Traduzione dall’originale “Анархическая организация во время войны и кризиса”
Nota introduttiva del Gruppo Anarchico Galatea
La sfiducia verso i governi e gli Stati, qualsiasi essi siano, non è mai di natura puramente ideologica o un atto di fede (religiosamente parlando): trae origine, semplicemente, dall’incapacità di queste strutture nel salvaguardare la vita e i bisogni delle persone che abitano in determinati territori. Una guerra guerreggiata tra due o più Stati esacerba maggiormente questa sfiducia.
Quel che avviene in Ucraina è la dimostrazione di tutto ciò.
L’articolo che presentiamo è stato scritto il 5 Marzo 2022 dall’anarchico ucraino Saša Kaluža.
In questa prima fase del conflitto, lu compagnu analizza la diffidenza della popolazione verso le strutture governative ucraine e la relativa tragedia della guerra, concentrandosi su pratiche di mutuo aiuto e difesa anarchica contro le violenze dei due Stati – tra cambi di fronte, propaganda martellante da ambo le parti, massacri di civili e distruzioni di intere città –, superando de facto il campismo e altre imbecillità imperanti e tipiche del mondo occidentale (o da “primo mondo”) – veicolate dai mass media tradizionali e parte della cosiddetta “controinformazione compagnesca”.
Guerra tra due Stati
Il 24 Febbraio, le truppe della Federazione Russa hanno lanciato una cosiddetta operazione in Ucraina con l’obiettivo ufficiale di smilitarizzare e denazificare il paese e rovesciare l’attuale presidente e il resto delle autorità che operano in Ucraina. Vale la pena notare che nelle dichiarazioni ufficiali, la Russia non usa la parola guerra: utilizza, invece, il termine “operazione”, mentre le autorità ucraine la chiamano “guerra” – sebbene non abbia ufficialmente dichiarato guerra alla Russia. Entrambe le parti, tramite la propaganda e la disinformazione, utilizzano le parole guerra, occupazione, invasione, liberazione, smilitarizzazione e tante altre con lo scopo di elevare [e/o suscitare] sentimenti patriottici e nazionalisti. Questo è un modo moderno per falsificare i concetti e condurre la retorica sulla guerra.
Se questa è un’operazione, non una guerra, le cifre fornite sulle vittime militari o civili potrebbero non sembrare così spaventose.
Se questa è un’occupazione, suona più spaventoso di un attacco; il che significa che l’attacco non finisce in una sconfitta ed è seguito da qualcosa di più lungo termine. I termini fascismo e nazismo risuonano da ambo le parti, perdendo il loro significato originale.
L’attacco dell’esercito russo all’Ucraina è un buon esempio di guerra non convenzionale moderna, in cui non esistono confini e linee del fronte ben definite; le tattiche di cattura e conquista non sono utilizzate ovunque, ma principalmente in luoghi strategicamente importanti, e viene utilizzata un’ampia gamma di armi tecnologiche moderne e di contromisure ad esse.
Nei primi giorni, le politiche repressive di occupazione e distruzione totale sono state sostituite daastute strategie di occupazione dinamiche e di passaggio dei siti più importanti dell’Ucraina (diga di Kherson, centrale nucleare di Chernobyl, blocco delle grandi città, sequestri dei campi d’aviazione, importanti snodi logistici, autostrade, snodi stradali e così via dicendo) che possono essere immediatamente utilizzati per una maggiore pressione politica ed economica e per la propaganda.
Nell’applicazione di queste intense tattiche di passaggio, la campagna, che occupa un’enorme parte dell’Ucraina, rimane poco o per nulla controllata se non vi sono importanti e grandi basi militari o strutture strategiche. La creazione di strutture di contrapposizione partigiana o di guerriglia nelle campagne e l’uso attivo delle tattiche da “mordi-e-fuggi” fin dai primi giorni della guerra, avrebbe potuto alterare in modo significativo l’equilibrio di potere nelle prime fasi e ridurre in modo significativo la velocità di avanzata delle truppe russe. Tuttavia, il governo e le forze armate ucraine hanno deciso di agire nel modo classico, formando strutture armate volontarie, principalmente nei centri urbani, e concentrando lì la maggior parte delle forze militari – forse perché il governo voleva proteggere ciò che era più prezioso, più vicino e più comprensibile per loro, o perché mancava di comprensione del mondo militare. In pratica, agendo in questo modo nella prima settimana di combattimenti tutte le grandi città dell’Ucraina orientale e centrale, compresa Kiev, sono state circondate dalle truppe russe e nel prossimo futuro potrebbe verificarsi un blocco completo su di esse.
Un’altra caratteristica distintiva degli eventi delle ultime settimane è stata la cosiddetta “guerra cibernetica”, che per la prima volta si sta svolgendo su vasta scala e coinvolgendo molte risorse da entrambe le parti, con l’obiettivo sia di ottenere dati compromettenti o di intelligence sia di ostacolare le risorse e le infrastrutture statali e civili.
