizzate da azioni che possono essere compiute solo perdendosi nella massa.
Sasha è stata arrestata l’11 Aprile. È un’eternità, ma mi sembra ancora nitido, come ieri. Non pensavo che fosse minacciata da un articolo del codice penale. Ma dopo essere stata interrogata dagli investigatori, ho appreso che tutti gli ordini venivano dall’alto. Allora ho temuto di non poter fare nulla per proteggere mia figlia. E la mia bambina, con una salute così fragile, con un cuore caldo ma malato, avrebbe sopportato ingiustamente tutti gli orrori del carcere. Sasha è in detenzione preventiva da nove mesi.
Essere madre di un prigioniero politico significa attendere costantemente le udienze del tribunale, sperando in un cambiamento del destino. E ogni volta, alla fine, c’è [un senso di] vuoto e impotenza. E spesso disperazione. Aspettiamo le notizie sia dagli avvocati che ci hanno sostenuto per tanti mesi che queste sue lettere vive. È impossibile abituarsi. È come portare di nuovo la propria figlia dentro di sé, non si può lasciarla sola nemmeno per un minuto. Ora ci corrispondiamo tramite il servizio mail del Sistema Penitenziario Federale della Russia. Ogni settimana ricevo una risposta da Sasha. Scriviamo della vita, dell’amore, delle persone che abbiamo conosciuto attraverso gli scambi epistolari, del grande desiderio di abbracciarci quando ci incontreremo in futuro. Sulla pace, Sasha è una persona molto pacifica. Fin dall’infanzia, le cose più importanti per lei sono la musica, l’amore e le persone.
E lei mette tutto insieme in modo meraviglioso. Sa che ogni persona è un creatore. Ora Sasha ha unito un numero incredibile di persone!
Ha conquistato molti cuori con il suo sorriso durante le udienze. Le sue lettere aperte dal carcere vengono lette da persone famose e non. Molti scrivono di aver pianto per questo.
Sasha è ora una prigioniera politica molto famosa. Lei stessa è sorpresa di questa popolarità. Le dà un enorme sostegno, la fa sorridere. E fa andare avanti anche me. Quante persone meravigliose mi hanno inviato parole di sostegno. Sono molto grata che in questo momento difficile le persone trovino anche parole gentili per gli altri.
E sono molto grata a Sonya. La fidanzata di Sasha, fragile e vulnerabile, che fa di tutto per rendere più facile la permanenza di Sasha in carcere. I medici, le medicine, la dieta. Questa è solo la parte visibile del suo lavoro. Le vengono negate le visite per provocarle dolore. Sonya è anche la mia ragazza. E Lyosha, così poco appariscente ma così insostituibile. Tutte nel mio cuore. E nel mio cuore ci sono tutte queste belle persone, belle come mia figlia, oneste e sensibili. Tuttu lu prigionieru politicu hanno bisogno di sostegno – anche l’invio di lettere, la diffusione di informazioni e il sostegno materiale sono importanti. E che tuttu possano riavere il bene che non esitano a distribuire allu altru. Credo nelle persone e nell’amore.
-Discredito verso l’esercito russo da parte di un’attivista transgender di Kazan (23 Gennaio)
A causa di un nastro con i colori della bandiera ucraina, gli agenti del dipartimento di polizia di Mosca hanno redatto un rapporto amministrativo all’attivista transgender di Kazan, Sasha Kosareva, per “discredito” verso l’esercito . Lo riferisce il progetto OVD-Info.
Secondo l’attivista, due persone anziane l’hanno avvicinata per strada e hanno iniziato a insultarla a causa del nastro giallo e blu sul suo zaino. Uno degli uomini ha poi chiamato la polizia, che l’ha portata alla stazione di polizia.
Alla stazione di polizia, gli agenti hanno chiesto a Kosareva di rimuovere il nastro e hanno minacciato di strapparlo se si fosse rifiutata di farlo. L’attivista è stata quindi accusata di “screditare” l’esercito e rischia una multa dai 30.000 ai 50.000 rubli.
Un avvocato di OVD-Info, Maxim Ovchinnikov, si è recato alla stazione di polizia situata presso Kitay-Gorod (quartiere di Mosca, ndt) per vedere la detenuta.
Alle 00:55 Sasha Kosareva è stata rilasciata.
