Pacificazione brasiliana?

Dopo l’assalto al parlamento e ai palazzi istituzionali brasiliani (8 Gennaio), sono state avviate delle indagini su Bolsonaro e i suoi alleati. Nella casa dell’ex ministro della Giustizia bolsonarista, Anderson Torres, è stata trovata una bozza di decreto che permetteva al governo di destra di istituire uno “Estado de Defesa” – che andava oltre la “Garantia da Lei e da Ordem” (GLO) 1 – sul Tribunal Superior Eleitoral (TSE).

La presenza di una parte dei militari in questo tentativo di golpe, ha spinto Lula e il suo entourage a porre rimedio su una situazione potenzialmente esplosiva.

In un’intervista rilasciata a Globonews, Lula ha dichiarato che l’argomento centrale dell’incontro del 20 Gennaio tra lui e i comandanti militari sarebbe stato il “rafforzamento dell’industria della difesa in questo Paese.2

Spiegando l’ordine del giorno della discussione, il presidente brasiliano ha detto: “Ho chiesto a ciascuna forza di presentarmi le difficoltà che stanno incontrando dal punto di vista della struttura funzionale di ciascuna forza: cosa manca all’Aeronautica, cosa manca alla Marina, cosa manca all’Esercito, in modo da poter avere un processo di ricostruzione della capacità produttiva, capite? Compreso l’utilizzo della tecnologia militare per costruire un’industria della difesa più forte e più moderna, capite? E credo che questo sarà importante per il Brasile. Per darvi un’idea, ho chiesto a Josué [Gomes], il presidente della FIESP 3, che ha un progetto per l’industria della difesa, di venire all’incontro […] vogliamo effettivamente mettere in pratica il funzionamento di un’industria della difesa in modo da poter rinvigorire i brevetti che abbiamo pronti per l’esercito, rinvigorire [l’industria dei] sottomarini nucleari e rinvigorire altre cose di cui il Brasile ha bisogno […] per essere un Paese rispettato. Le nostre Forze Armate devono essere preparate. E l’altra cosa di cui vorrei parlare è la seguente: non politicizzare le Forze Armate.

L’invito di Gomes a questo incontro con i militari è stato fatto in funzione di ingraziarsi la borghesia brasiliana ed evitare possibili intralci alle politiche luliane – come era successo sette anni prima con Dilma Rousseff. 4

Contemporaneamente, il partito al governo (il Partito dei Lavoratori (PT)) e il presidente Lula hanno iniziato ad epurare una parte “infedele” – e potenzialmente destabilizzante – della classe militare brasiliana e intavolare un dialogo con il resto della medesima per evitare, stando a livello mediatico, le gravi mancanze operative che si sono manifestate durante l’azione dei golpisti. 5

Nell’incontro del 20 Gennaio tra il presidente della Repubblica e i comandanti militari, il giornale di destra “Estado de São Paulo” ha riportato in modo entusiasta e positivo l’incontro, sottolineando come durante il mandato di Lula, le tre Forze armate hanno avuto il programma di rinnovamento più spettacolare degli ultimi decenni; ma i comandanti hanno anche altre richieste più soggettive: non cambiare i curriculum degli istituti e dei collegi militari, i criteri di promozione, la parità tra il personale attivo e quello di riserva, la sicurezza sociale e le riforme amministrative riguardanti i militari. In altre parole: l’incontro di oggi è un patto di coesistenza. Da un lato, i comandanti si impegnano ad agire con fermezza contro i complottisti e la bolsonarizzazione delle caserme. Dall’altro, Lula promette di studiare le richieste delle tre forze. Non si tratta di codardia da una parte o dall’altra. È il contrario: il coraggio di fare la cosa giusta.6

L’accordo, seppur fragile e non esente da possibili e futuri “golpe” dei militari, pone il paese sudamericano in una posizione di stabilità sia interna che, soprattutto, esterna – specie dopo la partecipazione del ministro dell’economia brasiliana Fernando Haddad al World Economic Forum di Davos. 7

In questo, la sinistra locale ed internazionale supporta l’attuale governo: dalla condanna all’assalto fascista e borghese dell’8 Gennaio al supportare le favole sociali ed economiche luliane (come l’innalzamento, poi non avvenuto, del salario minimo).