Si tratta, quindi, di un’intensa e globale guerra dell’informazione che proviene da tutte le direzioni e da tutti gli angoli del mondo – come di solito accade quando le guerre vengono combattute all’interno dell’Europa mentre le guerre e i conflitti in Medio Oriente, in Africa e in altre parti del cosiddetto Terzo Mondo non sono più di interesse per i media europei o per i media di quelle stesse regioni.
Situazione di crisi
Fin dai primi giorni di ostilità, la popolazione ucraina ha potuto osservare tutti i fattori connessi alla guerra: il panico su larga scala, la mancanza di informazioni aggiornate e veritiere, la fuga delle persone dal Paese, il conseguente collasso dei trasporti, i colpi alle strutture civili e l’interruzione delle infrastrutture di trasporto e logistiche, le numerose vittime civili e la mancanza di assistenza e supporto a queste ultime. Lo Stato ucraino, come qualsiasi altro in una situazione del genere, non è in grado di sostenere la sua popolazione e di provvedere ai suoi bisogni immediati, poiché tutte le risorse sono state dirottate verso la difesa e il confronto con la Russia. Di conseguenza, la gente comune ucraina non si fida del governo. La situazione è stata esacerbata da decisioni impulsive del governo e dell’esercito, come la consegna poco controllata delle armi e le conseguenti sparatorie di civili e dei soldati provocate da una “caccia alle streghe” e l’aumento del banditismo e dei saccheggi nelle strade – che le forze di sicurezza statali non sono più in grado di controllare pienamente. Non ci sono nemmeno iniziative statali che coinvolgono i volontari, come la “difesa territoriale” che fa parte delle forze armate ucraine e le cui decisioni e ordini vengono presi dall’alto.
La “difesa territoriale” è un buon esempio di come le strutture di volontariato avviate e controllate dallo Stato, possano svolgere funzioni di supporto assistenziale solo all’interno della struttura statale con metodi burocratici e solo per proteggere l’istituzione stessa. [La “difesa territoriale”] non fornisce assistenza alla popolazione nel campo della sicurezza e di altri bisogni primari derivanti da situazioni di crisi – il che provoca una fuga ancora maggiore di persone dal Paese e un aumento delle vittime.
(Video violento) Azioni della “difesa territoriale” a Kiev
Le rassicurazioni delle fonti filogovernative ucraine sul fatto che la Russia non possa combattere a lungo, che dobbiamo concentrarci sul sostenere l’esercito e impegnarci nella difesa territoriale, sono in realtà miopi. Il governo russo ha piani, modi e risorse maggiori per sconfiggere la crisi interna rispetto al governo ucraino. La fornitura di armi e finanziamenti da parte dei Paesi europei all’Ucraina non cambia il fatto che le infrastrutture militari, civili e logistiche, strategicamente vitali, continuano a essere distrutte dagli attacchi militari russi e la loro riparazione richiederà molto tempo e vaste risorse di cui il governo ucraino non dispone al momento. La guerra minaccia di far precipitare l’Ucraina in una profonda crisi umanitaria e di rendere il Paese una landa desolata e inabitabile per gli anni a venire.
Azione anarchica
Situazioni di crisi come quella attualmente in corso in Ucraina contribuiscono sempre a modificare l’autostima e la consapevolezza della società, a perdere la fiducia o a ripensare il potere e il sistema statale – che si tratti dello Stato ucraino o di quello russo. Quando c’è una perdita di fiducia, un senso di inganno o di abbandono, la società è più propensa all’auto-organizzazione, all’iniziativa e alla creazione o alla partecipazione a strutture o iniziative alternative allo Stato, create orizzontalmente, con possibilità di partecipazione aperta a tuttu, in base ai loro desideri o alle loro capacità e fornendo gli aspetti più importanti della vita e i bisogni urgenti che la società sta vivendo al momento.
Ad esempio, garantire la sicurezza nel proprio quartiere, città o villaggio, mantenere il personale e le strutture vitali come centrali elettriche, impianti idrici, caldaie, ospedali, stazioni dei pompieri; nonché strutture logistiche come negozi e aziende alimentari e farmaceutiche. Garantire la sicurezza degli spostamenti in città, nel territorio e sulle strade, adottando misure contro il banditismo, le rapine, gli attacchi, sia da parte di bande criminali organizzate sia da parte di individui, forze militari o di sicurezza di qualsiasi Stato ed entità presenti sul territorio.
Un’ideologia anarchica che rifiuta qualsiasi forma di potere, di dominio e di discriminazione e che implica la creazione di alternative orizzontali, l’auto-organizzazione, l’autosufficienza e l’auto-difesa della società – in cui chiunque sia disposto a partecipare da pari a pari, indipendentemente dal genere o dall’etnia -, e a svolgere pienamente il proprio ruolo, può essere applicata con successo nella situazione attuale in Ucraina.
Come già detto, molte persone stanno perdendo la fiducia in un governo che non è in grado di provvedere alla loro sicurezza e ai loro bisogni primari e quindi cercano attivamente tutti i tipi di alternative per organizzarsi, sia di propria iniziativa che su iniziativa di altru. Lu anarchicu possono prendere questa iniziativa, nonostante lo Stato ucraino, [negli ultimi] 8 anni, abbia sviluppato una propaganda patriottica, un culto militare, sostenuto organizzazioni e movimenti nazionalisti e fascisti e represso il movimento anarchico.
