Aborto e diritti riproduttivi durante la guerra: ne abbiamo parlato con “Martinka”

 

Traduzione dall’originale “Аборты и репродуктивные права во время войны: мы поговорили с организацией «Мартинка»

Nota
Per rendere scorrevoli determinate frasi e termini, abbiamo fatto qualche lieve modifica, aggiungendo, dove ritenevamo opportuno, delle parentesi quadre.
Pur non essendo madrelingua e tanto meno dei russist*, abbiamo utilizzato come materiali di studio:
-“Dizionario essenziale Russo-Italiano Italiano-Russo a cura di Edigeo”, Zanichelli, 1990; “Dizionario Russo-Italiano, Italiano-Russo”, edizioni “Perun”, 2002.
-“Grammatica russa. Manuale di teoria” di Claudia Cevese e Julia Dobrovolskaja del 2018
-Wiktionary versioni inglese e russa

Martinka” è una linea telefonica diretta che aiuta le donne ucraine rifugiate. “Martinka” aiuta le donne sopravvissute alla violenza di genere (sessuale e domestica) ad ottenere assistenza psicologica e medica in Polonia, dove l’aborto e la contraccezione d’emergenza sono criminalizzati. [Come Resistenza Femminista contro la guerra] abbiamo parlato con Nastja, operatrice della linea telefonica, del suo lavoro e di ciò che le rifugiate ucraine devono affrontare in altri Paesi.

Durante la guerra, per le donne ucraine è molto più difficile accedere ai diritti riproduttivi. La guerra in genere aggrava il problema della violenza di genere e nei territori temporaneamente occupati i diritti riproduttivi semplicemente non esistono: si verificano stupri di guerra e spesso non è disponibile un’assistenza medica qualificata.

Ricordo che tempo fa stavamo preparando un piano per portare una ragazza dei territori temporaneamente occupati da un buon ginecologo. Diceva che per andare da un medico doveva guidare fino alla città più vicina sotto il controllo ucraino. L’appello si è rivelato falso, ma a quanto pare altre donne che vivono nello stesso luogo hanno bisogno di un ginecologo. E per raggiungerlo, devono trovare un vettore, i soldi per il viaggio…tutto per non diventare vittime della tratta ed esporsi al pericolo viaggiando in generale. E anche di avere risorse interne sufficienti per organizzare il viaggio da sole o per trovare un’organizzazione che possa aiutarle. Per una donna sottoposta a stress costante e/o in uno stato di trauma è doppiamente difficile.

Anche le donne che si trovano nei territori sotto il controllo ucraino e quelle che sono state evacuate in Europa subiscono violenze. Abbiamo ricevuto casi di vittime di violenza domestica e sessuale, soprattutto in Polonia (l’obiettivo principale di Martinka è aiutare le donne in Polonia). Le donne rifugiate sono un gruppo vulnerabile, la loro situazione finanziaria è spesso precaria, sono costrette ad accettare l’aiuto di estranei e possono facilmente diventare dipendenti da chi li aiuta, cosa che viene sfruttata da abusatori, trafficanti e altri criminali.

La situazione dei diritti riproduttivi è molto grave in Polonia. La contraccezione d’emergenza è disponibile solo su prescrizione medica e i tempi di attesa presso le cliniche gratuite sono tali che, finché non si attende un appuntamento, la contraccezione è già da tempo inefficace. L’aborto è consentito solo in caso di pericolo per la salute o la vita della donna, di stupro o di incesto. E anche se uno dei punti di cui sopra si applica ad una donna incinta, i medici possono rifiutarsi di praticare un aborto per paura – in Polonia, possono imporre una punizione penale per aver assistito a un aborto “sbagliato”.

Inoltre, i ginecologi possono imbrogliare le loro pazienti, comportarsi in modo non professionale e non etico. Recentemente siamo statu contattatu da una donna che si è scontrata con l’atteggiamento duro e giudicante di un ginecologo. Il ginecologo condannava un aborto che lei aveva avuto molto tempo prima in Ucraina. Oppure siamo statu avvicinatu da una coppia con un’altra situazione: sono stati condannati alla reception [di uno studio medico] di avere una vita sessuale. Come se fossero “promiscui”!

Per le donne fuggite dalla guerra, l’attuale situazione in Polonia rappresenta un problema particolarmente grande. Le gravidanze indesiderate arrivano quando si trovano in un paese straniero, devono comunicare in una lingua straniera, sono stressate e a volte senza il sostegno dei loro cari. Trovare una via d’uscita da questa situazione è una decisione molto coraggiosa che richiede molta forza. Sono davvero felice che ogni donna si rivolge a noi per chiedere aiuto e sono molto grata che trovino le risorse interiori per prendersi cura di sé. Questo è molto importante.

Il più delle volte ci contattano le persone ucraine evacuate in Polonia dopo l’inizio della guerra totale, e la principale specialità di Martinka è quella di aiutarle. Le richieste più frequenti riguardano l’aiuto psicologico e il sostegno ai diritti riproduttivi.

