Articolo di El’ SepulЬka. Pubblicato su “Zhenskaya pravda”, n. 10, 5 Settembre 2022
Il 7 Settembre è la giornata internazionale della distruzione dei giocattoli da guerra.
In questo giorno genitori e insegnanti possono offrire ai bambini di dare [via], scambiare o semplicemente sbarazzarsi di pistole giocattolo, carri armati e soldatini. Andiamo a fondo della questione e quali siano esattamente i legami tra i bambini e la propaganda militarista, come possono essere dannosi e perché questo giorno potrebbe essere importante per tutti i genitori.
Ogni anno, prima del Giorno della Vittoria, sui social media appaiono foto di bambini in uniforme. In questo modo molti genitori vogliono immergere i loro figli nella storia della Grande Guerra Patriottica, non solo raccontandola ma mostrare chiaramente [cosa fosse]. Ma funziona davvero?
La psicologa Svetlana Tochina esprime i suoi dubbi sull’efficacia e sulla necessità di tale soluzione.
Lei ritiene che vestire i bambini con uniformi militari sia un “gioco” per persone adulte, poiché i bambini spesso non hanno la minima idea di cosa significhi questo “vestito”, cosa dica e cosa richieda. Secondo lei, questo può essere un segno di immaturità dei genitori stessi, che agiscono secondo i loro desideri e non per educare i bambini.
La generazione dei giovani genitori odierni sarà una delle ultime a conoscere [la storia di] “prima mano” – ovvero a partire dai loro bisnonni – della Seconda Guerra Mondiale.
Meno veterani di guerra resteranno, più la memoria degli eventi difficili e tragici si trasformeranno in una semplice “storia eroica”.
[E] sempre meno persone saluteranno il Giorno della Vittoria con le lacrime agli occhi, [più si intonerà] lo slogan militarista “Possiamo farlo di nuovo!”
Crescere i figli è un lavoro enorme e difficile; è importante affrontarlo in modo consapevole. Crediamo che il dialogo con i bambini funzioni meglio della speranza sconsiderata che “capiranno tutto da soli” quando saranno cresciuti.
Invece di vestire un bambino in uniforme militare, è meglio raccontare a lei e/o a lui la storia della [propria] famiglia e del paese e offrire di scambiare il soldato di latta con qualsiasi altro giocattolo che lei o lui vuole.
Invece di [dire] “Possiamo farlo di nuovo!”, [diciamo] “Mai più!”