L’anarchismo britannico soccombe alla febbre della guerra – Terza Parte

Seconda Parte

Internazionalismo della classe lavoratrice
La posizione di “nessuna guerra tranne la guerra di classe” non è una scappatoia, è un principio a lungo e a breve termine che nega la falsa scelta tra i “mali”. Per trasformarla in realtà dobbiamo essere ancora più attivi nell’incoraggiare l’internazionalismo nella classe operaia, nella misura in cui la gente comune si senta sufficientemente sicura, organizzata e sostenuta per resistere ai propri governi bellicosi e ai movimenti di liberazione nazionale”.
Organise! #52 (1999), Anarchist Federation

Non fraintendetemi, opponendoci alle guerre capitaliste non stiamo invocando la pace a tutti i costi. Non siamo pacifistu. Non ci può essere pace tra le persone finché una parte della società opprime e sfrutta il resto. La violenta imposizione del potere e della ricchezza è alla base di tutto nella nostra società e in tempi di guerra emerge in superficie come una terribile orgia di sangue. Una struttura di potere si scontra con un’altra; ma chiunque vinca, la nostra schiavitù continua. La nostra lotta è per rovesciare questi poteri e costruire nuove forme sociali senza gerarchie. Non saremo vittime passive della violenza: ogni lotta per la libertà deve difendersi quando è necessario. C’è una lunga storia di partigianu libertariu che hanno combattuto contro governi oppressivi ed occupanti. Milizie armate e unità di guerriglia che rispondono alle persone lavoratrici auto-organizzate (come i sindacati rivoluzionari e i consigli delle persone lavoratrici) sono sorte in tempi di rivoluzione sociale.1 Il popolo in armi”è la salvaguardia più sicura contro la controrivoluzione. Ma gli eserciti regolari – forze permanenti e specializzate che monopolizzano la violenza legittima con una disciplina gerarchica – sono una caratteristica del potere statale (e un elemento di base dello Stato in formazione).2

In Ucraina e in Russia non c’è rivoluzione, ma solo guerra. La guerra tra nazioni, quindi, deve essere trasformata in una lotta di classe aperta. Ciò inizia quando le persone lavoratrici rifiutano la tregua sociale all’interno della “propria” nazione e si organizzano sulla base della classe contro coloro che li opprimono e li sfruttano ogni giorno.3 Lu internazionalistu mirano a costruire la solidarietà tra le persone lavoratrici al di là delle frontiere, mentre si fa agitazione affinché i soldati fraternizzino, disertino e si ammutinino. Le infrastrutture militari possono essere sabotate, come è avvenuto per le ferrovie che collegano la Russia e la Bielorussia all’Ucraina.4 Si possono creare reti di mutuo soccorso, in modo che le persone possano sostenersi a vicenda per sopravvivere alla devastazione e alle difficoltà.5 È necessario dare sostegno ai renitenti alla leva, ai disertori, alle persone prigioniere e a quelle rifugiate.6 Tutti questi sforzi vitali e le nuove forme emergenti di lotta sociale dovrebbero essere organizzati dal basso, indipendentemente da tutte le strutture statali, militari e aziendali. Lu anarchicu possono prendere l’iniziativa di agitare e organizzare tali attività, sostenendo l’internazionalismo della classe operaia e opponendosi alle misure autoritarie dello Stato militarizzato.

Le persone lavoratrici di tutto il mondo possono intensificare la lotta latente nei loro luoghi di lavoro e nelle loro comunità, intraprendendo azioni dirette contro le industrie belliche e il commercio di armi attraverso scioperi, boicottaggi e sabotaggi. È indispensabile opporsi alla guerra e alla militarizzazione in Gran Bretagna e in Europa, resistendo alla generalizzazione della guerra. L’azione diretta è già utilizzata efficacemente dallu attivistu contro le aziende produttrici di armi legate alle Forze di Difesa di Israele, ad esempio.7 Dobbiamo collegare la lotta di classe in Gran Bretagna, che attualmente sta crescendo di intensità a causa della crisi del costo della vita, alle lotte affrontate dalla classe operaia in Ucraina e in Russia. “NWBCW Liverpool” ha organizzato delle agitazioni su questa base nei picchetti in tutto il Merseyside durante l’attuale ondata di scioperi. Dobbiamo diffondere le informazioni sulle lotte quotidiane e sugli atti di ribellione emergenti nei territori in guerra e trovare modi per sostenerli nella pratica.8 Nel frattempo possiamo cercare di assistere le persone che fuggono dalla guerra, siano esse rifugiatu civili o disertori militari.9 L’ “Iniziativa di Solidarietà Olga Taratuta” in Francia offre un buon esempio di questo tipo di supporto pratico. Questo dovrebbe rafforzare una lotta più ampia contro il regime di frontiera della “Fortezza Europa” e la politica di “ambiente ostile” (politiche stringenti sull’immigrazione in Gran Bretagna che fanno sì che i datori di lavoro, i proprietari di case, il personale del servizio sanitario nazionale e altri dipendenti pubblici debbano verificare lo stato di immigrazione prima di offrire un lavoro, un alloggio, assistenza sanitaria o altro tipo di assistenza, ndt) della Gran Bretagna. Alcunu anarchicu in Gran Bretagna hanno intrapreso questo percorso di internazionalismo della classe operaia – come Anarchist Communist Group, Liverpool Solidarity Federation,10 e AnarCom Network – ma sono una minoranza