-Gli uffici di reclutamento militare disporranno di un database con dati completi sulle persone soggette al servizio militare e i posti di controllo alle frontiere saranno dotati di telecamere con sistemi di riconoscimento facciale. (19 Febbraio)
Il progetto “Faridaily” scrive di un database in cui vengono raccolti i dati delle persone soggette al servizio militare (dalla registrazione della residenza, ai numeri di telefono, allo stato di salute, ai dati lavorativi). Formalmente, il database dovrebbe essere operativo entro il 1° Aprile 2024, ma una versione di prova è già pronta e potrebbe essere già testata questa primavera se il Cremlino dovesse lanciare una nuova ondata di mobilitazione. Il database consentirà alle autorità di inviare rapidamente al fronte il giusto numero di cittadini. In sostanza, si tratta di creare un profilo digitale per ogni persona soggetta al servizio militare in Russia. Le informazioni contenute nel database saranno aggiornate quotidianamente. Putin ha firmato il decreto “Sulle risorse informative statali contenenti i dati sui cittadini necessari per l’aggiornamento dei documenti di registrazione militare” nel Novembre dello scorso anno. A quel tempo, la mobilitazione “parziale” in Russia, secondo le autorità, era terminata – anche se non c’era alcun decreto di conclusione, e una convocazione può arrivare per una persona soggetta al servizio militare in qualsiasi momento, anche ora. Il lavoro di digitalizzazione dei dati degli uffici di registrazione e arruolamento militare è “proprio alla fine”, anche se finora il database non funziona bene. Con l’aiuto del nuovo database, sarà più facile per le autorità impedire ai “renitenti alla leva” di lasciare il Paese. In autunno, le liste di coloro a cui è stato vietato di lasciare il Paese sono state inviate in modo disomogeneo ai posti di controllo di frontiera. Ad esempio, coloro che non hanno potuto recarsi in Georgia attraverso Verkhny Lars (valico al confine tra Georgia e Russia, ndt), sono riusciti comunque a recarsi in Kazakistan e in Bielorussia (le liste sono arrivate a Minsk con quasi due settimane di ritardo). Con il nuovo sistema, tutte le informazioni arriveranno subito alle guardie di frontiera. Le autorità prevedono, inoltre, di dotare i valichi di frontiera terrestri russi di telecamere collegate al sistema di riconoscimento facciale per impedire ai cittadini ricercati di lasciare il Paese. Finora anche le persone agli arresti domiciliari hanno potuto lasciare il Paese.
-Il Comitato investigativo apre un procedimento penale contro un medico per essersi rifiutato di partecipare alle azioni militari in Ucraina (20 Febbraio)
Come ha riportato Pavel Chikov, avvocato russo e attivista per i diritti umani, Denis Vasilyev, laureato nel 2022 all’Accademia di medicina militare con specializzazione in medicina generale, dall’estate dello scorso anno ha prestato servizio in una delle unità militari della Flotta del Nord.
Subito dopo l’assegnazione, Vasiliev ha presentato una lettera di congedo, ma non ha avuto il tempo di andare a causa dell’annuncio della mobilitazione parziale. La direzione del servizio medico della Flotta del Nord gli ha offerto un trasferimento presso l’isola “Terra di Francesco Giuseppe”, nel Mar Glaciale Artico; ma prima di ricevere l’ordine di trasferimento, è arrivato un nuovo ordine: la partenza per una zona di combattimento, che Denis Vasiliev ha rifiutato di eseguire a causa delle sue convinzioni personali.
Il 20 Gennaio 2023 è stato avviato un procedimento penale contro il medico ai sensi della parte 2.1 dell’articolo 332 del Codice penale (mancata obbedienza a un ordine durante il periodo della mobilitazione), che prevede la reclusione fino a tre anni.
-Due attiviste condannate per il caso di “fake news” (23 Febbraio)
A Sterlitamak, un tribunale ha condannato l’attivista 62enne Raisa Boldova (la donna a sinistra nella foto, ndt) per il caso “notizie false sull’esercito russo” e l’ha condannata a un anno di lavori correzionali, mentre lo Stato tratterrà il 15% del reddito della pensionata per sei mesi.
A Dicembre, durante un’udienza in tribunale, Boldova ha descritto il procedimento penale contro di lei come una violenza nei suoi confronti, dopodiché il tribunale l’ha sottoposta ad un esame psichiatrico. L’esame l’ha giudicata sana di mente. In precedenza, Boldova aveva difeso la cima del Kushtau e aveva partecipato alle manifestazioni contro il disboscamento della montagna.
A Novosibirsk, un tribunale ha condannato Elena Tardasova-Yun (la donna a destra della foto, ndt) a 11 mesi di lavori forzati per un caso di “fake news”. L’attivista è stata perseguita per il suo post su VKontakte sull’arrivo a Novosibirsk di migliaia di bare con i corpi di militari russi.
Il 2 Giugno, Tardasova-Yun è stata arrestata a Novosibirsk e il suo appartamento è stato perquisito. Ad Agosto, la polizia di Novosibirsk ha nuovamente arrestato l’attivista a Prokopyevsk (regione di Kemerovo). Tardasova-Yun è stata inserita nella lista dei ricercati federali quando è andata a trovare la sorella, anche se non era agli arresti domiciliari. L’attivista è stata successivamente ricoverata in ospedale per un mese, sottoponendosi ad un esame medico nell’ambito del procedimento penale. L’attivista è in detenzione preventiva dalla fine di Dicembre.
-L’ “ideologia childfree” deve essere vietata con urgenza. È stato presentato un disegno di legge alla Duma (28 Febbraio)
Un progetto di legge per proibire la propaganda childfree è stato preparato da una deputata del Parlamento, Elvira Aitkulova del Partito Russia Unita.