Iniziando ad agire in modo organizzato, a livello locale, partendo da piccoli quartieri e gruppi, il risultato sarà già visibile: l’accettazione e il sostegno di una società auto-organizzata senza potere e senza Stato. Un buon esempio in cui mi sono imbattuto è stato a Melitopol: le persone residenti locali hanno organizzato una riunione quotidiana presso la casa della cultura locale e hanno iscritto chiunque fosse disposto a pattugliare la città e a monitorare la sicurezza; si sono divisi in gruppi di 5 persone in base alla zona di residenza, hanno nominato un leader per ogni gruppo, hanno scelto un orario di servizio e hanno iniziato a pattugliare i quartieri e le strade. È stato istituito un numero telefonico di emergenza separato, attivo 24 ore su 24, che è stato distribuito alle persone residenti. In sostanza, è stata creata un’alternativa alla polizia, che non funzionava più in città, senza il coinvolgimento di alcuna istituzione pubblica.
Con l’avanzare della guerra e della crisi, si moltiplicheranno gli esempi di questo tipo e il movimento anarchico potrà assumere un ruolo guida nell’organizzazione di tali esempi ed esperienze.
Vale la pena andare in giro per un quartiere, un villaggio, una città e chiedere alle persone residenti (se non lo sapete già) quali sono i loro maggiori bisogni e che tipo di aiuto sia necessario. Dopodiché si riuniscono con altre persone che la pensano allo stesso modo e cercano di capire come risolvere insieme queste esigenze, organizzandosi con il resto delle persone residenti.
[Ad esempio: ] come garantire l’approvvigionamento di cibo in modo organizzato sotto i bombardamenti e ridurre al minimo il rischio di essere uccisu; come ripristinare le forniture d’acqua, riparare le linee elettriche interrotte o trovare fonti alternative per il riscaldamento e l’elettricità; come raccogliere medicinali salvavita per chi ne ha bisogno o fornire assistenza medica quando le strutture sanitarie non funzionano.
La conoscenza di questi temi può essere fornita da noi stessu e dalle persone che vivono nel nostro quartiere. Non abbiamo bisogno dello Stato e del potere di qualcunu per risolvere questi problemi. Organizzandosi in questa situazione, la comunità di persone sarà in grado di raggiungere l’autosufficienza, soddisfacendo i propri bisogni primari, senza coinvolgere forze esterne – siano esse gli aiuti umanitari della Federazione Russa o dell’Unione Europea, e di dare un esempio di auto-organizzazione di successo allu altru.
Senza collaborare con nessuno Stato, senza cadere nel patriottismo e nella russofobia che i media ucraini mettono in atto con tanta facilità: [il tutto] organizzato secondo i principi e i metodi dell’anarchismo, innanzitutto tra le persone più bisognose e sofferenti dalla guerra tra i due Stati – possiamo dare un esempio di pratica anarchica alla gente comune abbandonata al proprio destino dallo Stato.
Iniziative come il “Comitato di resistenza” si formano all’interno della struttura militare dello Stato ucraino. Non si tratta di un’iniziativa anarchica, anche se la maggior parte delle persone coinvolte sono anarchiche. Tutte le strutture di difesa territoriale sono controllate dalle Forze Armate ucraine e le loro azioni e capacità sono limitate alla strategia e alle politiche dello Stato e del Ministero della Difesa. Possiamo avere un dialogo o un compromesso con lo Stato solo quando abbiamo forza e sufficiente sostegno da parte del popolo; altrimenti finiremo repressu nelle prigioni o distruttu da una qualsiasi forza avversaria – che si tratti delle forze armate ucraine e le formazioni nazionaliste dalla loro parte o le forze armate russe e del FSB (Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa, ndt). Forse nel prossimo futuro vedremo esempi più positivi di organizzazione anarchica in Ucraina, sia in ambito militare che civile.
L’obiettivo dello Stato ucraino e delle sue strutture militari in questa guerra è quello di mantenere il proprio potere, mentre l’obiettivo dello Stato russo e delle sue strutture militari è quello di prendere il potere. La partecipazione dellu anarchicu alle strutture di uno di questi Stati non rende la situazione più facile per il popolo ucraino sofferente a causa della guerra. Tutte le parole sull’esercito che difende il popolo, la società e il territorio sono solo parte della propaganda di Stato e la storia ne è un esempio.
La guerra può essere fermata solo opponendosi ad entrambi gli Stati.
Quando inizieremo a praticare modi organizzativi anarchici e a mostrare allu altru come possiamo organizzarci, potremo vedere quanto ampio sarà il sostegno, sia da parte delle persone con cui ci organizziamo, sia da parte dellu anarchicu stranieru e di altru che desiderano aiutare e partecipare alle iniziative anarchiche. Invece della politica di distruzione e annientamento tipico degli Stati, creiamo politiche di ricostruzione, autodifesa, partecipazione e assistenza. Possiamo farlo credendo in noi stessu, organizzandoci e lavorando con lu altru.