L’invasione russa dell’Ucraina e l’impoverimento della classe operaia in Gran Bretagna sono entrambi prodotti dello stesso sistema capitalista in crisi. E questa crisi capitalista può essere superata solo dalla lotta rivoluzionaria della classe lavoratrice internazionale. Se la lotta rivoluzionaria e la solidarietà internazionale della classe lavoratrice non si sono ancora sviluppate, è nostro compito contribuire a realizzarle.11 Ciò che è stato detto dallu anarchicu durante la prima guerra mondiale non è meno veritiero di oggi: “Il ruolo degli anarchici nell’attuale tragedia, qualunque sia il luogo o la situazione in cui si trovino, è quello di continuare a proclamare che vi è una sola lotta di liberazione: quella che è combattuta in tutti i paesi dagli oppressi contro gli oppressori, dagli sfruttati contro gli sfruttatori. Il nostro compito è quello di fare appello agli schiavi perché si ribellino contro i loro padroni.12 Diserzioni, ammutinamenti, scioperi di massa e sconvolgimenti rivoluzionari internazionali portarono alla fine della guerra.

In Gran Bretagna siamo al centro dell’economia capitalista globale e dell’imperialismo della NATO; farsi prendere dalla febbre della guerra in questo momento è disastroso. La lotta di classe è già in atto da parte dei nostri padroni, banchieri, oligarchi e dei loro lacchè al governo: possiamo reagire o andare al macello.

Ulteriori letture

~ Guerra in Ucraina e diserzione: intervista con il gruppo anarchico “Assembly” di Kharkiv, Commissione Relazioni Internazionali della Federazione Anarchica Italiana -FAI

~ ‘An interview with anarchosyndicalists from Russia: no war but the class war!’, Grupo Moiras.

~ ‘Anarchist Antimilitarism and Myths About the War in Ukraine’, Alcuni anarchici dalla regione dell’Europa centrale Some Anarchists from the Central European Region.

~ Notizie da parte di Assembly riguardo azioni dirette contro la guerra e lotta sociale in Ucraina e Russia. [in inglese]

~ ‘Against Nationalism’, Anarchist Federation.

Note

1La formazione di milizie da parte della CNT-FAI in Spagna, nel Luglio 1936, prima della loro regolarizzazione nelle forze armate della Repubblica, ne è un buon esempio.

2Ad esempio, la regolarizzazione delle milizie anarchiche [vedi nota precedente] nelle forze armate della Repubblica borghese-stalinista, insieme al disarmo dei Consigli di Difesa cittadini della CNT, fu una tappa fondamentale della controrivoluzione e del rafforzamento del potere statale nella guerra civile spagnola.

3Si veda, ad esempio, “Wildcat strikes in Ukraine on both sides of the front line”, Assembly. https://libcom.org/article/wildcat-strikes-ukraine-both-sides-front-line

4Si veda anche l’incendio degli uffici di reclutamento militare in tutta la Russia e la campagna di sabotaggio della “Organizzazione combattente anarco-comunista” (BOAK).

5“Solidarity Collectives” e Assembly hanno entrambi organizzato attivamente gli aiuti umanitari per i civili.

6I soldati saranno più propensi a rifiutarsi di combattere se sanno che ci sarà una rete di supporto che li aiuti ad affrontare le conseguenze (o che li aiuterà ad evitarle). La persecuzione e l’abuso dei disertori e degli obiettori di coscienza sono già iniziati. Vedi, “Repression against those who do not want to fight”, KRAS. https://aitrus.info/node/6044

7Anche se non sono pienamente d’accordo con la loro linea politica, “Palestine Action” è un buon esempio del potenziale dell’azione diretta. https://www.palestineaction.org/news/

8La sezione dedicata ad Assembly sul blog di Libcom è una buona fonte di informazioni su questo argomento. https://libcom.org/tags/assemblyorgua

9L’Iniziativa antimilitarista riferisce che “Almeno 200.000 persone stanno fuggendo dalla Russia per sottrarsi alla mobilitazione militare di Putin, e altre decine di migliaia stanno evitando la mobilitazione in Ucraina. Eppure alcune voci sostengono che “il numero dei disertori è così trascurabile che non se ne dovrebbe neanche parlare”. Questi cinici tentativi di “rendere invisibili” le persone che scelgono di non prestare servizio nell’esercito, di disertare o di emigrare in altri paesi per motivi politici, devono essere contrastati. La loro voce deve essere ascoltata e devono poter ricevere un aiuto concreto”. https://antimilitarismus.noblogs.org/post/2022/09/12/appeal-days-of-international-solidarity-with-deserters

10Liverpool SolFed ha fondato “No War But the Class War – Liverpool”, insieme Communist Workers’ Organisation. https://nwbcwliverpool.wordpress.com

11Alcunu anarchicu hanno giustificato la collaborazione [con lo Stato] sostenendo che la mancanza di un forte movimento rivoluzionario in Russia o in Ucraina renderebbe impraticabile un approccio anarchico (internazionalista). Ma questa logica porterebbe lu anarchicu ad abbandonare l’anarchismo, preferendo e scegliendo così una fazione della classe dominante ogni volta che le circostanze [lo permettano] (cioè in ogni momento storico decisivo). L’anarchismo si trasformerebbe così in una politica liberale e riformista.

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