Traduzione del post del 19 Maggio.
Mercoledì 18 maggio, dopo le 18, è stata pronunciata la sentenza giudiziaria: PIENA LIBERTÀ PER RODNEY ALVEREZ. Celebriamo questo momento e chiediamo la piena libertà per tutti i lavoratori imprigionati.
Quasi al termine degli 11 anni di carcere, durante i governi di Hugo Chavez e Nicolas Maduro e dopo una montatura giudiziaria dell’ex governatore dello stato di Bolivar: Francisco Rangel Gomez, appoggiato dall’intera burocrazia sindacale e da alti esponenti del partito al potere a livello nazionale, e dalla dirigenza della “Central Socialista Bolivariana de Trabajadores” (CSBT) nelle persone di: Jacobo Torres, Marco Tulio Díaz, Oswaldo Vera, Alfredo Spooner, che, attraverso diversi media, hanno indicato in Rodney Álvarez il responsabile degli spari che hanno tolto la vita a Renny Rojas e ferito altri due operai.
All’udienza, il giudice lo ha assolto da tutte le accuse a suo carico e quasi dopo undici anni, martoriato in vari modi, essendo la prima delle varie scuse e forme di ritardo procedurale, è stata riconosciuta la sua innocenza e Rodney ha ottenuto la piena libertà.
È fondamentale ricordare che era stato riconosciuto colpevole e condannato a quindici anni di carcere dopo nove processi, dove la sua dignità e integrità è rimasta, affermando sempre che non avrebbe mai accettato l’accusa di un omicidio che non aveva commesso.
Ma dobbiamo affermare che il caso non si conclude finché lo Stato non gli restituisce il posto di lavoro e non lo risarcisce per il tempo in cui è stato privato del suo stipendio.
D’altra parte, l’ingiustizia dell’omicidio dell’operaio Renny Rojas non può rimanere impunita.
L’indagine deve continuare e i responsabili di questo complotto di ingiurie devono essere arrestati.
Accogliamo con favore questa libertà e chiediamo la piena libertà per tutti i lavoratori imprigionati.