dalla pagina facebook di No Borders Team
In Germania riaffiorano le proposte per ripristinare i controlli ai confini con la Polonia e la Repubblica Ceca. Questa è la richiesta dei sindacati di polizia e dei politici del partito CDU, l’Unione Cristiano Democratica.
Il Ministero degli Interni tedesco, per il momento, non ha accolto questa richiesta.
Il controllo delle frontiere nell’area Schengen dovrebbe essere una misura di ultima istanza. Così lo descrivono i regolamenti della Commissione europea:
“Il codice frontiere Schengen offre agli Stati membri la capacità di ripristinare temporaneamente il controllo di frontiera alle frontiere interne in caso di grave minaccia dell’ordine pubblico o della sicurezza interna. Il ripristino del controllo di frontiera alle frontiere interne deve essere applicato come misura di ultima istanza, in situazioni eccezionali, e deve rispettare il principio di proporzionalità. La durata di tale ripristino temporaneo del controllo di frontiera alle frontiere interne è limitata nel tempo, a seconda della base giuridica invocata dallo Stato membro che introduce tale controllo di frontiera.”
Lo stesso documento specifica la durata massima dei controlli di frontiera (sei mesi).
Nella maggior parte dei casi, questi controlli di frontiera vengono attivati per circa due settimane o un mese a causa di attentati [terroristici] o in occasione di grandi eventi internazionali come gare sportive, vertici sul clima, del G7 o del G20 e/o premi Nobel.
Tuttavia, questa situazione può essere prolungata di volta in volta, anche dopo sei mesi.
E così, dal 2015, la Germania ha esteso fino ad oggi (9 Agosto, ndt) i controlli alle frontiere con l’Austria – a causa del “grande afflusso di persone che cercano protezione internazionale”.
Inoltre, il 2015 è stato l’anno del ripristino dei controlli alle frontiere in Austria (con l’Italia, l’Ungheria, la Slovacchia e la Slovenia), Slovenia (con l’Ungheria), Svezia e Danimarca (verso chiunque arrivasse), Belgio e Malta.
Tutti questi controlli [avvengono] per lo stesso motivo: la presenza di persone in movimento che fuggono dalla guerra e dalla povertà e vogliono salvarsi la vita.
Attualmente i controlli alle frontiere vengono effettuati:
▪️nei porti norvegesi che fanno da collegamento via traghetto con i paesi dell’area Schengen (a causa della minaccia alle infrastrutture critiche terrestri e marittime e al pericolo dell’intelligence russa);
▪️in Danimarca, presso il confine terrestre e marittimo con la Germania. Dal 3 al 10 Agosto i controlli sono stati estesi a causa della “minaccia del terrorismo islamico, della criminalità organizzata, del contrabbando, dell’invasione russa dell’Ucraina, della migrazione illegale lungo la rotta del Mediterraneo centrale” (il periodo dei controlli è aumentato fino al 17 Agosto. Fonte, ndt);
▪️nella già menzionata Germania, precisamente al confine con l’Austria, per via dell’ “aumento dell’immigrazione clandestina proveniente dalla Turchia e che attraversa i Balcani occidentali, la pressione sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e il contrabbando di esseri umani”;
▪️nei confini svedesi a causa della minaccia del terrorismo islamico;
▪️in Austria, presso il confine terrestre con l’Ungheria e la Slovenia. Motivo: “Pressione sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo, forte pressione migratoria al confine esterno dell’UE con la Turchia e i Balcani occidentali, minaccia del traffico di armi e delle reti criminali a causa della guerra in Ucraina, contrabbando di esseri umani”.
▪️in Francia, presso i confini con Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Italia e Spagna, a causa “delle nuove minacce terroristiche, il rischio crescente delle organizzazioni terroristiche sul territorio nazionale – che hanno come obiettivo la Coppa del Mondo di rugby che si svolgerà a Settembre e Ottobre 2023 -, l’aumento dei flussi irregolari alle frontiere esterne (dal Mediterraneo centrale e dalla costa occidentale dei Balcani occidentali).”
Come si vede, quindi, nella maggior parte dei Paesi almeno una delle tante ragioni per introdurre i controlli alle frontiere è la questione dei movimenti migratori. Per la stessa ragione i funzionari di polizia tedeschi e alcuni politici stanno insistendo su questo punto. Le persone che attraversano la rotta orientale – il confine tra Polonia e Bielorussia -, molto spesso prendono come destinazione lo Stato tedesco o, per lo meno, [viene visto da loro come] un Paese di transito, una tappa per andare più lontani.
Alcune persone migranti e rifugiate decidono di allontanarsi dalla Polonia – verso l’Europa occidentale -, solo dopo che si sono scontrate con la burocrazia polacca, l’inferno dei campi di detenzione e la mancanza di supporto sistemico.
Sulla base dei regolamenti di Dublino, queste persone vengono spesso sottoposte a misure di deportazione: una volta istituiti i controlli, avranno meno possibilità di raccontare la loro storia e di mettere insieme le loro vite. E sempre a causa di questi controlli, [le persone migranti e rifugiate] verranno semplicemente respinte o riportate nel Paese da cui provengono. Senza poter richiedere nulla. È una situazione molto comune al confine tra Spagna e Francia: chi vuole raggiungere il territorio francese, cerca ripetutamente di attraversare il confine via terra – per non rischiare di annegare nell’insidioso fiume Bidasoa.
Il controllo delle frontiere non riguarda ogni persona che attraversa il confine – tranne se si tratta di una persona non bianca.
Il profing razziale e i controlli dei documenti alle frontiere interne di Schengen stanno dando buoni risultati. Secondo un attivista di un’organizzazione di sostegno ai migranti della città di Irun (al confine tra Spagna e Francia), “Qui non ci sono confini se non sei nero o arabo.”
Sentiamo parlare di profiling anche in Svezia, Danimarca e praticamente ovunque.
Sono identificati gli studenti che attraversano le frontiere per andare a scuola ogni giorno o persone che vanno a lavorare. E, naturalmente, chi cerca di entrare in un Paese per chiedere asilo o un’altra forma di protezione, per unirsi ad una famiglia e/o iniziare una vita diversa.
Niente frontiere? Dignità umana? Solo se si è cittadini dell’Unione Europea.
Cosa sono questi valori e queste idee se si applicano solo ad un ristretto gruppo di persone?