Secondo la deputata, l’idea di rifiutare consapevolmente di avere figli porta alla “degradazione” e allo “spopolamento”.
L’idea principale del disegno di legge è quella di proteggere i cittadini da “un sistema di idee e di valori estranei al popolo russo e distruttivi per la società russa come la coltivazione dell’egoismo, del permissivismo, dell’immoralità e la negazione degli ideali patriottici, del servizio alla Patria e della naturale prosecuzione della vita”.
Gli emendamenti alla legge “Sulla protezione dei bambini dalle informazioni dannose per la loro salute e il loro sviluppo” non sono stati proposti per la prima volta; la Duma di Stato li aveva già esaminati nel Settembre 2022. In quell’occasione, il disegno di legge era stato rinviato per la revisione.
-Febbraio dura un anno (dal giornale “Zenskaya Pravda”, n. 20, 23 Febbraio 2023)
di Redazionale di “Zenskaya Pravda”
La mattina del 24 Febbraio 2022 non è stato un bene per gli ucraini. Alcuni furono svegliati dalle telefonate ansiose dei parenti, altri dagli allarmi aerei e dai bombardamenti sulle loro case. Così è iniziata la Tragedia. E questa Tragedia si è protratta per un anno. Decine di migliaia di morti, centinaia di migliaia di mutilati, milioni di rifugiati. Destini distrutti, vite rubate… Chi aveva bisogno di tutto questo? Per quali grandi scopi avrebbe dovuto iniziare tutto questo?
“Se solo non ci fosse la guerra”: una frase così familiare a più di una generazione di russi. Fin dall’infanzia ci è stato insegnato a gioire della bellezza delle nostre città che l’esercito sovietico aveva difeso con le proprie vite nel 1945.
Perché ora la sete di sangue dovrebbe essere ora onorata?
“Kiev in tre giorni”, gridavano i funzionari eleganti dagli schermi televisivi, agitando i pugni. Avevamo bisogno di Kiev? Abbiamo vissuto e viviamo, pensando ai nostri affari, senza impicciarci di quelli altrui. [I burocrati] non hanno inviato i loro figli al fronte, non sono andati a morire in trincea, quindi non si sono [assunti la loro responsabilità]. È passato un anno.
Kherson è stata presa, è stata accettata in Russia con una tale fanfara… Kherson è andata perduta nessuno se ne è ricordato più. E quante persone sono state uccise… Perché? Per cosa? Non ci sono risposte.
Ogni tanto leggiamo quanti padri di bambini, medici e insegnanti sono stati mobilitati, come gli assassini e gli stupratori escono di prigione, riacquistano la libertà e sei mesi dopo tornano a casa, non nelle loro celle. E i nostri soldati tornano in bare di zinco.
Quanto durerà questo incubo? Quante morti insensate ci aspettano da entrambe le parti? Ci hanno detto che la Russia stava aiutando il popolo fratello a liberarsi da “un branco di nazisti”, ma non hanno chiesto il nostro aiuto.
E ora siamo in guerra, dicono, non con i nazisti, ma con l’intero “collettivo occidentale”. Hanno valori sbagliati e hanno il Dio sbagliato. Ma a noi cosa importa? Vivevamo in pace, e ora stiamo preparando le cassette di pronto soccorso per i nostri mariti e figli, e aspettiamo con ansia la seconda ondata di mobilitazione. Il Presidente dice che l’isolamento economico fa bene al Paese. Beh… Non paga la casa e le utenze e non va a fare la spesa. Tutto è diventato più costoso e di questi tempi i soldi sono pochi per le persone lavoratrici oneste. I prezzi delle farmacie sono saliti alle stelle, molte medicine sono finite. È spaventoso immaginare come andrà a finire. Cosa vedrà la generazione della pace? Non venite qui, non ascoltate questa musica, non guardate questo film. Persino Alla Pugacheva è caduta in disgrazia presso le autorità. E perché? Ha messo in dubbio le loro barbare decisioni. Studenti e pensionati sono stati multati per aver “screditato l’esercito russo”. E cosa c’è di così screditante nel comune desiderio di volere un cielo sereno? I funzionari e i giornalisti senza scrupoli sbavano: desiderano più morti e più sangue. In questo numero ricordiamo le storie più importanti e toccanti delle donne ucraine e russe di cui abbiamo scritto durante questo terribile anno: donne ucraine, rifugiate ed eroiche attiviste, donne russe che non hanno avuto paura di parlare contro la Tragedia.
La storia sanguinosa può essere scritta dagli uomini, ma al suo interno ci sono le storie delle singole donne che compongono il quadro della vita. È così che ricorderemo l’anno passato – la Tragedia. Solo domande senza risposte ed un orrore senza fine. Ma la speranza di un futuro più luminoso non svanisce mai. Le nostre famiglie hanno bisogno di noi, siamo il loro sostegno. L’importante è non soccombere alla frenesia sanguinaria e mantenere la bontà nei nostri cuori.