Le donne che sono rimaste in Ucraina o nei territori temporaneamente occupati a volte ci scrivono e possiamo condividere con loro i contatti dei volontari locali a cui è possibile chiedere assistenza umanitaria e delle organizzazioni che aiutano nelle evacuazioni.

Martinka è stata concepita dalla nostra direttrice Nastja come un’amica che può sostenervi durante il viaggio e aiutarvi nel vostro nuovo posto: è così che costruiamo la comunicazione.

Martinka ascolterà sempre, sarà presente quando ne avrete bisogno, vi chiederà come state e accetterà semplicemente, incondizionatamente e senza riserve chiunque si rivolga a lei.

A rispondere agli utenti non sono solo i bot, ma persone reali, lu operatoru della hotline. Accogliamo le donne, le sosteniamo, le consigliamo, ad esempio spiegando loro come ottenere una prescrizione per la contraccezione d’emergenza in Polonia, come abortire in modo legale e sicuro e, se necessario, le indirizziamo a specialisti che forniscono assistenza psicologica o legale gratuita. Accompagniamo le persone che ci contattano per tutto il tempo necessario.

La ragion d’essere di Martinka è aiutare le donne che si rivolgono a noi, siamo felici di sostenerle e di dedicare loro il nostro tempo. A volte la richiesta è una consulenza su un problema di breve durata, altre volte aiutiamo la donna per mesi. È il caso, ad esempio, dei casi di violenza domestica o sessuale.

È difficile dire quante donne che si sono rivolte a noi abbiano subito delle violenze sessuali. Non chiediamo “perché?” quando una donna ha bisogno di informazioni sulla contraccezione d’emergenza o sull’aborto. C’è stato un caso in cui abbiamo scoperto che una ragazza aveva subito violenza grazie a una domanda di chiarimento causale. Per le donne sopravvissute alla violenza è spesso difficile condividere la propria esperienza a causa del trauma e dello stigma: per molte si tratta di un argomento “vergognoso”. A volte le donne parlano di ciò che è successo e poi smettono di rispondere. Cerchiamo, comunque, di essere presenti e di continuare a inviare messaggi di sostegno per far sapere a loro che qualcuna si preoccupa di come stanno.

Come operatoru della hotline, finora ho riscontrato solo l’esistenza della legge polacca in quanto tale, non le reazioni specifiche dei conservatori sul nostro lavoro. Ma questo è già sufficiente per rendere l’accesso ai diritti riproduttivi di base una sfida. Forse, con l’aumento della visibilità di Martinka, ci sarà più opposizione e attenzione negativa.

Martinka collabora con molte iniziative per aiutare le donne polacche, e ora ucraine, ad accedere ai loro diritti riproduttivi. “Aborcyjny Dream Team” e “Women on Web” sono organizzazioni che parlano di aborto, di come interrompere una gravidanza in modo sicuro e di combattere lo stigma. Diffondono informazioni e trasformano il tema dell’aborto da spaventoso e vergognoso a normale. Ammiro ciò che stanno facendo e sono entusiasta di avere la possibilità di conoscere queste iniziative e il lavoro delle incredibili donne che ci sono dietro.

Amo il mio lavoro. Questa è la mia prima esperienza di attivismo e sono davvero felice di aver fatto parte del team di Martinka. Aiutare, se si hanno le risorse per farlo, è meraviglioso. Il fatto che io sostenga altre donne sostiene anche me.

Certo, a volte può essere difficile. Ad esempio, quando una donna che ha condiviso con noi il suo dolore rifiuta l’aiuto. Recentemente abbiamo discusso con altre operatrici del fatto che in queste situazioni dobbiamo essere consapevoli che è una scelta e una responsabilità dell’altra persona accettare o meno l’aiuto. Ma queste esperienze mi risultano ancora difficili: mi sento impotente in queste situazioni.

Martinka lavora con psicologi meravigliosi. Il loro supporto è gratuito sia per le donne rifugiate che si rivolgono a noi sia per lu operatoru. Per ottenere un aiuto psicologico, è sufficiente inviare la richiesta al nostro bot. L’operatoru troverà una specialista e aiuterà la donna rifugiata a scambiare i contatti con lei.

Lu attivistu russu e bielorussu possono aiutarci diffondendo informazioni su Martinka e altre organizzazioni. Più persone sanno di noi, più persone chiederanno aiuto e lo riceveranno. Sull’Instagram di Martinka si possono trovare post utili su come tenersi al sicuro quando si passa la notte con estranei o si è da sole per strada. E possiamo anche essere un utile contatto per qualsiasi ucraina.

Cos’altro possiamo fare: non dimenticare la guerra, parlarne, fermarla con ogni mezzo.

Io stessa sono una rifugiata in Germania e spesso, in risposta ad una storia sulla mia famiglia rimasta in Ucraina, sento dire: “C’è ancora una guerra lì? I giornali non scrivono nulla”. Non è necessario che sia così. Finché la guerra non scomparirà dalle nostre vite, non dovrebbe scomparire nemmeno dallo spazio mediatico.

Il bot di Martinka su Telegram: t.me/martynka_bot

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