Ma la vera funzione del PT, così come quella del presidente Lula, è quello di proseguire i piani di investimento e profitto capitalistico in un territorio dove la diseguaglianza e la violenza sociale (specie di genere e razziale) ed economica è più che palpabile.

In mezzo a questo marasma fallace analitico da un lato e di accordi tra compagini di potere (borghesia, militari e politici) dall’altro, le logiche alienanti e distruttive dell’attuale modello economico vengono camuffate e fatte accettare come forma di progresso e miglioramento dell’individuo, impedendo in tal senso qualsiasi forma di cambiamento e/o stravolgimento di questo sistema iniquo.

Note

1La GLO, normata dall’articolo 142 della Costituzione Federale, dalla Legge Complementare 97 del 1999 e dal Decreto 3897 del 2001, consente alle forze militari di svolgere provvisoriamente e sotto ordine della Presidenza della Repubblica Federale Brasiliana le funzioni di polizia “fino al ripristino della normalità”.

3Acronimo di “Federação das Indústrias do Estado de São Paulo”. La FIESP è affiliata alla Confederazione Nazionale dell’Industria (CNI) e riunisce 52 unità rappresentative nello stato di San Paolo – che rappresentano 133 sindacati dei datori di lavoro e 130.000 industrie. L’attuale presidente è Josué Gomes da Silva

4Nel Settembre del 2015 il FIESP creò la piattaforma “Não Vou Pagar o Pato” (tradotto: “Non pagherò l’anatra”) per opporsi all’aumento delle tasse e, in particolare, contro il ritorno del “Contributo Provvisorio alla Movimentazione o Trasmissione di Valori e Crediti e Diritti di Carattere Finanziario” (in portoghese: “Contribuição Provisória sobre a Movimentação ou Transmissão de Valores e de Créditos e Direitos de Natureza Financeira” (CPMF)) – presentato dal governo di Dilma Rousseff come un modo per risollevare l’economia scossa dalla crisi economica del 2014. Le campagne mediatiche del FIESP e le sue opposizioni contro il CPMF divennero sempre più accese all’atto che partì il processo di impeachment verso la presidente brasiliana (Dicembre 2015-Agosto 2016).

5Come si evince sempre dall’intervista rilasciata da Lula il 18 Gennaio: “[…] le persone che sono venute qui erano professionisti, persone che conoscevano il Planalto (Palazzo presidenziale, ndt), persone che conoscevano [il Palazzo della Giustizia], persone che conoscevano la Camera dei Deputati. Non sono stati degli analfabeti politici a fare irruzione qui. Era gente che aveva pianificato [il tutto], da molto tempo. Non hanno avuto il coraggio di fare nulla durante l’inaugurazione [presidenziale] […] Sono partito da qui venerdì con l’informazione che c’erano solo 150 persone nel campo, che tutto era tranquillo, che non avrebbero permesso l’ingresso di altri autobus, che non avrebbero permesso l’ingresso di nessun altro, ho viaggiato verso Sao Paolo in tutta tranquillità.[…] Qui abbiamo l’intelligence dell’Esercito, l’intelligence del GSI, l’intelligence della Marina, l’intelligence dell’Aeronautica, cioè la verità è che nessuna di queste intelligence è servita ad avvertire il Presidente della Repubblica di ciò che sarebbe potuto accadere.”

6“Militares prometem agir contra bolsonarização e golpistas; Lula vai estudar as reivindicações”, 20 Gennaio 2023. Link: https://www.estadao.com.br/politica/militares-prometem-agir-contra-bolsonarizacao-e-golpistas-lula-vai-estudar-as-reivindicacoes/

7“Lula to recalibrate pace of reforms after pro-Bolsonaro riots, finance minister says”, FT, 19 Gennaio 2023. Link: https://www.ft.com/content/4b1a74b3-4615-40bd-b2e6-08892219b330

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